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26 luglio 2008

TUTTO IL POSSIBILE PER CERNERA


Fare chiarezza sull’operato della Provincia ed uscire da una polemica infinita.
Sono queste le motivazioni che hanno spinto l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici, Costanzo Carrieri, ad intervenire sulla questione del ponte di Cernera, replicando alle recenti dichiarazioni rilasciate dal Comitato e del sindaco di Massafra, Martino Tamburrano, sui tre anni di gestione provinciale.
«Sino ad oggi – ha esordito Carrieri - non ci siamo mai permessi di rispondere a quelle che, in maniera gratuita, sono state le provocazioni avanzate nei confronti della Provincia. Crediamo che, in maniera diligente e continuativa, abbiamo lavorato ogni giorno per garantire una soluzione al crollo del ponte di Cernera, in linea con quello che la normativa prevede». Carrieri ha parlato di «una sequenza temporale di impegno della Provincia, rifuggendo da logiche semplicistiche che non appartengono alle normative, verificabile consultando gli atti pubblici» e ha ricostruito tutta la vicenda, dal crollo della struttura ai giorni nostri.«In alcuni casi – ha precisato -pur contravvenendo a questa nostra filosofia, abbiamo anche percorso altre strade per dare risposte alle richieste del Comitato e alle sollecitazioni del prefetto, come quella di poter accedere ad una procedura di somma urgenza che ci è stata respinta, come noi avevamo previsto con l’Autorità sui Lavori Pubblici, e come quella della realizzazione di un ponte provvisorio che, inizialmente, il Genio Pontieri aveva ritenuto fattibile ma che, alla fine, per complicazioni legate alla gravina, si è rivelata una soluzione non praticabile. In entrambi i casi, il procedimento si è bloccato per diversi mesi per andare dietro a queste soluzioni che venivano reclamate a gran voce, nonostante i nostri uffici avessero sempre detto che si trattava di soluzioni abbastanza difficili e impraticabili che ci stavano facendo perdere soltanto del tempo. Abbiamo percorso queste soluzioni per diversi mesi arrivando poi al nulla di fatto».
L’assessore si è rivolto direttamente a coloro che evidenziano i ritardi dell’ente provinciale,
sottolineando che, nel 2005, «solo grazie alla celerità della Provincia che ha fatto stimare il danno dal Genio Civile, richiedendo anche al commissario le somme per il ripristino dell’opera, è stato
possibile acquisire il finanziamento, cioè la certezza che quell’opera potesse essere ricostruita
».
«La Provincia di Taranto – ha continuato Carrieri - ha lavorato per garantire una certezza
definitiva intorno a questo problema, quella di acquisire il finanziamento e fare tutte le indagini che servivano per ricostruire l’opera e di operare da quel momento per porre in essere tutte le procedure previste dalla legge, organizzando una conferenza preliminare dei servizi per acquisire tutti i pareri, procedendo alla redazione dello studio di fattibilità che è preliminare a qualsiasi fase progettuale e indicando sin da allora come modalità il concorso di progettazione, sicura del fatto che questa procedura non solo accelera l’intero iter ma garantisce certamente la migliore qualità del lavoro
».Inoltre, dal momento della promessa di finanziamento della Regione, resa nota, secondo la ricostruzione dell’assessore ai Lavori Pubblici, nell’estate del 2006, la Provincia ha anche anticipato lo studio topografico della zona, le indagini geoagnostiche, che il Comune di Massafra avrebbe dovuto fare in questo momento, in quanto ente attuatore, ma che ha già a disposizione, e si è occupata dei lavori per la pulizia di quella gravina che era diventata una discarica a cielo aperto, senza che nessuno se ne curasse». Carrieri, dopo aver messo in luce che «nel 2007 il sindaco di Massafra sottoscrisse un atto, in presenza del prefetto, in cui rifiutava di essere l’ente attuatore dell’opera perché impossibilitato, attraverso le sue strutture, a procedere», è passato ad analizzare la situazione attuale, lamentando, a distanza di quattro mesi (lo scorso 25 marzo il Comune è divenuto l’ente attuatore) l’inesistenza del bando per l’affidamento del progetto. Un bando che, l’altro giorno, Tamburrano ha affermato, però, essere pronto. «Prendo atto che è pronto – ha replicato l’assessore provinciale - ma ancora non si è fatto.Poi si dovrà dimostrare come si farà a realizzare il ponte, con tutte le procedure in linea con la legge, nel 2009, visto che non c’è ancora un bando pubblico. Nel nostro crono-programma avevamo individuato, come data della fine dei lavori, il 2011, una data comunque indicativa. Per il 2012, era previsto il collaudo dell’opera che, si solito, avviene a distanza di otto mesi, un anno dal termine dei lavori».
«In questi mesi – ha precisato - ho sentito anche parlare di procedure come il progetto integrato, a cui il Comune ha fatto riferimento non appena è diventato l’ente attuatore, che non so come possa rappresentare una soluzione al problema, visto che ad oggi non è stato ancora pubblicato un regolamento dal Ministero ai Lavori Pubblici. Non si può prevedere una procedura a cui non si può ancora accedere perché la normativa è incompleta ». Carrieri, ritornando sull’operato della Provincia, ha poi sottolineato come «l’ente abbia avuto il merito di garantire la soluzione del problema, acquisendo fondi regionali residui della calamità del 2003, per un ponte crollato, per la seconda volta, nel 2005 quando, in Puglia, contrariamente all’alluvione precedente, non è stato dichiarato lo stato di calamità e quindi non si poteva accedere a procedure accelerate ».
Infine, l’augurio per i cernerini che si arrivi quanto prima ad una soluzione del problema e l’espressione della massima collaborazione per questo. «Il disagio dei cittadini – ha
concluso Carrieri -rimane tutto. Verso queste difficoltà dobbiamo avere la massima attenzione e il massimo rispetto. Lo abbiamo avuto lavorando ogni giorno e cercando le risposte che la legge li permetteva di dare. Le offese, le analisi semplicistiche, la demagogia e il populismo saranno rispedite al mittente ogni qualvolta si vorrà procedere con questa metodologia».

[[CORRIERE DEL GIORNO - 25/07/2008 -Francesca Piccolo ]]