Per sei mesi a trenta cittadini è vietato morire per ordine comunale.
Da
Palazzo di Città è stata notificata un’ ordinanza a trenta possessori di loculi
della cappella cimiteriale dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci in
cui si chiede il rilascio al Comune dei loro manufatti.
Pertanto i trenta
massafresi pur avendo acquistato il loculo cimiteriale dall’associazione
combattenti non potranno utilizzarlo. Il provvedimento amministrativo è stato
emesso per l’aggravarsi dell’emergenza al cimitero. Nel documento, inviato
anche al Prefetto, si evidenzia che “il loculario Comunale esistente nel
cimitero non offre più disponibilità di posti”. Inoltre gli amministratori
precisano che “la mancanza del Servizio di cui trattasi potrebbe provocare nel
territorio comunale proteste e situazioni compromissorie dell’ordine pubblico,
con interventi urgenti da attuare e con spese considerevoli a carica dell’
Ente”. Per questo motivo gli uffici hanno emesso il grave atto perché
ritengono “urgente, indifferibile ed indispensabile reperire una soluzione
alternativa e provvisoria, nelle more della ultimazione dei lavori di
realizzazione del Cimitero con la procedura del Project Financing”. In pratica
siamo in piena allarme sanitario.
Infatti nell’ ordinanza si sottolinea che
“occorre provvedere con estrema urgenza ad individuare una soluzione
provvisoria che risponda alle esigenze della cittadinanza e che salvaguardi gli
interessi connessi all’Igiene e alla Sanità Pubblica, per evitare lo scadimento
della qualità urbana”.
La situazione era già grave da qualche mese. Oramai da
molti giorni i defunti vengono provvisoriamente collocati nelle cappelle delle
congreghe. Per essere tumulati in città o bisogna essere appartenenti alle
congreghe presenti nella Tebaide d’Italia oppure bisogna avere acquistato
loculi privati che vengono venduti dalle varie associazioni che sono possessori
di cappelle. Chi invece preferisce il loculo comunale deve innanzitutto versare
la somma di circa millecinquecento euro e poi sperare che si sia liberato un
posto nelle strutture pubbliche oppure vedere il proprio defunto collocato
provvisoriamente nelle cappelle private per poi successivamente essere
trasferito nei loculi comunali, quando saranno realizzati. Il dramma e che in
programma non vi sono a breve progetti per la realizzazione di loculi comunali.
Da anni vi è un progetto per l’ampiamento del cimitero, ma per diversi problemi
amministrativi il progetto non decolla e si vive di emergenza in emergenza con
provvedimenti tampone. Qualche anno fa scoppiò la prima emergenza ed il Comune
chiese aiuto alle congreghe del Carmine e del Sacramento. Per un periodo i
defunti furono allocati nelle cappelle dei confratelli e quando fu realizzata
una struttura comunale furono trasferiti. Ora l’emergenza è ritornata, ma
questa volta non si vedono soluzioni nel breve periodo. Accorrerebbe sbloccare
l’iter amministrativo dell’ampiamento del cimitero, ma questa progetto per ora
non sembra di facile soluzione. Altra strada è quella di ampliare qualche
cappella comunale con la realizzazione della sopraelevazione. Per seguire tale
proposta occorre adeguare le strutture alle norme antisismiche ora in vigore.
In attesa delle decisioni si assiste ad un immobilismo.
Non si comprende perché
siamo in piena emergenza quando si conosce perfettamente che nella nostra città
servirebbero circa 150 loculi ogni anno e pertanto sarebbe stato facile
realizzare una programmazione. La realtà è che gli uffici tecnici e gli
amministratori sono completamente assenti su questo importante problema. Nella
commissione dei capigruppo, che è già programmata per lunedì alle ore 12,
chiederò una convocazione urgente del consiglio comunale per conoscere gli atti
amministrativi che gli uffici stanno mettendo in campo per superare questa
grave emergenza.
Massafra, 21 giugno 2014
Vito Miccolis
Capogruppo PD Massafra