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18 settembre 2010

• La Provincia lancia «Rosa» per togliere le badanti dal lavoro nero

E’ stato denominato «Rosa» e conta di far emergere il lavoro nero, qualificare e certificare l’impegno delle badanti, offrire alle famiglie che ne hanno necessità un ampio ventaglio di scelta tra professioniste preparate ed iscritte ad un apposito albo. Nasce da questi obiettivi il progetto «Rete per l’occupazione e i servizi di assistenza», in sigla «Rosa», presentato ieri dagli assessori provinciali alla Formazione professionale e alle Politiche sociali, rispettivamente Vito Miccolis e Franco Gentile, insieme a Angela Tucci, responsabile del progetto per il territorio tarantino, Carmela Buccarella, coordinatrice interprovinciale, Antonio Caprino, presidente della commissione Affari sociali della Provincia, e Raffaele Borgia, dirigente degli assessorati alla Formazione professionale e alle Politiche sociali. Si tratta di un progetto-pilota voluto dalla Regione Puglia ed esteso successivamente a tutte le province pugliesi. «Tutte le persone interessate a ricevere e a svolgere lavoro di assistenza familiare domiciliare - spiegano i due assessori - avranno adesso a disposizione una rete di soggetti istituzionali a cui fare riferimento». «Conosciamo tutti le difficoltà che incontrano quelle famiglie che hanno bisogno di disporre di una badante. Spesso - sottolinea l’assessore Miccolis - non sanno a chi rivolgersi. Si affidano alle parrocchie o ad alcuni centri di volontariato, trovando magari persone poco adatte. Invece, in questa maniera potranno fare riferimento ad un elenco specifico nel quale rientrano solo professionisti qualificati e capaci di svolgere al meglio il servizio di assistenza domiciliare». Come funzionerà «Rosa»? Per prima cosa occorrerà iscriversi all’elenco provinciale di assistenti familiari, sì da poter garantire la propria preparazione professionale e allo stesso tempo avere la certezza di un rapporto di lavoro regolare. «Questo - spiega Tucci - è un settore dove facilmente si annida il lavoro nero. Ma con il progetto “Rosa” possiamo contribuire a far emergere il sommerso». «E’ previsto anche un contributo per le famiglie che assumeranno regolarmente le badanti - aggiunge l’assessore Miccolis - che sarà definito nel bando in fase di pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia». Per accedere alle attività del progetto «Rosa» come lavoratori basta aver compiuto 18 anni, essere in possesso del diploma di terza media se italiani e dell’obbligo scolastico del proprio Paese d’origine se stranieri. Questi ultimi dovranno inoltre avere il regolare permesso di soggiorno. Né stranieri, né italiani dovranno avere a proprio carico condanne penali passate in giudicato per reati sulla moralità professionale. Per iscriversi all’elenco degli assistenti familiari occorre invece recarsi nel più vicino Centro territoriale per l’impiego con un documento d’identità o con il permesso di soggiorno ed il titolo di studio. Seguirà un colloquio per valutare il curriculum del candidato, tenendo anche conto di quei rapporti che non si possono dimostrare con documentazione. Per informazioni basta rivolgersi ad uno dei centri territoriali per l’impiego della Provincia di Taranto, contattando il numero verde 800.000-401 oppure collegarsi al sito http://rosa.pugliasociale.regione.puglia.it o la mail 0: servizisociali@regione.puglia.it

Pamela Giufrè - Gazzrtta del Mezzogiorno