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08 settembre 2008

Tamburrano faccia i nomi di chi lo ricatta

Nel Consiglio comunale di giovedì scorso la maggioranza si presentò in 14. La seduta sarebbe andata deserta, cioè sarebbe stata improduttiva se in aula non fossero rimaste le opposizioni, Udc e Pd.

Il Pd rimase per non far ritardare ancora il risarcimento a molti concittadini dei danni dell’alluvione. Il Pd preferì partecipare agli interessi pubblici, piuttosto che far fare brutta figura al sindaco. Ma il sindaco, in Consiglio, pronunciò parole assai gravi, riportate anche dalla stampa. Accusò alcuni consiglieri per essersi assentati, facendo correre al Consiglio comunale il rischio di una seduta nulla, parlò dell’esistenza di un partito del ricatto che bisogna abbattere e preannunciò una riunione con i capigruppo per esaminare la situazione. Il Pd al sindaco Martino Tamburrano chiede due cose:

  1. Fare i nomi dei membri del partito del ricatto;

  2. Dire quali sono le richieste che vengono sostenute col ricatto.
Massafra non può avere un’aministrazione ricattata; e se i ricattatori fanno parte di gruppi politici debbono essere allontanati.
Il Pd resta in attesa che il sindaco sciolga questo pesante clima di sospetto.