30 giugno 2008
Massafra , nuova vita per l'ospedale
Il Piano Sanitario regionale ha rispettato la territorialità». Il direttore del presidio sanitario occidentale (Castellaneta-Mottola-Massafra), Mario Cetera si reputa soddisfatto per il risultato ottenuto dopo il varo, da parte della Giunta regionale , del nuovo Piano della Salute.
A Massafra, il Matteo Pagliari, risulta un ospedale di base e presto tornerà ad essere punto di riferimento per la parte ad ovest del comprensorio tarantino. «Certo, lo abbiamo sempre detto, per noi non è una novità: Massafra, per la sanità jonica, tornerà ad essere punto di riferimento importante. È un risultato - dice il dott. Cetera- che premia tutti i nostri sforzi. Siamo stati bravi nella preparazione strutturale, nonostante il pessimismo diffuso, strumentalmente creato da parte di qualche detrattore».
Col nuovo Piano, nella provincia di Taranto,si avrà una struttura d’eccellenza (il SS. Annunziata), tre ospedali intermedi (a Manduria, Martina Franca e Castellaneta) e due di base (Massafra e Grottaglie). A Mottola ci sarà il polo riabilitativo d’eccellenza (riabilitazione cardiologia, respiratoria e neuromotoria) . Attualmente Massafra può contare sui reparti di Medicina e Pediatria, oltre ai servizi (laboratori di analisi , radiologia , pronto soccorso, poliambulatori di day-ospitale dialisi). Appena il Piano della Salute diventerà operativo, al Pagliari saranno attivati i reparti Ortopedia , Chirurgia e Ostetricia. Il fiore all’occhiello , però , sarà rappresentato dalla presenza di tre sale operatorie.«Si tratta di un aspetto importante e qualificante . Soltanto grazie alle sale operatorie -aggiunge il dott. Mario Cetera - Massafra potrà essere ospedale di base. Struttura di base che per noi rappresenta soltanto un puntodi partenza. Puntiamo in alto. Se idee e volontà viaggeranno di pari passo, le attese della gente non saranno deluse».Tra le positività future c'è quella legata alle nascite: finalmente i bambini torneranno a nascere anche a Massafra .«Massafra tornerà ad essere un luogo di nascita. Anche questo è sicuramente una spetto importante legato ad una antica tradizione ospedaliera esistente sul territorio».Cosa non andava nel precedente Piano della Salute proposto da Fitto?«Era un progetto che non teneva assolutamente conto della territorialità. Un Piano realizzato a tavolino senza tener conto delle esigenze locali.Noi abbiamo insistito, affinché tutto potesse tornare in ordine e grazie alla volontà dei politici locali, del Presidente della Regione e del direttore generale, oggi finalmente possiamo parlare della rinascita del Matteo Pagliari».In tal senso, il ruolo del direttore generale dell’Asl tarantina,Domenico Colasanto,è stato determinante.«Colasanto è riuscito a trasformare in atti concreti la nostra idea. Alla base di tutto, comunque, c'è stato un buongioco di squadra».Una rinascita partita dalla base.«Sono stati i cittadini a dare l’impulso giusto all’inversione di rotta. Senza di loro difficilmente avremmo potuto manifestare il bisogno di salute del territorio. Una voce accolta nelle sedi deputate, grazie al pregevole apporto fornito dall’attuale vice coordinatore regionale del Pd, Michele Mazzarano».Giunto l’ok per il Piano di base, una volta riorganizzata la struttura, servirà la strumentazione e il personale.«Quelle delle risorse umane è un argomento che affronteremo in un secondo momento.Certo è che puntiamo alle migliori professionalità.Sulla questione strumentazione - conclude il dott. Cetera - sono già partite le gare d'appalto».
[[Antonello Piccolo , GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 29/06/2008]]
Oh , no , un'altra volta no
Quando il leader di Forza Italia si trovò per l'ultima volta al governo, dal 2001 al 2006, impiegò troppo tempo a confezionare leggi utili a proteggere se stesso dalle inchieste giudiziarie e troppo poco a varare riforme utili a stimolare l'economia italiana, che si trova in stato comatoso.
Naturalmente, é ancora troppo presto per dare un giudizio definitivo, ma l'ultimo saggio fornito dal governo ha già le caratteristiche di un nuovo spettacolo dell'orrore. Ancora una volta, il settantunenne primo ministro sta dedicando le sue energie politiche alla confezione di leggi che lo proteggano dalle inchieste dei pubblici ministeri.
Vuol far approvare una legge che sospenderebbe per un anno i processi in cui il reato presunto prevede una pena superiore ai 10 anni. Se questa legge dovesse passare, affonderebbe definitivamente un processo in programma il mese prossimo in cui Berlusconi é accusato per aver pagato 600.000 dollari al suo avvocato inglese David Mills. Ovviamente l'opposizione ha soprannominato l'emendamento "legge salva-premier".
