Le parole di Enrico Bondi, Commissario straordinario dell'Ilva di Taranto, sulle cause delle malattie che colpiscono drammaticamente i bambini, le donne e i cittadini di Taranto, ledono la nostra dignità. C'è un limite a tutto. Bondi lo ha abbondantemente superato.
Le rilevazioni di Arpa e Asl sono cristallizzate anche nel procedimento giudiziario, pertanto e' alquanto bizzarro metterne in discussione gli esiti quando gli stessi non sono stati confutati neanche in sede probatoria.
Ma la lettera di Bondi alla Regione Puglia e' gravissima perché conferma il sospetto che il suo ruolo di Commissario e' incline più alla tendenza mistificatoria della famiglia Riva che al rigore con cui lo Stato e il Governo si stanno approcciando alla complicata vicenda Ilva.
Chiedo, pertanto, al Ministro Andrea Orlando, verso cui rimane intatta la mia fiducia e stima, di farsi carico, con tutte gli strumenti a sua disposizione, di ripristinare, nella struttura commissariale, una deontologia propriamente incline al rigore delle analisi e al rispetto dei cittadini di una realtà martoriata come quella di Taranto.
Non risolvere tale problema inficierebbe grandemente l'applicazione rigorosa dell'AIA e il bisogno del necessario consenso che il Decreto 61, ancora all'esame del Parlamento, meriterebbe.
Michele Mazzarano
Consigliere Regionale Pd