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24 maggio 2015

UNA NUOVA SOLIDARIETA' FRA GENERAZIONI.

La NOTA del GIORNO di Michele MAZZARANO 

 "Quando la "Generazione Mille Euro" arriverà all'età pensionabile percepirà una pensione da fame. Si stima che tale "bomba" esploderà nel 2050 quando la spesa per la previdenza si attesterà al 16% del Pil, nonostante l'invecchiamento della popolazione. La generazione di precari, la prima che avrà lavorato in modo instabile e discontinuo tutta la vita, percepirà una pensione persino inferiore agli stipendi percepiti, in casi estremi si tratterà di circa 400 euro al mese. Il Censis stima che i 2/3 dei giovani che oggi lavorano con contratti standard percepiranno una pensione inferiore a mille euro al mese. A questi si aggiungono i 3,4 milioni di Neet, giovani che non studiano e non lavorano, che percepiranno ancora meno. Per intenderci l'attuale generazione di lavoratori poveri diventerà la prima di pensionati poveri. Il regime contributivo puro applicato a percorsi lavorativi discontinui e frammentati non consente di maturare i contributi previsti salvo immaginare che la pensione futura possa attestarsi al 50% degli stipendi percepiti. Per chi ha una contribuzione ad intermittenza e lavora spesso a nero sarà difficile raggiungere una pensione degna, salvo essere costretti a lavorare sino a tardi età. Scenario questo, tra l'altro, poco realizzabile vista la tendente crescita della disoccupazione. Servirà avvicinare 'i padri ai figli' attraverso prelievi ai 'pensionati ricchi' di oggi per evitare i 'pensionati poveri' di domani. Serve una nuova 'solidarietà tra generazioni'. Meno ai padri, più ai figli". 

Michele MAZZARANO