Berlusconi non si limita a questo. Sta anche tentando di introdurre una legge che garantirebbe l'immunità alle alte cariche dello stato italiano, lui compreso. Una legge simile sarebbe impensabile nella quasi totalità degli stati occidentali e fu ritenuta incostituzionale dalla Corte costituzionale italiana, quando Berlusconi cercò di introdurla l'altra volta, nel 2004.
Adesso che è di nuovo al governo, Berlusconi ritenta. Il tutto potrebbe risultare di modesto interesse se Berlusconi dedicasse le stesse energie a riformare l'economia italiana, ormai in coma. Ma, anche qui, montano i timori. L'ultima volta che é stato al governo, uno degli errori più gravi commessi da Berlusconi fu quello di lasciare fuori controllo la spirale del deficit e del livello del debito.
E' lecito chiedersi se presto assisteremo al bis. La settimana scorsa il governo Berlusconi ha presentato un Documento di programmazione economico finanziaria che vede salire il deficit pubblico dall'1,9% del Pil del 2007 al 2,5% del 2008.
L'aumento può essere giustificato dal rallentamento della crescita economica ma, da parte di questo governo, non si vede ancora nessun indizio della volontà di esercitare una decisa stretta sulla spesa pubblica. Per il bene dell'Italia, le cose ora devono assolutamente migliorare. Il Paese ha un livello di crescita tra i più lenti della zona Euro. Ha bisogno di un governo serio e responsabile che faccia ripartire l'economia.
Mercoledì, Berlusconi ha detto che i pubblici ministeri italiani l'hanno sottoposto ad un interminabile "Calvario". Ma, in questa storia, l'unico vero Calvario é quello toccato all'Italia, che ha un disperato bisogno di dare una nuova direzione al proprio destino politico ed economico.
Editoriale del 26 giugno del Financial Times , intitolo "Oh no, not again" traduzione di Giulia Alliani http://www.osservatoriosullalegalita.org/
29 giugno 2008
DA SETTEMBRE CONCORSI PER DIPLOMATI ALLA REGIONE PUGLIA
28 giugno 2008
Maturità: ultimo atto
La prova orale inizia con la presentazione e la discussione di un argomento a scelta del candidato, la cosiddetta tesina, redatta nella forma prescelta - anche multimediale - per estendersi poi, ai vari argomenti di interesse pluridisciplinare attinenti al programma svolto durante l’intero anno scolastico. Il voto finale, espresso in centesimi, sarà il risultato dei punteggi attribuiti alle prove scritte e al colloquio e dei punti acquisiti durante la carriera scolastica. C’è poi un bonus che può essere assegnato dalla commissione al voto finale.
Anche per gli orali, così come per le prove scritte, molti i siti internet che offrono, oltre alle più svariate tesine, consigli ed esercizi per una ripassata veloce ed efficace; ma non mancano anche i suggerimenti sull’abbigliamento adatto per fare una buona impressione sulla commissione esaminatrice.
Si avvia così alla sua conclusione la maturità ’08 che verrà ricordata per i tanto discussi errori ed inesattezze che hanno caratterizzato le prove scritte, a partire dallo svarione sulla poesia di Montale presentata come ispirata ad una donna ma, in realtà dedicata ad un uomo fino ai diversi errori grammaticali presenti nella prova d’inglese.
LE NOTIFICHE DEL CONSORZIO DI BONIFICA VANNO RITIRATE
Il caos è grande sotto il cielo. Nuove lettere starebbero per arrivare agli agricoltori per informarli che il costo per ettaro è non più di € 485 ma di €1.262 con soli 5 giorni di tempo per disdettare la superficie prenotata. Nell’ultimo Consiglio Regionale a seguito di un mio intervento di denuncia, ho invitato l’Esecutivo regionale a rivedere l’accordo di programma del 1999 con la Regione Basilicata, con la partecipazione del nuovo Governo.
Va sottolineato che questo accordo fu firmato il 5 Agosto 1999 a Roma tra la Regione Basilicata e la Regione Puglia amministrata dal centrodestra (Presidente Salvatore Di Staso). Le premesse di questa nuova piaga per l’agricoltura pugliese e jonica in particolare sono tutte lì. Il c.d. danno ambientale prima sostenuto dallo Stato era riversato ai Consorzi quindi da questi agli ignari agricoltori. E’ bene però sapere che in questi tre anni noi abbiamo impedito che questo costo si scaricasse sugli stessi.
Ora siamo ancora noi che mettiamo in discussione l’accordo e chiediamo una gestione che non penalizzi gli agricoltori pugliesi. Non si vede perché loro debbano pagare l’acqua 6, 7 volte di più di altri agricoltori. Ciò determina uno svantaggio competitivo che in questi tempi rende veramente le cose critiche. E non può arrivare sempre il centrosinistra a sanare situazioni incancrenite da anni.
