«E’ una preoccupazione che non esiste». Il direttore generale dell’Asl, Domenico Colasanto, torna a smentire le voci circa un possibile ridimensionamento di due ospedali nella provincia - a Grottaglie e Massafra - nell’ambito di una più generale manovra di ridimensionamento e di rientro della spesa sanitaria in Puglia. Ventiquattro potrebbero essere in Puglia gli ospedali su un cui piano di tagli - secondo indiscrezioni che al momento rimangono giornalistiche - la Regione starebbe lavorando. Ma per i vertici Asl non c’è nulla di tutto ciò. Ci sono, invece, problemi più complessi di razionalizzazione della spesa cresciuta negli anni a dismisura per numerose ragioni. Tra le ragioni più pregnanti, l’inappropriatezza dei ricoveri, delle richieste di prestazioni specialistiche, delle prescrizioni farmaceutiche. Un tema, questo della spesa inappropriata, su cui l’Asl corre comunque ai ripari. «Non c’è un atto, nessuna discussione mai in tal senso, non abbiamo mai parlato negli incontri tra direttori generali con l’assessore Fiore di un piano di chiusure ospedaliere. Inoltre, sono evidenti a tutti gli investimenti tecnologici avviati anche per gli ospedali della provincia. Grottaglie e Massafra avranno, ad esempio, la Tac a 16 slide così come tutti gli altri ospedali. Perché avremmo fatto tutto ciò? Chiudere quegli ospedali non ci interessa» evidenzia Colasanto. Caso mai, invece, ci sarà da applicare il nuovo piano sanitario nazionale e - quello sì - prevederà dei sacrifici, ma in termini di razionalizzazione e ridimensionamento dei posti letto per ogni reparto ospedaliero. «Qualcuno - dice Colasanto - ricorderà le polemiche nei miei confronti quando nei mesi passati avvertii l’esigenza di portare da 24 a 20 il numero di posti letto nei reparti. C’era e c’è ancor più oggi un’esigenza. Il problema che oggi ribadisco è che noi saremo chiamati ad affrontare le due questioni che vengono individuate come criticità per la Puglia: l’eccessivo tasso di ospedalizzazione e la spesa farmaceutica. Ma, considerato che, in tema di spesa farmaceutica, la Puglia non và oltre quello che spendono altre Regioni e che l’Asl di Taranto non eccede più di altre aziende sanitarie, direi che la criticità reale è il tasso di ospedalizzazione. Per noi, in particolare, il problema è l’inappropriatezza dei ricoveri, soprattutto nelle branche chirurgiche. Il punto è: cosa facciamo passare sui posti letto? Quale turn-over di patologie è assicurato? Questo in aggiunta al fatto che abbiamo una spesa per la mobilità passiva pari a 130 milioni di euro». Insomma, situazioni pesanti che richiedono interventi drastici. «Sì, i tagli che si rendono necessari dovranno andare nella direzione di una ripresa dei parametri di appropriatezza. Ma forse - commenta Colasanto - qualcuno comincia realmente a capire cosa significa appropriatezza dei ricoveri ospedalieri». Intanto, sui temi dell’appropriatezza prescrittiva, delle prestazioni specialistiche e della spesa farmaceutica, l’Asl sembra correre ai ripari. Nelle ultime ore ha infatti istituito una commissione aziendale per l’appropriate zza con l’intento di avviare interventi finalizzati a realizzare obiettivi di governance farmaceutica e percorsi di appropriatezza prescrittiva per le prestazioni specialistiche. Ne fanno parte il direttore sanitario aziendale - con funzione di coordinamento -, il coordinatore dei presidi ospedalieri, il coordinatore dei distretti, il responsabile dell’ufficio aziendale per le cure primarie, il coordinatore delle strutture e della attività preposte al monitoraggio, il coordinatore delle attività e delle strutture preposte al monitoraggio della spesa farmaceutica, il direttore del servizio farmaceutico territoriale.
[Maria Rosaria Gigante] Gazzetta del Mezzogiorno