E’ profonda crisi a Massafra. Il commercio sta fallendo. Solo in corso Roma ed in corso Italia, il salotto della città, vi sono ben 20 serrande chiuse.
La musica non cambia anche nelle altre vie della città.
Negli anni passati era impossibile trovare un locale per una nuova attività. Ora i negozianti che resistono alla crisi hanno anche ottenuto degli sconti dai proprietari degli immobili in locazione. Sconti che in alcuni casi arriva anche al 20%. I canoni, dei locali sfitti, sono stati ribassati dal 20% al 30 % e nonostante tale riduzioni non si riesce a trovare commercianti pronti alla sfida del mercato. Vi sono alcuni commercianti anche in ritardo nel pagamento delle locazioni. Il settore più penalizzato è quello dell’abbigliamento. Solo i “compro oro”, le attività che puntano sulle scommesse ed i negozi cinesi sembrano non subire la crisi economica in città. Nella zona industriare la situazione non è migliore. Alcune aziende metalmeccaniche hanno chiuso i battenti. Massafra aveva anche in un indotto dell’auto sia nuovo che l’usato. Anche in queste settore è arrivata una mannaia incredibile. Ben tre concessionarie, di marchi prestigiosi, hanno chiuso i battenti, con oltre cinquanta dipendenti senza lavoro, e la situazione non è migliore nell’ambito dell’usato. E non è finita. Commercianti che hanno fatto la storia a Massafra stanno per gettare la spugna, eppure le potenzialità dei commercianti massafresi sono notevoli. In passato si sono distinti nell’intera provincia, ma ora anche chi ha le risorse economiche preferisce non investire.
Noi del PD, ovunque, in consiglio comunale e nelle piazze, stiamo lanciando l’allarme, ma purtroppo non siamo ascoltati. Al governo della città abbiamo interlocutori sordi e ciechi.
Il Comune può intervenire per salvare il commercio, occorrono azioni che diano respiro all’economia.
In passato abbiamo denunciato che i “gratta e vinci” e le sale gioco stavano impoverendo la città. Ingenti somme di denaro vengono bruciate nei mille giochi disponibili ed i soldi da spendere in beni di consumo diminuiscono. In consiglio, con tanta difficoltà, abbiamo proposto ed ottenuto l’approvazione del regolamento per le sale gioco. Purtroppo tale strumento per porre un freno allo sperpero del denaro è rimasto nel cassetto ed in città sono aumenti i locali per le scommesse. La tassazione comunale è passata dai 10 milioni nel 2010 ai 17 milioni per il 2013.
In consiglio comunale quando si è discusso dell’IMU e della Tares abbiamo invitato l’amministrazione di centro destra a ridurre la pressione fiscale soprattutto nelle fasce più deboli, abbiamo proposto emendamenti per ridurre la tassazione.
Gli artigiani si sono autoconvocati e spontaneamente si sono presentati in consiglio comunale chiedendo con forza almeno che i prelievi per la tassazione locale avessero gli stessi importi del 2012. Con un’incredibile disinteresse alle istanze degli artigiani l’amministrazione di centro destra ha incaricato un dirigente comunale di ascoltarli, ma alla richiesta di rinviare l’approvazione del regolamento della Tares la maggioranza ha interrotto il dialogo con le forze economiche ed ha approvato l’ennesima stangata per le attività massafresi.
Ora, noi del PD, abbiamo iniziato una serie di incontri con le associazioni di categoria per promuovere un’azione all’interno della città per fare cambiare atteggiamento alla maggioranza di centro destra. Invitiamo i cittadini, i commercianti ed i professionisti ad unirsi a noi per salvare la nostra città. Il centro destra a livello nazionale predica la riduzione della tassazione, ma qui a Massafra si distingue nel svuotare le tasche ai cittadini. Noi non condividiamo questa politica e ci schieriamo con i cittadini.
Aiutateci a salvare Massafra.
Vito Miccolis
Capogruppo del PD