Perciò la Regione si impegnerà a rivedere il contenuto dell’accordo, lo Stato deve fare la sua parte. il Commissario del Consorzio di Bonifica Stornara e Tara deve coordinare i suoi interventi con la nostra volontà politica e revocare le cartelle. Quindi sostenere per quanto possibile l’agricoltura e gli agricoltori. Non illudendoli, come ha fatto il centrodestra, ma rispettando sul serio il loro sacrificio fatto di levatacce mattutine e di continue tensioni sul loro reddito. Aggredito ora dalle intemperie, cui il precedente Governo Berlusconi toglie il modesto risarcimento tardivo dello Stato, ed ora da costi non più sopportabili. Cosa dovrebbero fare gli agricoltori? Fare come il recente accordo concesso ai camionisti per il prezzo del carburante? Trasferire immediatamente i costi al prezzo del prodotto? Così avremmo tutti alimentari più cari. Come potete constatare nel 1999 il Presidente Vendola non c’era, l’accordo fu firmato dal Governo regionale di centrodestra scaricando di fatto le nuove tariffe sugli agricoltori, in tre anni abbiamo impedito che la nuova tariffa venisse effettivamente applicata, ora il Presidente Vendola farà di tutto per chiedere la modifica.
Il Consigliere regionale del PD -Paolo Costantino-
Dietro Robin Hood, si nasconde lo sceriffo di Nottingham.
( Massimo Riva -L'Espresso-)
26 giugno 2008
Nasce ReD, idee per un programma riformista.
25 giugno 2008
FARCI POPOLO
Così Walter Veltroni, segretario del Partito Democratico in chiusura dell’Assemblea Nazionale del PD. Tanti gli interventi che si sono succeduti nel corso della lunga giornata, che si è conclusa con la votazione della lista dei membri che andranno a formare la direzione del PD. Il segretario, prima di concludere il suo intervento finale, ha ribadito che ora “dobbiamo costruire ciò che è il nostro punto di approdo, che prima arriva e meglio sarà. Basta essere ex di qualcosa”. Poi ancora un riferimento al radicamento del PD sui territori: “Nella nostra gente questo è già successo e ora deve salire a partire dai comuni e dalle province. Oggi dobbiamo garantire ancora degli equilibri ma tra qualche mese dobbiamo poterci definire solo democratici, per quello che significa questa parola per noi".
24 giugno 2008
"Un colpo alla scuola pubblica" : 150 mila posti in meno in 3 anni
23 giugno 2008
MARTEDÌ 24 GIUGNO è convocato il Coordinamento Cittadino.
ore 20.00
presso la sede di via C.Poerio , 44
è convocato il Coordinamento Cittadino.
LA DESTRA MENTE A TUTTI , ANCHE AGLI AGRICOLTORI.
Bari, 20 Giugno 2008
Il Consigliere regionale del PD Paolo Costantino
21 giugno 2008
Il Piano Regionale della Salute
- Massafra riapre l'ospedale Matteo Pagliari , divenendo ospedale di Base , con quattro branche mediche : medicina, chirurgia, ortopedia e ginecologia. Previsto l'acquisto di una nuova TAC
- Castellaneta passerà da ospedale di base a struttura intermedia con la riapertura della rianimazione
- Mottola , è prevista la trasformazione in ospedale di riabilitazione
PROMESSA MANTENUTA!!
«Il Piano Salute non ci penalizza»
20 giugno 2008
ASSEMBLEA NAZIONALE PD
ASSEMBLEA NAZIONALE PD
20-21 GIUGNO 2008
NUOVA FIERA DI ROMA
segui in diretta l'evento su
19 giugno 2008
Rispunta il ticket sanitario
Cala la scure del Governo sulla spesa sanitaria e tra le Regioni scatta subito l'allarme: «I Patti vanno rispettati». Fatto sta che il «Patto sulla salute» in vigore, quello di Prodi, Tremonti lo vuole riscrivere daccapo. La ricetta è pronta: meno posti letto negli ospedali, riduzione dei costi del personale, nuove tariffe, massicci controlli delle cartelle cliniche.
Manovra Tremonti: solo tagli. Tornano i ticket e meno welfare
Un intervento che consentirà al Paese di centrare l'obiettivo del pareggio di bilancio entro il 2011 come confermato dal premier, Silvio Berlusconi, e che è un «obiettivo ineludibile», ha aggiunto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.
La manovra sarà articolata in un decreto legge e un disegno di legge e sarà fatta per 4 miliardi di entrate fiscali e il resto con riduzione della spesa pubblica.
