Interessi meschini, concezione ottocentesca della proprietà, speculazione di tipo urbanistico e alberghiero: l´assessore all´ambiente della Regione Puglia, Michele Losappio, spara ad alzo zero contro gli incendiari che hanno bruciato ettari su ettari di bosco, soprattutto nelle zone protette come il parco nazionale dell´Alta murgia nella settimana di Ferragosto. Una vera e propria offensiva che in tre giorni, dal 14 al 16 di agosto, ha costretto uomini e mezzi della Protezione civile regionale a intervenire 121 volte.
La giornata nera è stata quella del 14 agosto. Un solo codice rosso tra i 45 interventi ma è stato quello doloroso che bruciato il parco dell´Alta Murgia, nel territorio di Altamura. Due i codici rossi a Ferragosto, nove i mezzi aerei impegnati soprattutto per avere ragione dell´incendio a Cassano Murge che ha minacciato la Foresta Mercadante, e costretto all´evacuazione in via precauzionale degli anziani ospiti di una casa di riposo: è stato il più impegnativo dei 37 interventi fatti il 15 agosto anche se, in base ai dati forniti dalla sala operativa della Protezione civile, molti incendi hanno interessato il Gargano. Il 16 agosto gli interventi sono stati 39: tre codici rossi, due impieghi aerei, e preoccupazione per un incendio divampato vicino a una polveriera a Massafra che poteva avere conseguenze più gravi.
La giornata nera è stata quella del 14 agosto. Un solo codice rosso tra i 45 interventi ma è stato quello doloroso che bruciato il parco dell´Alta Murgia, nel territorio di Altamura. Due i codici rossi a Ferragosto, nove i mezzi aerei impegnati soprattutto per avere ragione dell´incendio a Cassano Murge che ha minacciato la Foresta Mercadante, e costretto all´evacuazione in via precauzionale degli anziani ospiti di una casa di riposo: è stato il più impegnativo dei 37 interventi fatti il 15 agosto anche se, in base ai dati forniti dalla sala operativa della Protezione civile, molti incendi hanno interessato il Gargano. Il 16 agosto gli interventi sono stati 39: tre codici rossi, due impieghi aerei, e preoccupazione per un incendio divampato vicino a una polveriera a Massafra che poteva avere conseguenze più gravi.
Anche il 18 , altri incendi, soprattutto nel Foggiano. I vigili del fuoco del capoluogo dauno, hanno operato una ventina di interventi soprattutto sul Gargano e nelle zone del subappennino. S´è temuto il peggio nel pomeriggio di ieri per un incendio di sterpaglie scoppiato vicino ad un deposito di legna di un agriturismo di San Marco in Lamis.
Davanti a questa «aggressione», Losappio apre per ora una durissima controffensiva verbale: «Per il secondo anno consecutivo - dice - i parchi e le aree protette della Puglia sono oggetto di una offensiva criminale, un vero attentato alla cosa pubblica. Le cause - aggiunge - vanno da meschini interessi corporativi ad una concezione ottocentesca della proprietà, insofferente ad ogni regola di carattere pubblico, fino a vere e proprie speculazioni di tipo urbanistico ed alberghiero».
Che ci sia una regia dietro questi incendi, Losappio sembra non escluderlo. Ma senza spingersi oltre nelle accuse, il responsabile dell´ambiente della giunta Vendola non dimentica quella che gli appare forse più di una semplice coincidenza: «Un anno fa, mentre si valutava il disastro del Gargano, gruppi economici, parte del mondo venatorio ed organizzazioni spontanee di agricoltori hanno messo pesantemente in discussione il neonato Parco dell´Ofanto, trovando attenzione in alcuni enti locali e nello schieramento di centrodestra».
Nella sua "requisitoria", l´assessore della giunta Vendola, senza citarlo, accusa l´ex assessore regionale all´agricoltura della giunta di centrodestra, oggi consigliere regionale di An, Nino Marmo: «Non si deve nascondere - dice l´assessore - che diversi e qualificati consiglieri regionali hanno proposto l´istituzione di una Commissione di inchiesta non per individuare le cause e i responsabili della distruzione delle aree protette, ma per mettere in discussione il loro funzionamento in una regione dove si scontava un ritardo clamoroso ed ultradecennale».
Davanti a questa «aggressione», Losappio apre per ora una durissima controffensiva verbale: «Per il secondo anno consecutivo - dice - i parchi e le aree protette della Puglia sono oggetto di una offensiva criminale, un vero attentato alla cosa pubblica. Le cause - aggiunge - vanno da meschini interessi corporativi ad una concezione ottocentesca della proprietà, insofferente ad ogni regola di carattere pubblico, fino a vere e proprie speculazioni di tipo urbanistico ed alberghiero».
Che ci sia una regia dietro questi incendi, Losappio sembra non escluderlo. Ma senza spingersi oltre nelle accuse, il responsabile dell´ambiente della giunta Vendola non dimentica quella che gli appare forse più di una semplice coincidenza: «Un anno fa, mentre si valutava il disastro del Gargano, gruppi economici, parte del mondo venatorio ed organizzazioni spontanee di agricoltori hanno messo pesantemente in discussione il neonato Parco dell´Ofanto, trovando attenzione in alcuni enti locali e nello schieramento di centrodestra».
Nella sua "requisitoria", l´assessore della giunta Vendola, senza citarlo, accusa l´ex assessore regionale all´agricoltura della giunta di centrodestra, oggi consigliere regionale di An, Nino Marmo: «Non si deve nascondere - dice l´assessore - che diversi e qualificati consiglieri regionali hanno proposto l´istituzione di una Commissione di inchiesta non per individuare le cause e i responsabili della distruzione delle aree protette, ma per mettere in discussione il loro funzionamento in una regione dove si scontava un ritardo clamoroso ed ultradecennale».
(La Repubblica 19 agosto 2008)