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19 giugno 2008

Manovra Tremonti: solo tagli. Tornano i ticket e meno welfare


Via libera alla manovra triennale 2009-2011 e al Documento di programmazione economica e finanziaria da un Consiglio dei ministri lampo (appena 40 minuti di esame) per varare la Finanziaria anticipata da 34,8 miliardi in tre anni (13,1 l'anno prossimo, 7,1 nel 2010 e 14,6 nel 2011) fatta per gran parte di tagli alla sanità e al welfare con il protocollo dello scorso anno quasi cancellato.
Un intervento che consentirà al Paese di centrare l'obiettivo del pareggio di bilancio entro il 2011 come confermato dal premier, Silvio Berlusconi, e che è un «obiettivo ineludibile», ha aggiunto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.

La manovra sarà articolata in un decreto legge e un disegno di legge e sarà fatta per 4 miliardi di entrate fiscali e il resto con riduzione della spesa pubblica.

Tremonti decide da solo «Ho controllato, la discussione è durata nove minuti e mezzo». Giulio Tremonti, ministro dell'Economia, riferisce con un malcelato orgoglio che la discussione su manovra e Dpef in Consiglio dei ministri è durata una manciata di minuti, contrariamente a quanto avviene solitamente, con «lunghe discussioni che cominciano a maggio e proseguono fino a settembre». Tremonti ha ribadito che l'approvazione definitiva avverrà «entro l'estate». E non perché gli altri ministri non protestassero per i tagli ai loro ministeri, ma perché il ministro dell'Economia ha carta bianca da Berlusconi.

Tagli alla Sanità e ripristino del ticket Potrebbero essere più pesanti del previsto i tagli per la sanità contenuti nella manovra economica, con il rischio di un ripristino del ticket già dal 2009: si tradurrebbe in 6 miliardi di tagli solo per il comparto sanità.

La sforbiciata in arrivo per il settore sanitario, secondo le ipotesi circolate nel corso degli incontri tecnico-politici tra governo e rappresentanti delle Regioni, dovrebbe essere di 6 miliardi nel 2009-2011 (il doppio rispetto ai 3 annunciati pochi giorni fa) e potrebbe portare, in assenza di coperture adeguate, alla reintroduzione del ticket, una tassa sospesa per tutto il 2008 dal Governo Prodi.

Ritorno il job on call Nell'incontro con Confindustria e sindacati è stato annunciato il ritorno del lavoro a chiamata: il cosidetto "job on call" (o lavoro intermittente) previsto dalla legge Biagi che era stato abolito con la legge che aveva recepito il protocollo sul welfare del governo Prodi. Secondo quanto risulta dalle ultime ipotesi nella manovra finanziaria sarebbe prevista per decreto un'abolizione dell'abolizione e quindi il ripristino di questo tipo di contratti.

Stop al tagli di Province e Comunità montane Stop temporaneo al taglio in finanziaria per provincie e comunità montane. Lo si apprende da alcuni partecipanti alla riunione in corso al ministero per i rapporti con le regioni tra governo, regioni e altre autonomie locali. Per gli eventuali nuovi provvedimenti se ne riparlerà a settembre - riferisce uno dei partecipanti - riprendendo il confronto sul complesso del codice delle autonomie.

Tav, tornano gli amichetti senza gara Sono abrogate le revoche delle concessioni stipulate da Tav spa con i contraenti generali in data 15 ottobre 1991 e i16 marzo 1992. I rapporti stipulati «continuano senza soluzione di continuità» con la Rfì. E' quanto prevede il decreto legge che verrà approvato dal Consiglio dei ministri. In pratica, si tratta delle revoche che nel 2007 erano state disposte dall'allora ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, perchè assegnate senza ricorso a bando di gara.

Bersani: demagogia e tagli «Un fritto misto» che unisce «misure di chiaro sapore demagogico», come l'operazione su banche e assicurazioni, e «prelude nella sostanza ad una traiettoria che va a colpire i servizi locali e la sanità senza andare al cuore della questione sociale». Il ministro ombra dell'Economia del Pd Pierluigi Bersani critica le prime notizie sulla manovra e pone un problema di metodo: «Non accetteremo strozzature nel dibattito parlamentare». «Mi sembra che siamo di fronte ad un fritto misto. C'è prima di tutto un problema di metodo: visto che abbiamo 40 giorni vogliamo capire da governo e dai presidenti delle Camere in che tempi e modi si pensa di discutere. Non accetteremo strozzature nel dibattito parlamentare e non vogliamo neanche sentir parlare di fiducia».

Sindacati fraddi, Cgil preoccupata Guglielmo Epifani, Luigi Angeletti e Raffaele Bonanni lamentano la mancanza del sostegno ai redditi più bassi soprattutto di dipendenti e pensionati. Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani è «molto preoccupato, perchè vedo solo tagli». «La manovra - ha aggiunto - è tutta basata su tagli alla spesa. Sarebbe stato meglio se ci fosse stato un maggior apporto alla lotta all'elusione e all'evasione fiscale».