Tremonti decide da solo «Ho controllato, la discussione è durata nove minuti e mezzo». Giulio Tremonti, ministro dell'Economia, riferisce con un malcelato orgoglio che la discussione su manovra e Dpef in Consiglio dei ministri è durata una manciata di minuti, contrariamente a quanto avviene solitamente, con «lunghe discussioni che cominciano a maggio e proseguono fino a settembre». Tremonti ha ribadito che l'approvazione definitiva avverrà «entro l'estate». E non perché gli altri ministri non protestassero per i tagli ai loro ministeri, ma perché il ministro dell'Economia ha carta bianca da Berlusconi.
Tagli alla Sanità e ripristino del ticket Potrebbero essere più pesanti del previsto i tagli per la sanità contenuti nella manovra economica, con il rischio di un ripristino del ticket già dal 2009: si tradurrebbe in 6 miliardi di tagli solo per il comparto sanità.
La sforbiciata in arrivo per il settore sanitario, secondo le ipotesi circolate nel corso degli incontri tecnico-politici tra governo e rappresentanti delle Regioni, dovrebbe essere di 6 miliardi nel 2009-2011 (il doppio rispetto ai 3 annunciati pochi giorni fa) e potrebbe portare, in assenza di coperture adeguate, alla reintroduzione del ticket, una tassa sospesa per tutto il 2008 dal Governo Prodi.
Ritorno il job on call Nell'incontro con Confindustria e sindacati è stato annunciato il ritorno del lavoro a chiamata: il cosidetto "job on call" (o lavoro intermittente) previsto dalla legge Biagi che era stato abolito con la legge che aveva recepito il protocollo sul welfare del governo Prodi. Secondo quanto risulta dalle ultime ipotesi nella manovra finanziaria sarebbe prevista per decreto un'abolizione dell'abolizione e quindi il ripristino di questo tipo di contratti.
Stop al tagli di Province e Comunità montane Stop temporaneo al taglio in finanziaria per provincie e comunità montane. Lo si apprende da alcuni partecipanti alla riunione in corso al ministero per i rapporti con le regioni tra governo, regioni e altre autonomie locali. Per gli eventuali nuovi provvedimenti se ne riparlerà a settembre - riferisce uno dei partecipanti - riprendendo il confronto sul complesso del codice delle autonomie.
Tav, tornano gli amichetti senza gara Sono abrogate le revoche delle concessioni stipulate da Tav spa con i contraenti generali in data 15 ottobre 1991 e i16 marzo 1992. I rapporti stipulati «continuano senza soluzione di continuità» con la Rfì. E' quanto prevede il decreto legge che verrà approvato dal Consiglio dei ministri. In pratica, si tratta delle revoche che nel 2007 erano state disposte dall'allora ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, perchè assegnate senza ricorso a bando di gara.
Bersani: demagogia e tagli «Un fritto misto» che unisce «misure di chiaro sapore demagogico», come l'operazione su banche e assicurazioni, e «prelude nella sostanza ad una traiettoria che va a colpire i servizi locali e la sanità senza andare al cuore della questione sociale». Il ministro ombra dell'Economia del Pd Pierluigi Bersani critica le prime notizie sulla manovra e pone un problema di metodo: «Non accetteremo strozzature nel dibattito parlamentare». «Mi sembra che siamo di fronte ad un fritto misto. C'è prima di tutto un problema di metodo: visto che abbiamo 40 giorni vogliamo capire da governo e dai presidenti delle Camere in che tempi e modi si pensa di discutere. Non accetteremo strozzature nel dibattito parlamentare e non vogliamo neanche sentir parlare di fiducia».
Sindacati fraddi, Cgil preoccupata Guglielmo Epifani, Luigi Angeletti e Raffaele Bonanni lamentano la mancanza del sostegno ai redditi più bassi soprattutto di dipendenti e pensionati. Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani è «molto preoccupato, perchè vedo solo tagli». «La manovra - ha aggiunto - è tutta basata su tagli alla spesa. Sarebbe stato meglio se ci fosse stato un maggior apporto alla lotta all'elusione e all'evasione fiscale».
18 giugno 2008
16 giugno 2008
15 giugno 2008
D'Alema: "Per Berlusconi il Sud è una palla al piede"
Il Partito Democratico a confronto con le problematiche del Meridione. Oggi a Bari l’incontro regionale sul tema “il Pd e il Mezzogiorno”, cui hanno partecipato l’on. Massimo D’Alema, il Segretario regionale del Pd Puglia, Michele Emiliano, il Presidente della Provincia di Bari, Vincenzo Divella, il sen. Nicola Latorre, l’on. Michele Bordo e il Sindaco di Andria, Vincenzo Zaccaro.
