L’anziano propone di rivolgersi a questi che, avvicinatosi, stringendo la mano, si presenta come avvocato. Così, il conducente del veicolo chiede al pseudo avvocato se conoscesse il dottor Martinelli, ricevendo risposta affermativa. Inizia il piano truffa. L’individuo qualificatosi quale avvocato si mostra disponibile ad accompagnare il “disorientato” automobilista presso l’indirizzo dell’inesistente dottor Martinelli, chiedendo nel contempo al signor C. , che conosce meglio le vie cittadine, di unirsi a loro per facilitare l’arrivo a destinazione. Il pensionato accetta e sale in auto, sedendosi al sedile anteriore. Una volta in macchina percorrono circa 500 metri, per
poi fermarsi nel parcheggio antistante lo stadio. Una sosta di circa 5 minuti, durante la quale il finto avvocato si allontana dicendo di doversi recare in banca per effettuare alcuni prelievi di contante, poiché aveva già parlato con il direttore dell’istituto di credito.
Cosa accade all’80enne in quei minuti trascorsi in auto in compagnia del guidatore?
Inizialmente Michele non nota nulla di strano, ma successivamente a truffa subita, ricorda che dal cruscotto dell’auto era fuoriuscita una sostanza gassosa che, da quel momento in poi, lo aveva stordito. Ritornato sul luogo l’avvocato si lamenta per non aver trovato l’intera somma di denaro richiesta.
L’auto riparte, i due truffatori chiedono all’ipnotizzato anziano informazioni varie, circa la zona in cui abita, chi fossero i vicini, se in casa ci fosse qualcuno e se, soprattutto, avesse del denaro. Ad indagine compiuta, l’auto si dirige verso l’abitazione della vittima, alla quale viene chiesto di prendere il libretto di risparmio, in quanto avrebbe dovuto aiutare l’avvocato ad
integrare la somma mancante con 7 mila euro.
All’anziano gli viene detto che in giornata, dopo aver effettuato alcune operazioni, gli sarebbero stati dati, in aggiunta alla somma loro prestata, altri 18 mila euro. Preso il libretto i due accompagnano Michele davanti la banca. I truffatori attendono in macchina.
Prelevato il denaro contante, la vittima lo consegna all’avvocato. Ora bisogna liberarsi dell’anziano, senza creare alcun sospetto. Bisogna sottoscrivere l’accordo per il conferimento dei 25 mila euro.Serve una marca da bollo. L’avvocato dà alla vittima due monete da un euro per l’acquisto del valore bollato. L’anziano scende dall’auto e si reca al tabacchino, compra la marca da bollo e ritornando sul posto dove avrebbe dovuto esserci il mezzo, con i due uomini, si accorge che ad aspettarlo non c'era più nessuno.L’80enne non riesce a capire cosa fosse successo, ma dopo poco, con l’ausilio di alcuni , passanti si rende conto di essere stato truffato e chiama il 112 per denunciare l’accaduto.
DAL SITO DELLA POLIZIA DI STATO
- Consigli della Polizia di Stato contro le truffe agli Anziani
- Guida della Polizia di Stato alle truffe più ricorrenti agli Anziani
il cannocchiale