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23 giugno 2014

EMERGENZA CIMITERO , PER SEI MESI È VIETATO MORIRE

Per sei mesi a trenta cittadini è vietato morire per ordine comunale. 
Da Palazzo di Città è stata notificata un’ ordinanza a trenta possessori di loculi della cappella cimiteriale dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci in cui si chiede il rilascio al Comune dei loro manufatti. 
Pertanto i trenta massafresi pur avendo acquistato il loculo cimiteriale dall’associazione combattenti non potranno utilizzarlo. Il provvedimento amministrativo è stato emesso per l’aggravarsi dell’emergenza al cimitero. Nel documento, inviato anche al Prefetto, si evidenzia che “il loculario Comunale esistente nel cimitero non offre più disponibilità di posti”. Inoltre gli amministratori precisano che “la mancanza del Servizio di cui trattasi potrebbe provocare nel territorio comunale proteste e situazioni compromissorie dell’ordine pubblico, con interventi urgenti da attuare e con spese considerevoli a carica dell’ Ente”. Per questo motivo gli uffici hanno emesso il grave atto perché ritengono “urgente, indifferibile ed indispensabile reperire una soluzione alternativa e provvisoria, nelle more della ultimazione dei lavori di realizzazione del Cimitero con la procedura del Project Financing”. In pratica siamo in piena allarme sanitario
Infatti nell’ ordinanza si sottolinea che “occorre provvedere con estrema urgenza ad individuare una soluzione provvisoria che risponda alle esigenze della cittadinanza e che salvaguardi gli interessi connessi all’Igiene e alla Sanità Pubblica, per evitare lo scadimento della qualità urbana”. 
La situazione era già grave da qualche mese. Oramai da molti giorni i defunti vengono provvisoriamente collocati nelle cappelle delle congreghe. Per essere tumulati in città o bisogna essere appartenenti alle congreghe presenti nella Tebaide d’Italia oppure bisogna avere acquistato loculi privati che vengono venduti dalle varie associazioni che sono possessori di cappelle. Chi invece preferisce il loculo comunale deve innanzitutto versare la somma di circa millecinquecento euro e poi sperare che si sia liberato un posto nelle strutture pubbliche oppure vedere il proprio defunto collocato provvisoriamente nelle cappelle private per poi successivamente essere trasferito nei loculi comunali, quando saranno realizzati. Il dramma e che in programma non vi sono a breve progetti per la realizzazione di loculi comunali. Da anni vi è un progetto per l’ampiamento del cimitero, ma per diversi problemi amministrativi il progetto non decolla e si vive di emergenza in emergenza con provvedimenti tampone. Qualche anno fa scoppiò la prima emergenza ed il Comune chiese aiuto alle congreghe del Carmine e del Sacramento. Per un periodo i defunti furono allocati nelle cappelle dei confratelli e quando fu realizzata una struttura comunale furono trasferiti. Ora l’emergenza è ritornata, ma questa volta non si vedono soluzioni nel breve periodo. Accorrerebbe sbloccare l’iter amministrativo dell’ampiamento del cimitero, ma questa progetto per ora non sembra di facile soluzione. Altra strada è quella di ampliare qualche cappella comunale con la realizzazione della sopraelevazione. Per seguire tale proposta occorre adeguare le strutture alle norme antisismiche ora in vigore. In attesa delle decisioni si assiste ad un immobilismo. 
Non si comprende perché siamo in piena emergenza quando si conosce perfettamente che nella nostra città servirebbero circa 150 loculi ogni anno e pertanto sarebbe stato facile realizzare una programmazione. La realtà è che gli uffici tecnici e gli amministratori sono completamente assenti su questo importante problema. Nella commissione dei capigruppo, che è già programmata per lunedì alle ore 12, chiederò una convocazione urgente del consiglio comunale per conoscere gli atti amministrativi che gli uffici stanno mettendo in campo per superare questa grave emergenza. 

Massafra, 21 giugno 2014 

 Vito Miccolis 
 Capogruppo PD Massafra