Spazio ai saluti di Michele Emiliano e Vincenzo Divella, entrambi d’accordo sulle penalizzazioni del Governo Berlusconi nei confronti del Sud Italia. La revoca di 1.373 milioni di euro dalla finanziaria del 2007, oltre all’eliminazione del credito d’imposta per le imprese, determinano una netta preferenza nelle scelte politiche a vantaggio delle regioni del Nord. “In Puglia“, ha sottolineato il Segretario Emiliano, “ci sono città che costano molto meno all’erario dello Stato rispetto ad altre delle stesse dimensioni settentrionali”. Bari, ad esempio, pesa sulle casse nazionali il 30% in meno, se confrontata con capoluoghi del Nord. Si stima che l’intero corpo burocratico amministrativo barese costi la stessa spesa del corpo dei vigili urbani di Milano.
L’ex Ministro degli Esteri, di ritorno dalla Sicilia per un atto di solidarietà nei confronti dei sei operai morti nel depuratore di Mineo (Catania), ha esordito definendo “una tragedia meridionale” quella riguardante le vittime sul luogo di lavoro. “E’ un prezzo troppo alto, un dato di arretratezza”, ha sottolineato amareggiato. Poi, ha commenato le ultime operazioni del nuovo Esecutivo in chiave antimeridionale. “C’è una conferma chiara del fatto che il Governo rappresenta una svolta in senso nordista. Un copione già visto, mi sembra il classico atteggiamento di chi considera il Mezzogiorno una palla al piede”.
Per quanto riguarda il Pd, D’Alema ha ribadito l’importanza dell’ Assemblea Nazionale che si terrà a Roma sabato e domenica prossimi, appuntamento determinante per il rilancio dell’azione politica in cui si definiranno gli Organi dirigenti del partito.
La sconfitta elettorale deve far riflettere. Certamente ha segnato un periodo di seria crisi della politica, che va oltre il confine italiano e vede una Europa impaurita di fronte alla sfida della globalizzazione. “C’è un bisogno diffuso di protezione e di sicurezza da parte della gente“, ha affermato D’Alema, “ecco perché è necessario impostare l’azione politica su diversi piani”. E’ necessario, dunque, riflettere sulla crisi politica degli ultimi 15 anni; trovare le ragioni di uno slancio dell’attività politica, di una seria opposizione, e marcare i punti che qualificano il confine tra Governo e Opposizione. Bene, quindi, il Governo Ombra, modello serio ed efficace per fare opposizione.
Sulla situazione attuale del Paese, “c’è una ondata di antimeridionalismo”, ha detto Massimo D’Alema, “ci vorrebbe una grande assemblea delle classi dirigenti del Sud, per misurare gli effetti e capire le cause e, di conseguenza, ci vorrebbe una forte opposizione con spirito meridionalista senza trascurare le grandi scelte nazionali”.
Sul tema dell’Europa, invece, è d’accordo con il Segretario Walter Veltroni. “Il Pd“, ha evidenziato, “non è un accampamento. La collocazione in Europa non può essere concepita come sfida identitaria, non può esserci una pretesa di annessione ai socialisti, per ragioni che attendono alla storia del nostro Partito. Lavoriamo per costruire qualcosa di nuovo, che tenga conto delle diversità”.
12 giugno 2008
EMILIANO : VENDOLA PRONTO ALL' APERTURA . MA PENTASSUGLIA DEVE RESTARE
Anche per questo la gente ha votato Stefàno?
“Guardi, in situazione così estreme la gente non ha voglia di sentir parlare di partiti e di politica. La gente vuole sapere che cosa siamo capaci di fare per il bene comune, e come vogliamo farlo. Da questo punto di vista il nuovo governo della città di Taranto ha dato buoni risultati , ha dimostrato la possibilità di recuperare una forte tenuta morale e politica in una situazione catastrofica, riuscendo a ricucire un rapporto di fiducia fra l’istituzione e i cittadini. Nell’immaginario cittadino Stefàno non è stato eletto perché era di sinistra, è stato eletto perché è stato percepito come una persona per bene”.
Ma adesso a quella maggioranza non serve l’apporto del Pd?
“Per il bene comune servono tutte le energie disponibili che il sindaco crede siano utili per governare la meglio la città, ovviamente in uno schema politico compatibile e coerente”.
Come giudica le rivendicazioni del PD Jonico?
“Dico che sono rivendicazioni legittime e giuste, le omissioni del riconoscimento di un ruolo politico importante come quello del Pd di Taranto sono evidenti, e sono fermamente convinto che una persona dell’intelligenza politica di Vendola non può non considerare queste circostanze. Ma dico anche che quello della rivendicazione territoriale non può esaurire tutto il dibattito politico di Taranto, perché così rischiamo che la gente non ci capisca più. Il nostro sforzo politico deve essere quello di puntare ad alleanze ricostituite e rafforzate, senza concorrenze interne al centrosinistra, sia a Bari che a Taranto, fornendo anche noi come Pd un contributo forte al rilancio del ruolo e dell’immagine del presidente Vendola”.
