18 giugno 2009
Il Riscatto del Mezzogiorno
Via libera al «riscatto del Mezzogiorno», ad un «laboratorio di valenza nazionale» che unisca «tutte le opposizioni» a Berlusconi. Ma soprattutto ad una nuova classe dirigente pronta ad «investire sul rilancio del Sud».
Il vicesegretario regionale del Partito democratico, Michele Mazzarano presenta, all'indomani degli apparentamento sanciti da Gianni Florido, la nuova coalizione di centrosinistra. Illustra i temi al centro dell'intesa programmatica. Stigmatizza la ritrovata unione tra Cito e il Pdl, dopo mesi di insulti e veleni.
Mazzarano allora, il nuovo quadro politico in vista del ballottaggio ha spaccato il Terzo polo. Parte di quella aggregazione sta con voi, mentre Cito sta con il Pdl...
«A proposito di questo ho trovato davvero stucchevole che nel centrodestra abbiano derubricato le ingiurie, le contumelie, le violenze verbali intercorse tra Cito e il Pdl per tutto il primo turno della campagna elettorale a questioni personali» (il riferimento è a quanto dichiarato da Franzoso al Corriere- ndr).
Il Pdl ha parlato di affinità culturali tra loro e l'elettorato di At6...
«La sensazione è che si stiano arrampicando sugli specchi. Un modo per recuperare dignità dopo l'accordo subito dal proconsole del berlusconismo (Fitto ndr) che a Maglie ha incontrato Cito e stretto l'accordo, nonostante il malessere degli esponenti locali del Pdl».
La nuova coalizione guidata da Florido va da Rifondazione alla Poli Bortone.
«Non siamo di fronte ad un caso eccezionale, a Taranto, con l'allargamento all'Udc e a Io sud. Si tratta di un quadro nuovo di alleanze che sta componendo in tutta la Puglia. Si tratta di una intesa ampia, che va oltre i confini del centrosinistra, fondata sulla convergenza di forze politiche che si oppongono al nordismo,che ha rapinato ingenti risorse al Mezzogiorno.
La coalizione mette insieme tutte le forze che si oppongono al dispotismo di Fitto, che si battono perchè il Meridione possa finalmente riscattarsi »
Per questo anche Io Sud.
«La Poli Bortone qualche mese fa - non certo ieri - ha avviato una piattaforma sul Mezzogiorno e ha preso le distanze dal governo nazionale che ha dimostrato con le misure finora adottate di non avere a cuore gli interessi del Sud. In Puglia, lo ripeto, stiamo costruendo un laboratorio di valenza nazionale che unisce tutte le opposizioni per il rilancio del Sud».
Dove punta il nuovo progetto politico?
«Questo governo non difende il Mezzogiorno. Noi stiamo lavorando, anche con l'Udc e Io Sud, per mettere in campo scelte strategiche che siano in grado di costruire valide alternative a Berlusconi. La necessità è quella di una nuova classe dirigente, in grado di difendere gli interessi del territorio, per investire sul riscatto del Sud. Una classe dirigente che già esiste: D'Alema, Casini, Vendola, Poli Bortone che puntano, attraverso gli apparentamenti o gli accordi, a sostenere Emiliano, Florido, Ferrarese, Capone».
Insomma una partita, quella delle amministrative, che supera i confini territoriali...
«In queste elezioni si gioca la credibilità della nostra democrazia. Sono indispensabili amministrazioni locali in grado di arginare lo strapotere di un Governo radicalmente condizionato dalla Lega, a tutela del territorio. Di fronte
al tentativo plebiscitario di affermare il berlusconismo come cultura dominante, noi ci battiamo per valorizzare la classe dirigente locale».
Rifondazione comunista non ha approvato l'alleanza con Udc e Io sud. Qualcuno ha detto che domenica se ne va al mare.
«Sbagliato. Gli uomini e le donne di sinistra, animati dai valori di antifascismo, libertà, democrazia, devono battersi sempre. Andare a mare equivale a fregarsene.
Bisogna stare in campo sempre, in difesa del territorio. Per difenderci dal ritorno del citismo e dei protagonisti del dissesto. Taranto non può tronare a Cito e Di Campo: simboli di una stagione di degrado politico, economico, morale».
Anche il segretario dei comunisti parla di incompatibilità.
«Per battere la destra serve un'alleanza più ampia possibile.La nostra non puo essere una semplice battaglia di testimonianza.La sinistra radicale deve difendere l'operato di Florido, che è anche il loro. La destra ionica non è in grado di dimostrare normalità e modernità, prendere le distanze dai protagonisti del dissesto e da Cito. In questo senso ha fatto un significativo passo indietro rispetto agli orientamenti politici di Rossana Di Bello».
Florido-Rana. Punti di forza e di debolezza.
«Florido è un politico autorevole e un amministratore preparato, profondo conoscitore del territorio. Cattolico, democratico che ha fatto delle battaglie di civiltà e del lavoro la sua vita. Un amministratore determinato a cui le imprese possono guardare con fiducia.
Rana è il mite professore che ha dimostrato di non saper fare il presidente. Che dopo l'elezione del '99 delegò l'azione amministrativa al vicepresidente della provincia. E' la sua debolezza politica che gli ha fatto guadagnare l'investitura di candidato presidente».
Azioni nei primi cento giorni.
«Politiche del lavoro, ambientali e formazione professionale».
(b.s. ) CORRIERE DEL GIORNO