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30 giugno 2008

Oh , no , un'altra volta no

Silvio Berlusconi è in carica da quasi 50 giorni. Assistere allo spettacolo del suo nuovo governo in azione è un po' come mettersi a rivedere un vecchio e brutto film.
Quando il leader di Forza Italia si trovò per l'ultima volta al governo, dal 2001 al 2006, impiegò troppo tempo a confezionare leggi utili a proteggere se stesso dalle inchieste giudiziarie e troppo poco a varare riforme utili a stimolare l'economia italiana, che si trova in stato comatoso.
Naturalmente, é ancora troppo presto per dare un giudizio definitivo, ma l'ultimo saggio fornito dal governo ha già le caratteristiche di un nuovo spettacolo dell'orrore. Ancora una volta, il settantunenne primo ministro sta dedicando le sue energie politiche alla confezione di leggi che lo proteggano dalle inchieste dei pubblici ministeri.
Vuol far approvare una legge che sospenderebbe per un anno i processi in cui il reato presunto prevede una pena superiore ai 10 anni. Se questa legge dovesse passare, affonderebbe definitivamente un processo in programma il mese prossimo in cui Berlusconi é accusato per aver pagato 600.000 dollari al suo avvocato inglese David Mills. Ovviamente l'opposizione ha soprannominato l'emendamento "legge salva-premier".
Berlusconi non si limita a questo. Sta anche tentando di introdurre una legge che garantirebbe l'immunità alle alte cariche dello stato italiano, lui compreso. Una legge simile sarebbe impensabile nella quasi totalità degli stati occidentali e fu ritenuta incostituzionale dalla Corte costituzionale italiana, quando Berlusconi cercò di introdurla l'altra volta, nel 2004.
Adesso che è di nuovo al governo, Berlusconi ritenta. Il tutto potrebbe risultare di modesto interesse se Berlusconi dedicasse le stesse energie a riformare l'economia italiana, ormai in coma. Ma, anche qui, montano i timori. L'ultima volta che é stato al governo, uno degli errori più gravi commessi da Berlusconi fu quello di lasciare fuori controllo la spirale del deficit e del livello del debito.
E' lecito chiedersi se presto assisteremo al bis. La settimana scorsa il governo Berlusconi ha presentato un Documento di programmazione economico finanziaria che vede salire il deficit pubblico dall'1,9% del Pil del 2007 al 2,5% del 2008.
L'aumento può essere giustificato dal rallentamento della crescita economica ma, da parte di questo governo, non si vede ancora nessun indizio della volontà di esercitare una decisa stretta sulla spesa pubblica. Per il bene dell'Italia, le cose ora devono assolutamente migliorare. Il Paese ha un livello di crescita tra i più lenti della zona Euro. Ha bisogno di un governo serio e responsabile che faccia ripartire l'economia.
Mercoledì, Berlusconi ha detto che i pubblici ministeri italiani l'hanno sottoposto ad un interminabile "Calvario". Ma, in questa storia, l'unico vero Calvario é quello toccato all'Italia, che ha un disperato bisogno di dare una nuova direzione al proprio destino politico ed economico.

Editoriale del 26 giugno del Financial Times , intitolo "Oh no, not again" traduzione di Giulia Alliani http://www.osservatoriosullalegalita.org/

Le Vignette di Maramotti , 29 giugno 2008 da ''l'Unità''