Lei diceva che comunque Vendola è pronto a fare qualche concessione…
“Ne sono più che convinto, penso che il presidente farà chiarezza politica in tempi brevi, ne conosco l’intelligenza e la lealtà alla coalizione che lo sostiene, non ha alcun interesse a mettere in discussione o in crisi il Pd di Taranto. Per questo ribadisco che proprio ora il Pd ionico deve mostrare senso di responsabilità e travalicare ogni considerazione meramente legata agli assetti, aspettando con fiducia che gli eventi maturino”.
Ma lei a Pentassuglia che dice?
“Quello che penso: che lo considero una persona di grande cuore e di grande valore. Che sul piano personale lo comprendo benissimo e che probabilmente anch’io al suo posto avrei fatto la stessa cosa. Ma voglio anche fargli comprendere che ora il rischio da evitare è che la gente scambi il nostro dibattito interno come una mera questione di poltrone e di assessorati, mentre il nostro scopo è quello di tenere alta la pressione e il ragionamento politico del riconoscimento del ruolo del Pd di Taranto sia a Bari che al Comune. Gli chiedo di ritirare le dimissioni e verrò nelle prossime ore a Taranto per rinnovargli pubblicamente l’invito ”
[[MARCELLO COMMETTI -GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 12/06(08]]
11 giugno 2008
Taranto, in sciopero l'Arsenale: 2400 a rischio
Vico : Arsenale è tempo di atti concreti
Taranto, 10 giugno 2008
10 giugno 2008
Il Partito Democratico e il Mezzogiorno
09 giugno 2008
Gruppo Consiliare del PD : Amministrazione a corto di idee sull' urbanistica
risposte adeguate".
Altro punto, la riqualificazione urbana delle aree ex 167: "È bloccata da pseudo contenziosi giuridici, nonostante sentenze sull’espletamento delle gare già notificate ed esecutive; il ritardo degli atti consequenziali da parte dell’amministrazione comunale - continuano Fedele e Lasigna - compromette la vivibilità di quelle zone, trasformate nel frattempo in discariche a cielo aperto, in barba ad ogni buon proposito di ’riqualificazione’. Qualsiasi bega procedurale o di altro genere - aggiungono - non può ricadere sui cittadini che non vogliono quartieri ghetto, ma adeguati spazi di integrazione ed aggregazione sociale".
Poi Chiatona e il suo piano: "Più volte discusso in commissione urbanistica -affermano i due consiglieri del Pd - ha già riscosso l’approvazione delle forze politiche, ma giace ancora nei cassetti". E infine il Piano Particolareggiato di Parco di Guerra, considerato dai due rappresentanti del Pd ormai "un sogno nonostante decenni di proclami e di false promesse". Nonostante le critiche dal gruppo consigliare del Pd si dicono disposti a
collaborare: "Si tratta di problemi urgenti ed ormai non più procrastinabili, giacchè l’economia basata sugli artigiani, le piccole imprese, langue con pesanti ricadute sulle famiglie. Occorre un approccio diverso da parte dell’amministrazione Comunale. I cittadini aspettano che gli impegni programmatici assunti in campagna elettorale siano rispettati, così come immediati devono essere gli accertamenti sui mancati introiti degli oneri di urbanizzazione, per milioni di euro, invocati dal sindaco dai palchi ed in consiglio comunale, che possono adeguatamente rimpinguare le casse comunali, non certo floride per i milioni di euro da pagare per lo smaltimento dei rifiuti e per altri contenziosi".
07 giugno 2008
RANDAGISMO : ALLARME ROSSO A MASSAFRA
Allarme rosso per il randagismo.
Dal 2007 ad oggi ben 41 cittadini hanno dovuto fare ricorso ai sanitari dell’Ospedale di Massafra dopo l’aggressione da cani randagi. A questi bisogna aggiungere coloro che, pur avendo subito lesioni, non sono andati al Pronto Soccorso locale. Ormai i cani randagi hanno invaso la città e diventano sempre più aggressivi. In alcuni casi vi sono stati persino dei danneggiamenti alle autovetture prese d’assalto da questi. E’ facile trovare i randagi nel recinto dell’Ospedale, in piazza Garibaldi davanti al Municipio, in via Vittorio Veneto innanzi al Comando della Polizia Municipale, in piazza Vittorio Emanuele (il salotto della città).
