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13 aprile 2008

Veltroni sul risultato elettorale

"Come buona prassi nei Paesi occidentali ho appena telefonato al mio avversario complimentandomi per il suo successo elettorale e facendogli i migliori auguri per la prossima esperienza di governo". Con queste parole Walter Veltroni, ieri sera intorno alle 20, riconosceva la vittoria elettorale della coalizione formata da Pdl, Lega Nord, Movimento per le Autonomie.Una vittoria che è andata via via delineandosi durante la giornata. Il successo elettorale della destra è stato chiaro, determinante e sorprendente il risultato della Lega Nord. Importante, comunque, il risultato del Partito Democratico, che migliora sensibilmente i numeri corrispondenti a Ulivo alla Camera e Ds e Margherita al Senato nel 2006. "Grazie a tutte le elettrici e gli elettori – ha detto Veltroniche hanno dato fiducia alla sfida nuova del Partito Democratico. E' importante che queste elezioni si siano svolte con un alto numero di votanti. Abbiamo migliorato il risultato dell'Ulivo nel 2006 sia al Senato sia alla Camera, dove ci ha premiato maggiormente il voto dei giovani".Il segretario del PD, riconoscendo la sconfitta, ha comunque ribadito tutta la disponibilità a mettere mano alla serie di riforme istituzionali di cui necessita il Paese. “Il risultato è chiaro, la destra governerà questo Paese. Non sarà facile per loro unire ciò che è difficile unire, soprattutto alla luce del fatto che il grande consenso ottenuto dalla Lega Nord impone un riequilibrio di forze nello schieramento della destra. Ora per noi si apre una nuova stagione di opposizione e ribadiamo la nostra piena disponibilità ad intraprendere il percorso di riforme istituzionali che servono al Paese per cambiare”. Un altro dato significativo è stato sicuramente quello della scomparsa della sinistra radicale dal Parlamento. La cosa certa è comunque che dalle urne esce rafforzato il progetto riformista del PD. “Oggi – ha concluso Veltroni – il riformismo italiano può contare su una forza politica che si aggira intorno al 35% dell'elettorato. Oggi il riformismo italiano può pensare a se stesso con forza ed energia. Siamo la più grande forza di rinnovazione riformista che questo Paese abbia mai avuto”.