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04 giugno 2008

Reato di clandestinità, il premier frena .La Lega insorge: così delude gli elettori


Berlusconi: «Meglio non definirlo come reato, sia solo un'aggravante».
Borghezio: «Sarebbe un tradimento»
Veltroni: «Il premier dà ragione a noi»

ROMA La clandestinità non sarà un reato, ma un’aggravante per gli immigrati illegali che compiono reati. Sul ddl sicurezza deciderà il Parlamento, ma Silvio Berlusconi dà la sua interpretazione della norma più discussa del pacchetto sicurezza, quella che ha sollevato le critiche di Onu e Vaticano.

L'altolà del Cavaliere
Il premier respinge gli attacchi, nega che ci sia alcuna condanna da parte delle Nazioni Unite . «Non si può perseguire qualcuno per il fatto della permanenza irrregolare arrivando a condannarlo con una pena», spiega il cavaliere. La clandestinità «può essere considerata -dice Berlusconi- un’aggravante per chi commette reati previsti dal codice penale». «Il Parlamento -assicura- deciderà secondo coscienza e secondo buonsenso». Quanto all’Onu, «non è giunto alcun monito», assicura.


Veltroni: «Berlusconi ci dà ragione»
Secondo Walter Veltroni, con le sue parole Berlusconi «dà ragione a quanto ha detto l’opposizione, e alle altre voci critiche che si erano levate, e contemporaneamente -rimarca il leader del Pd- dà torto a quanti nella sua maggioranza si erano intestarditi in questa formulazione». Sul tema Pd e Udc esprimono soddisfazione in una nota congiunta.


Borghezio:«Berlusconi delude i nostri elettori»
Critiche invece dalla Lega: così Berlusconi «delude gli elettori», rimarca Mario Borghezio. E il ministro dell’Interno Roberto Maroni si dice «stupito» dalle parole del premier, ribadendo di «non aver cambiato opinione» sull’opportunità del reato di clandestinità. Fini: «Legalità esigenza primaria del cittadino»Intanto il Vaticano insiste nella linea contro il ddl presentato dal governo. «È da rifiutare senza tentennamenti l’equivalenza che alcuni fanno tra immigrato irregolare e criminale», avverte anche oggi monsignor Agostino Marchetto, segretario del pontificio collegio per i migranti. Parole che fanno breccia in alcuni settori della maggioranza. Gianfranco Rotondi torna ad assicurare che «il Parlamento terrà conto delle posizioni espresse dal Vaticano».Tira dritto sulla strada del reato di clandestinità la Lega. Maroni è «un pò sorpreso» per le dichiarazioni del presidente del Consiglio «perchè l’aggravante c’è ed è già entrata in vigore, perchè è nel decreto legge», mentre «il reato di clandestinità è nel ddl che il consiglio dei ministri ha approvato due settimane fa all’unanimità». Provvedimento, rileva il titolare del Viminale «che porta come prima firma quella del presidente Berlusconi. La seconda è la mia». «Sono d’accordo con Berlusconi che il Parlamento è sovrano e potrà fare e decidere ciò che vuole. Ma io -ribadisce Maroni- rimango della mia opinione, dell’opinione del consiglio dei ministri che all’unanimità ha votato il disegno di legge». Borghezio: «Con queste parole Berlusconi delude i nostri elettori»«Rinunciare all’impostazione data dal ministro Maroni e dall’intero governo, dietro ai tentativi di intimidazione che sono arrivati soprattutto dall’estero, sarebbe -ammonisce Borghezio- un cedimento molto difficile da far comprendere ai nostri elettori, che non sono razzisti e xenofobi, ma hanno le idee molto chiare su quale sia la causa maggiore dell’insicurezza nelle nostre città e nei nostri paesi.»

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