In periferia l’ allarme è maggiore. Vi sono alcune strade dove ormai i randagi in branco controllano il territorio. La sera la situazione diventa insostenibile, si concentrano vicino i cassonetti della nettezza urbana ed i massafresi sono costretti ad usare la massima attenzione per depositare i rifiuti. Nella campagne vi sono grossi branchi di cani randagi che scorazzano liberamente. A Massafra tutti parlano del grave pericolo, dagli amministratori ai semplici cittadini, ma nessuno fino ad ora ha posto un freno al dilagare del fenomeno. Oltre al pericolo per le aggressioni vi sono problemi per l’ igiene pubblica. I randagi sporcano i luoghi che frequentano con i loro bisogni fisiologici, inoltre utilizzano le fontane pubbliche per potere bere. In piazza Vittorio Emanuele , il centro della città, spesso la fontanina esistente è utilizzata dai cani. Numerose sono le richieste di risarcimento danni per le lesioni subite che i cittadini rivolgono all’ASL ed al Comune, i quali si rimbalzano le responsabilità.
Il Comune nei giudizi di richieste di risarcimento danni, presentanti innanzi alle autorità giudiziarie, si difende affermando che la normativa vigente impone all’ASL la cattura dei randagi. A sua volta l’Azienda Sanitaria accusa l’Amministrazione Comunale di non avere un canile dove allocare i cani. Infatti l’ASL mette in evidenza che solo la cattura spetta alla struttura sanitaria,mentre i rifugi , dove portare i randagi, sono di competenza delle amministrazioni locali. La conseguenza di tale “scaricabarile” è che entrambi vengono condannati al risarcimento dei danni subiti dai cittadini con aggravio di spese per la collettività.
Il Partito Democratico chiede agli amministratori locali un immediato intervento. E’ impensabile continuare ad assistere allo svilupparsi del randagismo in città e non avere una politica per controllare almeno il fenomeno. Nell’immediato occorre bonificare i luoghi maggiormente frequentati. Piazza Vittorio Emanuele e le strade principali della città, dove i genitori portano a passeggiare i propri bambini, sono i primi luoghi da mettere in sicurezza, successivamente bisogna attuare un piano di intervento in tutto il territorio.
Di certo non si può lasciare i cittadini in questa situazione di allarme rosso.
Coordinatore del Partito Democratico
05 giugno 2008
Veltroni: «Governo in confusione»
wwww.partitodemocratico.it
04 giugno 2008
Decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93
Le misure contenute nel decreto-legge 93 sono deludenti perché determinano effetti marginali sulla distribuzione del reddito e sulla crescita lasciando sullo sfondo le vere priorità: il livello troppo basso dei salari e l'aumento dei prezzi.
Le coperture del decreto inoltre infliggono un colpo molto duro al Mezzogiorno, al trasporto pubblico locale e alle politiche industriali, perché il decreto taglia drasticamente le risorse ad essi destinate dal Governo Prodi.
Il metodo che il governo segue, molto complesso e discutibile, è quello di far confluire quasi tutte le riduzioni di spesa, provenienti dalla revoca o dalla diminuzione dei contributi, nel Fondo per gli interventi strutturali di politica economica. Non ci sono, infatti, aumenti di entrata.
Le risorse che confluiscono nel fondo derivano da:
- riduzioni di spesa varie in conto capitale e di parte corrente, tra le quali particolare rilevanza riveste il taglio delle risorse destinate alla viabilità secondaria di Sicilia e Calabria per 500 milioni in ciascun anno 2008 e 2009;
- risorse derivanti dalla revoca per quasi 1,4 miliardi di euro finalizzate, dalla legge Finanziaria 2007, alle infrastrutture stradali in Sicilia e in Calabria e originariamente destinate al ponte sullo Stretto;
- risorse derivanti dal taglio degli stanziamenti per spese in conto capitale dei ministeri (tab B della legge Finanziaria 2008).
Appare immediatamente evidente come, a fronte di oneri di natura corrente, le coperture siano individuate in maniera rilevante in risorse in conto capitale fatte confluire nel Fondo, il cui utilizzo risulta, quindi, strumentale ad un indebolimento e superamento del vincolo contabile che non consente di coprire spese correnti con spese in conto capitale perché si verificherebbe una dequalificazione della spesa.
Oltre alle risorse del Fondo, la copertura prevede l'utilizzo degli accantonamenti allocati dalla legge Finanziaria 2008 nella tabella A per spese di parte corrente dei ministeri per 170 milioni per il 2008 (più elevato, oltre, 450 milioni, a decorrere dal 2010) e un taglio lineare della tabella C, della medesima legge Finanziaria, dal 2010 molto sostanzioso perché pari a circa 1 miliardo di euro.
Va ricordato che entrambe le tabelle sono parte integrante delle leggi finanziarie: nella tabella A sono indicate le risorse accantonate per ciascun ministero per far fronte alla legislazione di spesa di parte corrente nell'ambito della propria attività, mentre con la tabella C si determina per ciascun anno il finanziamento per le leggi di spesa permanenti la cui quantificazione è rinviata alla legge finanziaria (come ad esempio la dotazione per il Fondo per gli affitti e il Fondo per le politiche sociali).
