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30 aprile 2008

ANZIANI TRUFFATI A MASSAFRA

Allarme truffe in città ai danni di anziani. Sono sempre più numerosi gli anziani vittime di raggiri, in casa e in strada, da falsi inviati o incaricati di enti, parrocchie e associazioni religiose. E’ una vera e propria piaga che aggrava la solitudine e il disagio di chi deve già confrontarsi ogni giorno con una società che tende sempre più a beffeggiare i deboli. Non passa giorno senza che le cronache registrino disastrose incursioni nelle abitazioni o nel conto corrente di persone socialmente fragili o svantaggiate.La storia che vi proponiamo, nata dal coraggio della vittima di raccontare l’accaduto, non è né il primo né l’unico caso di raggiri verificatisi a Massafra, ma uno dei più recenti, perpetrato ai danni di un pensionato “maestro ” di vita. Descrive la sua disavventura per evitare che altra gente, come lui, possa cadere in certe trappole.Michele C. , 80enne massafrese, la settimana scorsa, mentre da solo, come ogni mattina, passeggia per le vie cittadine dopo aver trascorso qualche ora presso il Centro Polivalente Anziani, viene avvicinato da un’auto del tipo monovolume di colore blue, condotta da un signore distinto, sui 30-35 anni, alto circa 1 metro e 80, corporatura robusta, capelli brizzolati e carnagione scura. «Parlava un italiano con un accento francese - racconta la vittima - e indossava un vestito marrone con giacca e cravatta. Diceva di essere un miliardario e che il padre era il titolare di un’industria farmaceutica francese. Era in cerca di uno studio medico». Informazioni che al malcapitato Michele sono costati 7 mila euro. Dal finestrino dell’auto Michele si sente chiamare. C'è un uomo in cerca di informazioni. Vuol sapere l’indirizzo di un certo dottor Martinelli di Massafra. Michele risponde di non potergli essere utile. Nel frattempo si avvicina un altro signore (sempre ben vestito, senza cravatta, con giubbotto di color marroncino, alto circa 1 metro e 60, magrolino, capelli neri dall’apparente età di 40-45 anni, parla un italiano con accento locale e ha con sé una borsa porta documenti marrone) rivelatosi successivamente complice.
L’anziano propone di rivolgersi a questi che, avvicinatosi, stringendo la mano, si presenta come avvocato. Così, il conducente del veicolo chiede al pseudo avvocato se conoscesse il dottor Martinelli, ricevendo risposta affermativa. Inizia il piano truffa. L’individuo qualificatosi quale avvocato si mostra disponibile ad accompagnare il “disorientato” automobilista presso l’indirizzo dell’inesistente dottor Martinelli, chiedendo nel contempo al signor C. , che conosce meglio le vie cittadine, di unirsi a loro per facilitare l’arrivo a destinazione. Il pensionato accetta e sale in auto, sedendosi al sedile anteriore. Una volta in macchina percorrono circa 500 metri, per
poi fermarsi nel parcheggio antistante lo stadio. Una sosta di circa 5 minuti, durante la quale il finto avvocato si allontana dicendo di doversi recare in banca per effettuare alcuni prelievi di contante, poiché aveva già parlato con il direttore dell’istituto di credito.
Cosa accade all’80enne in quei minuti trascorsi in auto in compagnia del guidatore?
Inizialmente Michele non nota nulla di strano, ma successivamente a truffa subita, ricorda che dal cruscotto dell’auto era fuoriuscita una sostanza gassosa che, da quel momento in poi, lo aveva stordito. Ritornato sul luogo l’avvocato si lamenta per non aver trovato l’intera somma di denaro richiesta.
L’auto riparte, i due truffatori chiedono all’ipnotizzato anziano informazioni varie, circa la zona in cui abita, chi fossero i vicini, se in casa ci fosse qualcuno e se, soprattutto, avesse del denaro. Ad indagine compiuta, l’auto si dirige verso l’abitazione della vittima, alla quale viene chiesto di prendere il libretto di risparmio, in quanto avrebbe dovuto aiutare l’avvocato ad
integrare la somma mancante con 7 mila euro.
All’anziano gli viene detto che in giornata, dopo aver effettuato alcune operazioni, gli sarebbero stati dati, in aggiunta alla somma loro prestata, altri 18 mila euro. Preso il libretto i due accompagnano Michele davanti la banca. I truffatori attendono in macchina.
Prelevato il denaro contante, la vittima lo consegna all’avvocato. Ora bisogna liberarsi dell’anziano, senza creare alcun sospetto. Bisogna sottoscrivere l’accordo per il conferimento dei 25 mila euro.Serve una marca da bollo. L’avvocato dà alla vittima due monete da un euro per l’acquisto del valore bollato. L’anziano scende dall’auto e si reca al tabacchino, compra la marca da bollo e ritornando sul posto dove avrebbe dovuto esserci il mezzo, con i due uomini, si accorge che ad aspettarlo non c'era più nessuno.L’80enne non riesce a capire cosa fosse successo, ma dopo poco, con l’ausilio di alcuni , passanti si rende conto di essere stato truffato e chiama il 112 per denunciare l’accaduto.

DAL SITO DELLA POLIZIA DI STATO



il cannocchiale