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27 settembre 2011

•TARSU , IN ARRIVO NUOVI AUMENTI


Tamburrano, nella qualità di sindaco di Massafra e di Presidente dell’ATO/1, non ha reso noto ai cittadini che è in arrivo una nuova “mazzata” sulla Tarsu.

Infatti, oltre all’aumento del 40% della tassa dei rifiuti per il Comune di Massafra, per il 2011 ne è in arrivo uno nuovo per i massafresi e per tutti i contribuenti dei comuni di Crispiano,Ginosa, Laterza, Martina Franca, Montemesola, Mottola, Palagiano, Palagianello, Statte e Taranto. Infatti il TAR di Lecce ha annullato la delibera n. 8 del 24 settembre del 2010 del Consorzio Ato in cui veniva determinata la tariffa dei RSU. I fatti:

La Cisa, che gestisce l’impianto dove vengono conferiti i rifiuti solidi urbani dei Comuni dell’ATO TA 1, con istanza del 24 aprile 2009, chiedeva l’adeguamento ISTAT della tariffa per il conferimento dei rifiuti solidi urbani. Avverso il silenzio dell’ATO la società Cisa faceva ricorso al TAR di Lecce che con sentenza n. 3184/2009 del 26.11.2009 ordinava al consorzio di provvedere in ordine all’istanza entro 30 giorni. L’Ato non adempiva ed il TAR, con ordinanza del 5 marzo 2010 n. 52, nominava Commissario ad acta il Presidente dell’ATO Le 1, il quale rivalutava la tariffa di conferimento dei rifiuti determinando il suo valore revisionato, valido dal giugno 2010, in euro 88,09/ton.
I Comuni del Bacino (assenti Ginosa, Martina Franca, Montemesola e Statte) con
deliberazione assembleare n. 8 del 24.9.2010, previa una relazione del responsabile dell’area tecnica, rettificavano quanto determinato dal Commissario ad acta e stabilivano la tariffa in euro 80,64.

In base a questo provvedimento il Comune di Massafra, nella seduta del consiglio comunale del 12.10.10, aumentava la TARSU del 40 %. Infatti nel regolamento comunale le modifiche per la tassa dei rifiuti potevano essere previste solo entro la fine di ottobre dell’anno precedente la sua applicazione.
La Cisa spa presentava ricorso al Tar di Lecce chiedendo l’annullamento della delibera dell’assemblea dei Comuni approvata nella seduta del 24.9.2010. Il consorzio per la prima volta si costituiva in giudizio rivendicando “la sussistenza di uno spazio residuo di discrezionalità amministrativa in capo all’autorità amministrativa di settore, pur dopo l’intervento del commissario ad acta nominato dal Giudice”. Il Tribunale Amministrativo con sentenza n. 367/11, depositata in cancelleria il 24.2.2011, ha annullato il provvedimento impugnato affermando che “la PUBBLICA Amministrazione è tenuta a conformarsi in tutto e per tutto alle determinazioni del commissario ad acta, attraverso le quali si manifesta la volontà di esercizio della funzione giudiziaria” .
L’Ato per ottenere la modifica della sentenza si è rivolto al Consiglio di Stato che ha già respinto la sospensiva ed ora deciderà nel merito.
Ora mi chiedo, perché l’Ato invece di stare in silenzio sulle richieste della Cisa ha atteso il 24 settembre 2010 per rivendicare un diverso calcolo per la rivalutazione della tariffa di conferimento dei RSU. Di certo avrebbe risparmiato le spese legali, ammontanti fino ad ora a circa seimila euro.


Vito Miccolis