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15 aprile 2015

SE ARRIVASSERO E SI APRISSERO I CONTAINER


"Evergreen ha comunicato, con una lettera ufficiale inviata ai clienti, che dal 20 Maggio sposterà il servizio settimanale delle navi "Feeder" a Bari verso il Pireo con il nuovo servizio PSI (Piraeus-South Italy) e garantirà la connessione import-export con i servizi oceanici per l'Estremo Oriente e Intramed per i porti del Mediterraneo.
Lo stesso servizio che avrebbe dovuto garantire il minimo della movimentazione merci nel Porto di Taranto.
A leggerla così, questa notizia, vi è la implicita incitazione alla demonizzazione dell'atteggiamento della Evergreen. E forse questa è la reazione più semplice e banale che si possa avere.
Il porto di Taranto è stato lungamente oggetto di una retorica sulla geopolitica e sui destini della globalizzazione che finivano per attribuire valore al nostro Porto Hub. Per qualche anno è stato persino oggetto di disputa ideologica con una parte intransigente del universo ambientalista che, con veste governativa, si opponeva ad alcune opere di ammodernamento perché lesive del mare e dei fondali. A lungo si è discusso della scarsa certezze delle risorse economiche destinate ad esso.
Da qualche anno si è posata la polvere delle polemiche.
Nel frattempo le risorse, circa quattrocento milioni di Euro, sono state recuperate appieno e al manager che ne ha la responsabilità si attribuiscono persino poteri commissariali. 
Il Ministro Del Rio fa continuamente mostra di tenere a cuore il Porto di Taranto.
Ma nonostante ciò il grande cantiere dell'ammodernamento che renderebbe competitivo il porto, non parte.
Eppure un porto di transhipment dovrebbe fare una cosa semplice semplice: far arrivare e aprire i container.
Se arrivassero e si aprissero i container, si aprirebbe un mondo nuovo di sviluppo e lavoro.
Se arrivassero e si aprissero i container, si aprirebbe un futuro di lavoro a tanti ragazzi a partire da quei cinquecento che a maggio vedono scadere la cassa integrazione".
Michele MAZZARANO - Consigliere Regionale PD