Sono annunciati in queste ore ulteriori interventi di particolare gravità: si tratterebbe di una vanificazione dei crediti d’imposta per la ricerca e di quelli della Visco-Sud e di norme regressive sui temi dell’evasione fiscale e del lavoro nero. Seguirà una ulteriore nota.
Nota del Comitato economia e finanza del PD
“Le Gravine del Parco non sono pattumiere!”,
Un gruppo di ragazzi della scuola elementare “De Amicis” ha effettuato un’escursione nella
gravina di Colombato. Ma qui anzichè godere del suggestivo canyon hanno trovato solo rifiuti che soffocavano la rigogliosa vegetazione.
“Le Gravine del Parco non sono pattumiere!”, i piccoli ed i loro docenti si ribellano e in una lettera indirizzata al sindaco Tamburrano ed all’assessore provinciale alle Aree Protette, Giacovelli, chiedono di riportare decoro e pulizia costituendo un gruppo.di vigilanza e di volontariato per la prevenzione erepressione di questi fenomeni.
Reato di clandestinità, il premier frena .La Lega insorge: così delude gli elettori
Berlusconi: «Meglio non definirlo come reato, sia solo un'aggravante».
Borghezio: «Sarebbe un tradimento»
Veltroni: «Il premier dà ragione a noi»
ROMA La clandestinità non sarà un reato, ma un’aggravante per gli immigrati illegali che compiono reati. Sul ddl sicurezza deciderà il Parlamento, ma Silvio Berlusconi dà la sua interpretazione della norma più discussa del pacchetto sicurezza, quella che ha sollevato le critiche di Onu e Vaticano.
L'altolà del Cavaliere
Il premier respinge gli attacchi, nega che ci sia alcuna condanna da parte delle Nazioni Unite . «Non si può perseguire qualcuno per il fatto della permanenza irrregolare arrivando a condannarlo con una pena», spiega il cavaliere. La clandestinità «può essere considerata -dice Berlusconi- un’aggravante per chi commette reati previsti dal codice penale». «Il Parlamento -assicura- deciderà secondo coscienza e secondo buonsenso». Quanto all’Onu, «non è giunto alcun monito», assicura.
Veltroni: «Berlusconi ci dà ragione»
Secondo Walter Veltroni, con le sue parole Berlusconi «dà ragione a quanto ha detto l’opposizione, e alle altre voci critiche che si erano levate, e contemporaneamente -rimarca il leader del Pd- dà torto a quanti nella sua maggioranza si erano intestarditi in questa formulazione». Sul tema Pd e Udc esprimono soddisfazione in una nota congiunta.
Borghezio:«Berlusconi delude i nostri elettori»
Critiche invece dalla Lega: così Berlusconi «delude gli elettori», rimarca Mario Borghezio. E il ministro dell’Interno Roberto Maroni si dice «stupito» dalle parole del premier, ribadendo di «non aver cambiato opinione» sull’opportunità del reato di clandestinità. Fini: «Legalità esigenza primaria del cittadino»Intanto il Vaticano insiste nella linea contro il ddl presentato dal governo. «È da rifiutare senza tentennamenti l’equivalenza che alcuni fanno tra immigrato irregolare e criminale», avverte anche oggi monsignor Agostino Marchetto, segretario del pontificio collegio per i migranti. Parole che fanno breccia in alcuni settori della maggioranza. Gianfranco Rotondi torna ad assicurare che «il Parlamento terrà conto delle posizioni espresse dal Vaticano».Tira dritto sulla strada del reato di clandestinità la Lega. Maroni è «un pò sorpreso» per le dichiarazioni del presidente del Consiglio «perchè l’aggravante c’è ed è già entrata in vigore, perchè è nel decreto legge», mentre «il reato di clandestinità è nel ddl che il consiglio dei ministri ha approvato due settimane fa all’unanimità». Provvedimento, rileva il titolare del Viminale «che porta come prima firma quella del presidente Berlusconi. La seconda è la mia». «Sono d’accordo con Berlusconi che il Parlamento è sovrano e potrà fare e decidere ciò che vuole. Ma io -ribadisce Maroni- rimango della mia opinione, dell’opinione del consiglio dei ministri che all’unanimità ha votato il disegno di legge». Borghezio: «Con queste parole Berlusconi delude i nostri elettori»«Rinunciare all’impostazione data dal ministro Maroni e dall’intero governo, dietro ai tentativi di intimidazione che sono arrivati soprattutto dall’estero, sarebbe -ammonisce Borghezio- un cedimento molto difficile da far comprendere ai nostri elettori, che non sono razzisti e xenofobi, ma hanno le idee molto chiare su quale sia la causa maggiore dell’insicurezza nelle nostre città e nei nostri paesi.»
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