L'Aula della Camera ha approvato in via definitiva il Ddl Delrio sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni. I voti favorevoli sono stati 260, i no 158, 7 gli astenuti.
A favore hanno votato PD, Ncd, Scelta civica e Popolari per l'Italia. Contro l'abolizione delle province hanno votato i conservatori di Fi, M5S, Lega, Sel e Fdi.
Il vicesegretario del PD Lorenzo Guerini ha definito l'approvazione definitiva del Ddl "un successo che arriva dopo anni di attesa. E’ il primo importante passaggio per la razionalizzazione dell'assetto istituzionale italiano e per un concreto risparmio delle risorse pubbliche.
Il Governo risponde alla crisi con i fatti - ha chiarito Guerini - viene semplificata la struttura amministrativa degli enti locali e la si rende più rispondente all’esigenza di efficienza a cui siamo chiamati. E’ stato compiuto un passo decisivo che troverà compimento con la riforma costituzionale e la revisione del titolo V. La politica ha dato prova di sapersi autoriformare e di mantenere le promesse fatte agli italiani. Oggi abbiamo la prova che cambiare si può: andremo avanti per ridare fiducia ed efficienza al Paese”.
"La riforma delle province è legge. Il PD mantiene la parola! Ma il meglio deve ancora venire", ha scritto su Twitter Alessia Morani, deputata PD e membro della Segreteria.
"Così comincia la semplificazione dell'assetto istituzionale italiano", ha dichiarato la vice presidente della Camera Marina Sereni. "Le nuove norme mettono in moto un processo che troverà compiuta realizzazione con la riforma costituzionale e la riscrittura del Titolo V: un percorso che trasforma le Province in enti di secondo livello, che consente il commissariamento di quelle che avrebbero dovuto essere rinnovate alle prossime elezioni, che fa concretamente partire l'istituzione delle Città metropolitane”.
Dossier di approfondimento a cura dei deputati democratici. Istituzione delle Città Metropolitane e riassetto delle province