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23 aprile 2015

MAZZARANO: IO STO CON GIANNI MORANDI

In un post su Facebook, Gianni Morandi, una delle voci italiane più apprezzate all'estero, tanto da rappresentare un simbolo della italianità nel mondo, ha semplicemente e banalmente ricordato le angherie e i soprusi sopportati da tanti italiani disperati che, nel secolo scorso, lasciavano l'Italia e emigravano verso l'America, il Canada, l'Australia, la Germania con la speranza di una vita migliore. Con la pacatezza che lo contraddistingue, senza toni e accenti provocatori, Gianni Morandi ha ricordato che nell'epoca della prima industrializzazione dentro e fuori il nostro continente, noi eravamo il sud e la Germania, il Canada, l'America erano i nord, il mondo nuovo in cui poter costruire il futuro e l'esodo di molti italiani ha fatto i conti con pregiudizi, discriminazioni, violenze. Oggi il nord siamo noi, anzi siamo il primo approdo dei tanti nord, di un mondo nuovo per i sud che si affacciano sul mediterraneo, per i tanti disperati che premono sui confini della storia.
Al post semplice e scontato post di Gianni Morandi è venuto giù il putiferio degli insulti, delle bestemmie, degli sberleffi, delle accuse razziste.
L'ennesima dimostrazione di un preoccupante sentimento che dilaga nelle viscere della società: non si tratta solo di razzisti e fascisti patentati che hanno buttato giù la maschera; si tratta di un fenomeno più profondo in cui egoismo, paura, nichilismo diventano senso comune. La storia ci insegna che questo accade di fronte a mutamenti politici, economici e sociali profondi: economia in recessione, disoccupazione di massa e impoverimento di ampi strati della società.
Avremmo bisogno di un esercito di Gianni Morandi che ogni giorno, ogni ora e ogni minuto spiegassero ad una umanità smarrita quello che egli ha scritto nel suo post su Facebook.


La nota del giorno di Michele MAZZARANO