Anche la popolazione di Massafra ha bisogno di screening sanitari.
Grazie all’impegno del Partito Democratico sono stati stanziati dal Ministro della Salute, con il cosiddetto decreto salva Taranto (rectius decreto n. 136 terra dei fuochi), 50 milioni di euro per screening sanitari gratuiti destinati ai cittadini di Taranto e Statte, somma a cui si aggiungono 13 milioni di euro stanziati dalla Regione Puglia con il progetto “salute ambiente”.
E Massafra non può rimanere fuori da questi screening, perché subisce in pieno i problemi ambientali procurati dagli impianti del territorio tarantino. Massafra di fatto è un area ad elevato rischio ambientale.
Siamo al centro di un territorio fin troppo antropizzato: vicini all’Ilva, al polo industriale, presenza di numerosi inceneritori disseminati sull’intero territorio tarantino.
I dati che rilevano la presenza della diossina nel latte prodotto da una azienda locale sono l’ultima testimonianza ma non certamente la sola.
Ricordiamo che con Decreto del Presidente della Repubblica del 30/11/1998 Massafra fu dichiarata, insieme a Taranto, Crispiano e Montemesola, “area ad elevato rischio di crisi ambientale”.
Son passati quasi due decenni e la situazione di fatto non è cambiata.
I massafresi vogliono di più!!! Non bastano le “rassicurazioni” di qualche amministratore sulle condizioni ambientali della nostra città. Vogliamo sapere come influisce questo inquinamento sulla salute dei nostri cittadini.
Vogliamo lungimiranza più che rassicurazioni.
E per una volta nella storia politica di chi ci amministra si pensi al futuro altrui, si pensi al futuro assetto del nostro territorio e alla salute dei nostri cittadini più che al proprio cursus honorum…
Pertanto, oltre ai dati tecnici sugli inquinanti, si osservi e si monitori lo stato di salute dei nostri cittadini.
Perché ogni generazione deve ritenersi responsabile del benessere di quelle future, di quelle dei propri figli, nipoti, pronipoti etc.
È il c.d. dovere della lungimiranza per dirla con le parole del filosofo Hans Jonas.
Un dovere caratterizzato dall’estensione temporale e che riguarda soprattutto la classe politica e dirigente.
Un dovere che tanto più è grande, tanto più sono ampie le nostre conoscenze attuali.
Imma Semeraro