La cultura come «bene comune», risorsa inestimabile di una comunità, ma soprattutto come
veicolo essenziale di conoscenza, di crescita e di sviluppo. Questa la premessa essenziale della nuova legge regionale, in materia di Beni Culturali, presentata lunedì sera a Massafra, presso il Palazzo della Cultura, alla presenza di personalità importanti: hanno relazionato il consigliere regionale Michele Mazzarano, l’assessore regionale all’Urbanistica Angela Barbanente e il professor Cosimo Damiano Fonseca, Accademico dei Lincei. La serata ha visto la partecipazione di numerosi cittadini, interessati all’argomento e desiderosi di conoscere i punti di forza di questo nuovo testo. Punti di forza che corrispondono a importanti novità: innanzitutto i beni culturali vanno pensati in una programmazione integrata e territoriale. Ogni bene non può essere estraniato dal proprio contesto e può essere valorizzato solo grazie alla cura che si ha dell’ambiente in cui è situato quel bene. Secondo elemento di innovazione: la legge supera la dicotomia tra pubblico e privato, con l’affidamento della gestione del bene al privato profit o no
profit, che può essere un’associazione, una cooperativa, una fondazione, con il compito della tutela e della valorizzazione insito nel proprio statuto. Terzo aspetto: innalzamento della qualità dell’offerta culturale.
L’assessore Barbanente nel suo intervento ha parlato delle biblioteche, che necessitano di miglioramenti nell’informatizzazione dei dati e nell’accessibilità, “perché – affermava – non possiamo permetterci di lasciare la fruizione della cultura alla possibilità
che ognuno di noi abbia genitori colti o facoltosi”.
La legge ha peraltro l’obiettivo di migliorare la fruizione dei Beni Culturali.
A.Nasuto Il Quotidiano