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07 aprile 2008

Facciamo vivere il nostro messaggio di speranza

La Puglia ti affida il buon cammino che da Taranto ti deve portare a ricucire l’Italia, come finalmente colui che immagina questo Paese riunificato. Taranto, in questo momento, ha bisogno del Partito Democratico più che di ogni altra cosa. Oggi mi viene da dire una cosa importante. Oggi mi viene da dire che tutti i pugliesi si sentono tarantini e ti augurano il buon cammino che serve all’Italia e alla Puglia”. Con queste parole il segretario regionale del PD Michele Emiliano ha salutato il candidato premier Walter Veltroni. Con Taranto, il “Giro dell’Italia nuova” ha concluso la sua visita della Puglia, per partire alla vota della Basilicata. Un incontro, quello tra la Puglia e Veltroni, che si è distinto per la passione, l’entusiasmo e la partecipazione straordinaria della gente. Da Bari a Brindisi, da Lecce a Taranto (Foggia e Barletta erano già state visitate all’inizio del tour), i cittadini hanno risposto in maniera addirittura inaspettata. Ad aprire la manifestazione di Taranto, ancora prima del saluto di Emiliano, è stata una ragazza di 18 anni, Cecilia Dubla, studentessa di Grottaglie. Da piazza Maria Immacolata, la ragazza ha rivolto a Veltroni le richieste dei giovani tarantini. “Voglio, fortemente voglio, un lavoro. Voglio, fortemente voglio, che i miei figli possano vivere in un ambiente risanato. Voglio, fortemente voglio, un’Italia che sia competitiva”.
Quando prende parola, il candidato premier, parlando a tutti i presenti, esponendo il progetto di cambiamento che sta nelle corde del PD, risponde indirettamente anche agli stimoli sollevati da Cecilia. “Noi mandiamo un messaggio di speranza, di serenità e di unità al Paese. Quello che viene dai nostri avversari è invece un messaggio cupo, tetro, fatto di odio e di paure”. Più si avvicina la data delle elezioni e più la gente sembra comprendere questo concetto. “Sono ottimista – dice Veltroni – sento tutta intera la sfida che abbiamo lanciato. E’ la prima volta che il nostro Paese, scegliendo il PD, può scegliere quello che hanno scelto tutti gli altri cittadini d’Europa, cioè un gruppo parlamentare, con una leadership, che per cinque anni governerà il nostro paese”. E lo farà a partire da una programma. “Un programma – specifica – che non sarà più una sintesi minima tra decine di soggetti politici, ma un programma massimo di cambiamento, con la garanzia che a realizzarlo ci sarà un solo partito”. Esattamente l’opposto di ciò che sta succedendo nel campo avverso, in cui c’è chi parla di “imbracciare fucili contro le carogne romane”, c’è chi dà una rappresentazione “medievale” dell’Italia, e chi non ha neppure “il coraggio di dire una parola di condanna contro queste cose orrende”. Il Pdl, insiste Veltroni, non ha avuto il coraggio di chiudere con l’estremismo della Lega Nord, perché “loro vogliono solo tornare a governare, a bivaccare”. Il Paese, con la destra al governo, “avrebbe una leadership dichiaratamente stanca”, con una coalizione alle spalle “che è già divisa su tutto”.Con il PD, la prospettiva è quella di “aprire un ciclo politico”. Noi, sostiene il segretario del PD, “lo possiamo dire sia per ragioni generazionali, sia per ragioni politico-programmatiche. Dobbiamo pensare alla modernità come un’occasione, l’Italia è un paese forte, che nei momenti difficili è sempre stato in grado di cambiare”. C’è assoluta necessità che il Paese volti pagina e il Partito Democratico vuole dargli un indirizzo, un cammino nuovo da seguire. Tutto ciò diventa possibile solo con una vera svolta politica che si sviluppi su diversi livelli. Una nuova politica fiscale, la semplificazione della vita pubblica, la creazione di opportunità per chi “vuole fare impresa”, per i ragazziche vogliono rischiare”. L’Italia ha bisogno “di scrollarsi di dosso il dominio degli apparati, del dominio della politica”. Un dominio che poi finisce per trasformarsi in corruzione. “L’Italia deve recuperare i valori del talento e del merito. Tutta la società deve tornare a essere ispirata a questi principi. Quelli bravi devono andare, non quelli raccomandati”. Il Paese deve intraprendere questo cammino nuovo per ritrovare il senso di un’appartenenza comune. Servono nuove politiche per la scuola, per la legalità: “Decidano pure per chi votare – dice Veltroni rivolto alle mafie che succhiano il sangue della gente del sud – ma non votino PD perché noi li vogliamo annientare, cancellare dalla faccia dell’Italia”. Una nuova concezione di ambientalismo che sia in grado di fare della riconversione ambientale dell’economia una grande opportunità di crescita economica e sociale, e che segni un’inversione di rotta in materia di risparmio energetico e di sviluppo di fonti di energia rinnovabile. Insomma, “quello di cui abbiamo bisogno – conclude Veltroni, ricordando che il primo provvedimento di governo sarà quello contro la precarizzazione della vita dei nostri ragazzi – è un paese che ricominci a correre e a credere in se stesso. Chiediamo agli italiani un voto che apra una pagina nuova, che dia all’Italia la possibilità di esprimere tutte le sue potenzialità. Ora lo sprint finale lo possiamo fare solo insieme, solo se ognuno di noi farà il suo piccolo lavoro. Usciamo da questo lungo inverno, facciamo vivere il nostro messaggio di speranza”.
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