Dal capoluogo foggiano attendono ancora risposta.
Il sindaco Angelo Riccardi non intende attendere oltre e sta per nominare il legale per chiedere un risarcimento danni.
La storia riguarda il Documento preliminare programmatico al Piano urbnistico generale di Massafra che in molte parti risulterebbe identico a quello già presentato ed approvato nel 2006 dall’allora amministrazione comunale di Manfredonia.
Anche il relatore, il prof. Leonardo Rignanese ne rivendica la paternità: “Molti passaggi sono assolutamente identici. Anche i caratteri ed i titoli dei paragrafi sono copiati”.
Due anni di lavoro e una professionalità da tutelare. Questo l’obiettivo dell’amministrazione comunale di Manfredonia.
I fatti sono venuti a galla gli inizi di gennaio quando il capogruppo del Partito democratico, Vito Miccolis pose l’accento su alcune storture del Dpp. Situazioni e descrizioni geografiche che poco e niente hanno a che fare con Massafra: “La città dentro le mura ha necessità di una specifica regolamentazione”.
Ma Massafra non ha le mura.
Insomma una nuova patata bollente nelle mani del sindaco Tamburrano che, già alle prese con il lodo arbitrale per la Cisa, rischia di ritrovarsi con un nuovo debito (risarcimento) da pagare a danno delle spese comunali che già languono.
Senza considerare che per redigere quel Dpp il Comune di Massafra ha dovuto sborsare la somma di oltre trecentomila euro. Restano ancora da accertare le ragioni per le quali i due Dpp risultano identici in molti passi. “Un calco vero e proprio”, come lo definicono da Manfredonia.