Lettera di Michele Mazzarano in risposta all'articolo pubblicato il 10 Giugno sull'edizione barese de "La Repubblica"
Caro Direttore,
In riferimento all’articolo riguardante il sottoscritto apparso ieri sul suo giornale, colgo l’occasione per rendere note le decisioni da me assunte nelle scorse settimane e che forse avrebbero meritato una più approfondita verifica da parte di qualsiasi giornalista.
Ho scelto, a seguito di sole notizie di stampa riguardanti presunte indagini a mio carico e di polemiche interne al mio partito, di dimettermi dagli organismi dirigenti e di non iscrivermi, dopo esser stato eletto, al gruppo consiliare del Partito Democratico.
Questa decisione mi ha portato, per via automatica, ad essere iscritto al Gruppo Misto, e , in quanto unico rappresentante di tale gruppo, a diventarne, secondo gli uffici della Regione Puglia, Capogruppo.
Ho appreso nelle ultime settimane, essendo alla mia prima esperienza consiliare, di poter beneficiare dell’indennità accessoria di capogruppo pari ad € 805,75 e di un budget mensile di circa € 1.500,00, per le spese di funzionamento del gruppo, di aggiornamento e di iniziativa politica, oltre a poter disporre della collaborazione di quattro dipendenti regionali assegnabili al Gruppo Misto.
Io ho inteso, a dispetto di regolamenti e norme di funzionamento dei gruppi, fare il semplice consigliere, così come caparbiamente hanno voluto i miei elettori, rinunciando a tutto quello che la carica di capogruppo, assegnatami di ufficio, prevede in termini di emolumenti, benefit e personale.
Ho già scelto, al pari di tutti gli altri consiglieri, un solo dipendente regionale, il sig. Franco Panno, ed un collaboratore esterno di mia fiducia, proveniente dal mio territorio, Andrea Adamo, che io provvederò a stipendiare direttamente con quota parte della mia indennità di consigliere.
L’eccezionalità della vicenda che mi ha visto eletto nel Consiglio Regionale, mi ha portato a considerare il mio ruolo come semplice Consigliere Regionale, componente della maggioranza di Centrosinistra e sostenitore del Presidente Vendola.
Non è, però, impedito il mio rapporto di collaborazione con il Gruppo Consiliare del PD, con il suo Capogruppo Antonio De Caro, con il segretario Sergio Blasi, con i quali deciderò come esercitare il mio ruolo in Aula, nelle Commissioni Consiliari e nelle Conferenze dei Capigruppo.
Io sono un iscritto del PD, che ha deciso, “sua sponte”, di dare un segnale di stile a fronte di un’attitudine ciarliera molto in voga nel mio partito.
Strumentalizzazioni, speculazioni, volgarità si sono sprecate nel dibattito interno al mio partito, ma io credo ancora alla forza e alla potenzialità di questo progetto politico.
Per questo ho deciso, comunque, di versare mensilmente al mio partito, la quota di contribuzione di 1.500,00 euro previste dal regolamento finanziario del PD.
Negli anni scorsi mi sono battuto, da dirigente politico, contro i consiglieri regionali che non hanno mai versato il proprio contributo al partito.
Nelle casse del PD pugliese, non sono pervenute somme per circa 300.000,00 euro di contribuzione, obbligatoria, da parte degli eletti, prevista dallo Statuto.
Tale somma avrebbe consentito un migliore funzionamento ed una più efficace e costante iniziativa politica del PD pugliese.
Io credo nella democrazia dei partiti politici, che funzionano tutti i giorni con la loro presenza nella società e con la loro capacità di selezionare classe dirigente.
Nella attuale condizione di privilegiato, per gli alti emolumenti assegnati ai consiglieri regionali, credo che ognuno di noi dovrebbe dare il buon esempio, dedicando parte del proprio stipendio in favore di iniziative di solidarietà.
Io ho deciso, in accordo con la mia famiglia, di inviare 1.000,00 euro al mese a sostegno della “Palestinian Children House” di Ramallah, struttura che ho contribuito ad avviare ai tempi della Sinistra Giovanile in collaborazione con gli Jusos tedeschi, organizzazione giovanile dell’ SPD.
La “Palestinian Children House” è un centro di accoglienza di bambini palestinesi orfani di guerra, vittime della violenza israeliana, a cui prestano educazione giovani palestinesi ed israeliani che credono nella pace, nel dialogo e in un futuro di convivenza.
Grazie per la gentile ospitalità.
P.S.: Alla riunione della conferenza dei Presidenti di Gruppo in cui sono stato avvistato, è risultato che dei tre nuovi uffici assegnati al Gruppo Misto, uno per il consigliere e due per i quattro dipendenti, ne resterà libero uno. Lo metto a disposizione di giornalisti che volessero, dopo aver intuito una notizia curiosa sul mio conto, verificarla alla fonte.
MICHELE MAZZARANO