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19 settembre 2010

• Vendola non chiuda l’ospedale



«Rompiamo il silenzio sul piano di riordino della sanità ionica e riaccendiamo i riflettori sul nosocomio cittadino, Matteo Pagliari». Il Partito democratico di Massafra, sulla questione inerente la chiusura dell’ospedale cittadino, non si dà per vinto e, attraverso il coordinamento sezionale, invita la città alla mobilitazione. «Salvaguardare il Pagliari – ha affermato il coordinatore locale, Vito Miccolis – vuol dire tendere una mano nei confronti della sanità tarantina. In pochi hanno compreso l’importanza dell’ospedale di Massafra, probabilmente neanche il presidente della Regione Vendola e il suo assessore alla Sanità Fiore. Siamo preoccupati per il muro di silenzio venutosi a creare intorno alla questione». Il Pd chiede a Vendola e Fiore di fermare la decisone di chiudere la struttura ospedaliera di Massafra e non esclude iniziative spontanee da parte dei cittadini. «Noi del Pd – ha aggiunto Miccolisporteremo avanti la nostra proposta che vede il Pagliari fungere da struttura filtro del SS. Annunziata di Taranto. Lo faremo con l’ausilio della città. L’ospedale è di tutti e l’eventuale sua chiusura rappresenterebbe una sconfitta per tutti, nessuno escluso. Ed è anche per questo che invitiamo il sindaco di Massafra a prendere a cuore, con i fatti, evitando passerelle politiche di facciata, le sorti del nostro ospedale». Una conferenza stampa che ha visto la presenza dei dirigenti del Pd Cosimo Marino e Paolo Tristani.
«I cittadini massafresi e del territorio distrettuale –ha esclamato Marino – sono stanchi di questa “vessazione” contro una struttura ospedaliera che, storicamente fino al 2004 (piano Fitto), aveva l’indice di produttività tra i più alti di tutti gli ospedali dell’Asl di Taranto. Chiediamo a Vendola, Fiore e Blasi di dare risposte concrete ed urgenti alla proposta del Pd ionico, tesa a utilizzare stra
tegicamente il Pagliari come struttura al servizio del polo ospedaliero di Taranto, con funzioni di decongestionamento. I 10 milioni di euro investiti, in questi ultimi 4 anni, nell’ospedale di Massafra – ha concluso - devono produrre sanità e salute, evitando di diventare incomprensibile spreco». Paolo Tristani, poi, ha puntato il dito contro il governo Berlusconi, etichettato come ricattatore. «Questo cedimento politico - ha detto Tristani – è una resa senza condizioni e minacce vergognose, che andavano subito rigettate al governo Berlusconi e a Tremonti, mobilitando i pugliesi e facendo assumere alla destra berlusconiana le responsabilità di affondare la sanità pugliese. La salute è un diritto di tutti, siamo contro le privatizzazioni che negano la possibilità al cittadino comune di potersi curare”.

[Antonello Piccolo] Gazzetta del Mezzogiorno