“Nel Sud alcune scuole abbassano la qualità della scuola italiana. In Sicilia, Puglia, Calabria e Basilicata organizzeremo corsi intensivi per gli insegnanti”. Poi oggi: “Non ho mai detto che gli insegnanti del Sud abbassano la qualità della scuola italiana. Chi riporta il mio pensiero in questo modo è in grave malafede e vuole creare una polemica che chi conosce il mio pensiero sa che non ha fondamento". Nel valzer delle affermazioni e delle smentite sotto l’ombrellone, a far parlare di sé è il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini.
Solo due giorni fa, in una delle roccaforti del consenso leghista, Cortina d’Ampezzo, la responsabile del dicastero di Via Trastevere ha pensato bene di offrire uno spaccato della linea del governo sulle politiche della scuola. In perfetta continuità con quanto già blaterato qualche mese fa dal leader del Carroccio, Umberto Bossi. Che prima di apostrofare l’inno di Mameli con il dito medio, volle offrire un’ altra perla del suo repertorio facendo sapere agli italiani che i prof del mezzogiorno al nord dovevano togliere il disturbo. E così, subito dopo aver scatenato una vera e propria babele tra i forum degli insegnanti a livello nazionale, il ministro si corregge parzialmente non imputando al corpo docente la responsabilità della crisi che attraversa il sistema scuola, ma ribadendo che è ormai necessario “colmare il gap esistente tra scuole del nord e scuole del sud con più formazione e aiuti sia per i docenti che per gli studenti”.
Quello che ancora una volta colpisce di questo governo è la sua linea sfacciatamente settentrionalistica .
Solo due giorni fa, in una delle roccaforti del consenso leghista, Cortina d’Ampezzo, la responsabile del dicastero di Via Trastevere ha pensato bene di offrire uno spaccato della linea del governo sulle politiche della scuola. In perfetta continuità con quanto già blaterato qualche mese fa dal leader del Carroccio, Umberto Bossi. Che prima di apostrofare l’inno di Mameli con il dito medio, volle offrire un’ altra perla del suo repertorio facendo sapere agli italiani che i prof del mezzogiorno al nord dovevano togliere il disturbo. E così, subito dopo aver scatenato una vera e propria babele tra i forum degli insegnanti a livello nazionale, il ministro si corregge parzialmente non imputando al corpo docente la responsabilità della crisi che attraversa il sistema scuola, ma ribadendo che è ormai necessario “colmare il gap esistente tra scuole del nord e scuole del sud con più formazione e aiuti sia per i docenti che per gli studenti”.
Quello che ancora una volta colpisce di questo governo è la sua linea sfacciatamente settentrionalistica .
Protesta la Sicilia. Per il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, alleato del Pdl «è assai grave che ci si esprima in questi termini "razzisti" parlando di uomini e donne del Sud. Non è necessario scomodare la storia o la letteratura per trovare, tra i meridionali, figure di straordinario rigore etico ed enorme valore morale e intellettuale ». Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, dà ragione alla Gelmini: «Ci sono scuole eccellenti sia al Nord che al Sud e lo stesso vale per le pessime. Non mi sfugge, però, la realtà di una scuola al Sud che ha più difficoltà ».
Tutto il Pd attacca il ministro.
Tutto il Pd attacca il ministro.
«Le dichiarazioni che il ministro Gelmini si è affrettata a ritrattare con la formula di rito che si usa quando ci si accorge di averla fatta grossa, è preoccupante perché rivela le intenzioni reali di questo governo». A parlare è Maria Pia Garavaglia, senatrice del Pd e ministro ombra dell'Istruzione.