Mino Fedele, capogruppo PD, parla del partito, dell'alternativa all'attuale giunta e del perchè torneranno a nascere i bambini al "Matteo Pagliari"
Incontriamo il capogruppo del PD del Consiglio Comunale di Massafra, il prof. Mino Fedele; già sindaco di Massafra, Mino Fedele crede nell'impegno in politica e nella sua più alta valorizzazione nella società civile.
Professore, perché innanzitutto il PD si presenta non come un “nuovo partito” ma come un “partito nuovo”?
«Un “nuovo partito” è un partito che nasce soltanto come sommatoria di forze politiche esistenti o, peggio ancora, come “cartello elettorale”. Un “partito nuovo”, invece, come il PD vuole essere, è un progetto capace di dilatare gli orizzonti, guardare oltre gli stessi partiti per poter parlare ad una vasta moltitudine di giovani, di donne, di lavoratori… di cittadini… che non si riconoscono nei partiti. Un “partito nuovo” , insomma, è un partito che ha un codice genetico diverso dagli altri, in grado soprattutto di interpretare un’esigenza ormai ineludibile: il rinnovamento della politica. Non vi è dubbio, infatti, che oggi la politica ha bisogno di aprirsi e di adottare strumenti di larga
partecipazione democratica: primarie per scegliere premiership e candidati nelle istituzioni; referendum per consultare periodicamente i cittadini su questioni di grande rilevanza; assisi annuali programmatiche aperte a saperi e competenze della società; voto segreto per l’elezione dei dirigenti; termine di mandato per favorire ricambio generazionale. Un partito, dunque, che
rappresenti una occasione di una straordinaria innovazione della politica nella struttura e nella forma partito, nella direzione di un partito forte, radicato e organizzato capace di apertura, osmosi e partecipazione democratica.»
Qualche cittadino lontano dalla politica potrebbe chiedersi: perché un partito nuovo? Ce n’era veramente bisogno? Invece molti degli elettori del centro-sinistra, e non solo, ritengono che l’avvento del Partito Democratico sia ormai un fatto necessario ed ineludibile. Le chiedo: perché proprio in questo momento storico?
«L’avvento del PD è necessario e ineludibile in questo momento storico innanzi tutto per una partecipazione da parte dei cittadini per un’autentica “democrazia della partecipazione” nella quale ognuno possa dare il proprio contributo di idee e di passione; per un autentico rinnovamento della politica; per un partito plurale, moderno e organizzato; per un partito del lavoro e delle libertà; per un partito che difenda la laicità, che lavori per la pace e la sicurezza e che operi per uno sviluppo sostenibile e che punti nell’innovazione.»
Come giudica il lavoro, fin qui svolto, per l’economia massafrese e quali le misure più significative che hanno creato sviluppo socio-economico nella nostra città?
«La giunta comunale non ha, fin qui, prodotto alcun intervento per quanto riguarda l’economia e lo sviluppo socio-economico della nostra città; basti pensare ai PIP, fermi dagli anni ’80, nonostante i finanziamenti ricevuti per tutte le opere di urbanizzazione e infrastrutturazione;
nonché ad un PRG che, concepito negli anni ’70 ha avuto il suo epilogo nella “bocciatura” da parte degli organi regionali. L’insensibilità politica e amministrativa della giunta Tamburrano di fronte a questi due problemi, rappresenta, a mio avviso, il segno evidente del fallimento dell’amministrazione per quanto riguarda lo sviluppo socio-economico della nostra città.»
A Massafra, il “Matteo Pagliari” risulta un ospedale di base. Presto tornerà ad essere punto di riferimento per la parte ad ovest del comprensorio tarantino? Finalmente i bambini torneranno a nascere anche a Massafra? Cosa non andava nel precedente Piano della Salute proposto da Fitto?
«Le lotte intraprese dal “Comitato di difesa dell’Ospedale”, dalle forze del centro-sinistra e da tutti i cittadini di Massafra per salvare il nostro Ospedale hanno avuto, dopo due anni, il loro giusto riconoscimento: Massafra riavrà il “suo” ospedale e tornerà ad essere punto di riferimento per il versante occidentale, nonché per la città di Taranto. I reparti torneranno presto a funzionare come prima e i bambini torneranno a nascere a Massafra; insomma l’esatto contrario
del Piano di riordino ospedaliero di Fitto che prevedeva, non dimentichiamolo, la chiusura del nostro ospedale.»
Che cosa farete nel tempo avvenire? Il PD di Massafra ha già una strategia?
«Il PD vuole rappresentare, a Massafra, l’alternativa di governo alla giunta Tamburrano; un’alternativa che sia rispondente ai suoi principi ispiratori in termini di rinnovamento e di progettualità politica e amministrativa. Si sta attrezzando per questo con la partecipazione di tanti giovani, donne, uomini anche alla loro prima esperienza politica. Il risultato elettorale del PD a Massafra nelle ultime elezioni politiche è la testimonianza dell’attenzione di circa 6000 elettori verso il PD; da questo tesori di consensi e di opinioni, dobbiamo partire.»
Il centro destra nei suoi progetti riformatori, enfatizza molto un senso di presunta libertà individuale, per lo sviluppo del paese. Non c’è il rischio di apparire frammentari e poco “regolistici”?
«“Libertà” è per una grande forza democratica e riformista, una parola che non si separa mai dalla “giustizia sociale”. Un paese autenticamente libero deve, anzitutto, rimuovere tutti quegli ostacoli che impediscono la crescita delle nuove generazioni la libertà è uno stato che assume come impegno prioritario quello di restituire alle giovani generazioni la speranza nel futuro, combattendo le precarietà nel lavoro, consentendo ai meritevoli di sviluppare le proprie potenzialità, di poter accedere ai migliori centri formativi a prescindere dal ceto sociale di provenienza e facendo in modo che ogni cittadino, giovane e non, possa realizzare autonomamente i propri piani di vita.»
Concludendo, definisca il Partito Democratico con tre aggettivi…
«Nuovo, moderno, plurale.»
[da "EXTRA Magazine" di Vittorio Bilardi]