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12 giugno 2008

EMILIANO : VENDOLA PRONTO ALL' APERTURA . MA PENTASSUGLIA DEVE RESTARE

Secondo me il presidente Vendola sta per fare un gesto di riconoscimento importante delle aspettative territoriali del Pd ionico. E lo farà prima del congresso di Rifondazione Comunista. Anche per questo mi sento di chiedere a Donato Pentassuglia di ritirare le sue dimissioni da segretario provinciale e di ritornare nella pienezza delle sue funzioni politiche”.Michele Emiliano, segretario regionale del Pd, getta acqua sul fuoco delle polemiche e cerca con tutta la forza del suo ragionamento politico e con l’autorevolezza del suo ruolo di ricondurre i mille e controversi fili del dibattito in corso in un ordito più lineare, in un percorso che privilegi la politica “alta”, la prospettiva sull’immediato e, soprattutto, la buona tenuta presente e futura di una coalizione che oggi governa la Regione, il Comune di Bari, la Provincia di Taranto e, con i doverosi distinguo e i necessari aggiustamenti, il Comune di Taranto. Emiliano sarà a Taranto nei prossimi giorni, riunirà i suoi e a loro farà proprio questo discorso di ricucitura, calandolo nel riconoscimento puntuale e non piagnone delle eclatanti peculiarità del caso-Taranto. “A Taranto – ci dice Emiliano –non è possibile parlare di politica politicante. Questa città ha pagato alla politica un prezzo spaventoso,era una sorta di fiore all’occhiello del metodo di governo nella Puglia “da bere” di Raffaele Fitto e Rossana Di Bello,come è andata a finire.A franare è stato tutto il sistema della destra. Ma non solo a Taranto, è ovvio. A Bari, per puntare su una città “tutta chiacchiere e distintivo” (citazione da cinefilo raffinato, è la frase di Robert De Niro-Al Capone ne “Gli Intoccabili”, n. d. r. ) hanno dilapidato la riserva-madre: c’era un avanzo di cassa di 200 miliardi di vecchie lire, quando mi sono insediato io ho trovato quella cifra praticamente azzerata, con aziende municipalizzate senza più quattrini, aziende multiservizi allo sbando, e via di questo passo. A Taranto c’è stato un dissesto di dimensioni eclatanti, ma il copione era lo stesso…”.
Anche per questo la gente ha votato Stefàno?
“Guardi, in situazione così estreme la gente non ha voglia di sentir parlare di partiti e di politica. La gente vuole sapere che cosa siamo capaci di fare per il bene comune, e come vogliamo farlo. Da questo punto di vista il nuovo governo della città di Taranto ha dato buoni risultati , ha dimostrato la possibilità di recuperare una forte tenuta morale e politica in una situazione catastrofica, riuscendo a ricucire un rapporto di fiducia fra l’istituzione e i cittadini. Nell’immaginario cittadino Stefàno non è stato eletto perché era di sinistra, è stato eletto perché è stato percepito come una persona per bene”.
Ma adesso a quella maggioranza non serve l’apporto del Pd?
“Per il bene comune servono tutte le energie disponibili che il sindaco crede siano utili per governare la meglio la città, ovviamente in uno schema politico compatibile e coerente”.
Come giudica le rivendicazioni del PD Jonico?
“Dico che sono rivendicazioni legittime e giuste, le omissioni del riconoscimento di un ruolo politico importante come quello del Pd di Taranto sono evidenti, e sono fermamente convinto che una persona dell’intelligenza politica di Vendola non può non considerare queste circostanze. Ma dico anche che quello della rivendicazione territoriale non può esaurire tutto il dibattito politico di Taranto, perché così rischiamo che la gente non ci capisca più. Il nostro sforzo politico deve essere quello di puntare ad alleanze ricostituite e rafforzate, senza concorrenze interne al centrosinistra, sia a Bari che a Taranto, fornendo anche noi come Pd un contributo forte al rilancio del ruolo e dell’immagine del presidente Vendola”.
Lei diceva che comunque Vendola è pronto a fare qualche concessione…
“Ne sono più che convinto, penso che il presidente farà chiarezza politica in tempi brevi, ne conosco l’intelligenza e la lealtà alla coalizione che lo sostiene, non ha alcun interesse a mettere in discussione o in crisi il Pd di Taranto. Per questo ribadisco che proprio ora il Pd ionico deve mostrare senso di responsabilità e travalicare ogni considerazione meramente legata agli assetti, aspettando con fiducia che gli eventi maturino”.
Ma lei a Pentassuglia che dice?
“Quello che penso: che lo considero una persona di grande cuore e di grande valore. Che sul piano personale lo comprendo benissimo e che probabilmente anch’io al suo posto avrei fatto la stessa cosa. Ma voglio anche fargli comprendere che ora il rischio da evitare è che la gente scambi il nostro dibattito interno come una mera questione di poltrone e di assessorati, mentre il nostro scopo è quello di tenere alta la pressione e il ragionamento politico del riconoscimento del ruolo del Pd di Taranto sia a Bari che al Comune. Gli chiedo di ritirare le dimissioni e verrò nelle prossime ore a Taranto per rinnovargli pubblicamente l’invito ”

[[MARCELLO COMMETTI -GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 12/06(08]]