"Mazzarano accusato di tangenti in piena campagna elettorale, adesso la procura fa sapere che non ci sono fondamenti: visto che Gianpi prendeva un sacco di soldi da Berlusconi, vuoi vedere che quelle accuse non furono casuali?". Dubbi anche sulla Procura di Bari
Nel pieno del caso Tarantini, Massimo D'Alema non nasconde i suoi dubbi sul giovane imprenditore pugliese che lo scorso anno disse ai magistrati di avere pagato tangenti a Michele Mazzarano, all'epoca vicesegretario regionale del Pd. "Abbiamo avuto un nostro giovane compagno, Mazzarano che in piena campagna elettorale fu accusato da Tarantini", ha ricordato D'Alema intervistato ieri sera alla festa dell'Unità di Ostia da Diego Bianchi, in arte Zoro, sulla vicenda di Filippo Penati. Il video della serata è pubblicato su 'Il post'.Mazzarano, ha ricordato, "si autosospese dal partito, fu una vicenda abbastanza drammatica. Adesso la procura fa sapere che queste accuse non avevano il minimo fondamento".
"Mi viene un dubbio adesso, siccome questo Tarantini pigliava un pacco di quattrini da Berlusconi: vuoi vedere che il fatto nel frattempo accusava i membri del nostro partito non è totalmente casuale?", ha spiegato l'ex premier.
"Non abbiamo polemizzato in nulla con i magistrati, abbiamo rispettato il loro lavoro, ma il fatto che siano stati i magistrati di Napoli ad arrestare Tarantini mentre quelli di Bari perseguivano in nostri compagni di partito, non è un po' strano? Talmente strano che se ne sta occupando il Csm", ha ricordato.
La Repubblica Bari
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