La vittoria di Gianni Florido riconsegna nelle mani del centrosinistra la Provincia di Taranto. Ma i dati significativi che emergono sono che Cito non ha sfondato a Taranto, e quindi non ha consentito quella «volata» in termini di voti che forse Rana si aspettava, e che Florido ha avuto la meglio anche in realtà-simbolo del centrodestra come Massafra e Ginosa. Vale poco dire oggi che Florido è un presidente eletto da una minoranza. Sarebbe stato così anche se avesse vinto Rana. Piuttosto che delegittimare il vincitore, il centrodestra si interroghi se quell’apparentamento con Cito alla fine non abbia infastidito e allontanato l’elettorato moderato che chiedeva azioni politiche, non offese. Che reclamava un governo all’altezza dei problemi del territorio, non minacce e candidature anzitempo (il Comune). Sì, l’affluenza è stata scarsa, ma questa disaffezione, come già detto, dipende dal fatto che tra società e partiti c’è ormai un corto circuito. E rimuoverne le cause è compito che spetta ad entrambi i poli.
Florido ha vinto e Florido ora deve governare. Non sarà facile perchè il consenso elettorale è sì importante, ma altrettanto importante sarà tenere unita e coesa una maggioranza larghissima. Che mette insieme anime politiche molto diverse tra loro. Ci interessa poco sapere se questa maggioranza sarà terreno di prova per le future regionali. Ci interessa vederla all’opera in armonia e senza veti reciproci. La partita più ardua, presidente Florido, è questa.
La Gazzetta del Mezzogiorno