09 giugno 2009
Il Pd è in campo: 26,2%. «Il progetto c’è»
«Il progetto del Pd è al sicuro, gli avvoltoi possono tornarsene a casa. E oggi il governo è incontestabilmente minoranza nel Paese, svanisce il mito dell’invincibilità di Berlusconi».
Dario Franceschini commenta i risultati delle europee a spoglio ormai ultimato. Il Pd ha perso parecchi voti, e questo elemento non viene nascosto ai giornalisti convocati alle 12 al Nazareno. «Un calo che non va ignorato», dice il leader Pd.
«E tuttavia questo 26% conferma il progetto del Pd, è quello che volevamo, una base di partenza per un partito nato un anno e mezzo fa che ha davanti un lungo cammino. E per questo voglio ringraziare gli italiani». «In Europa siamo il primo partito nel campo progressista, davanti anche alla Spd tedesca in termini di voti, probabilmente anche come seggi a Strasburgo. Questo ci consentirà anche di avere un ruolo di primo piano nel nuovo gruppo progressista».
Franceschini batte e ribatte sull’insuccesso di Berlusconi, il principale motivo di soddisfazione per i democratici: «Avevo detto che l’Italia rischiava di svegliarsi sotto un padrone assoluto: questo pericolo è stato scongiurato. Aveva annunciato il 45%, invece è 10 punti sotto, anche in un momento in cui il vento tira a destra in Europa».
Quanto alle altre opposizioni, il leader Pd fai complimenti a Di Pietro: «Gli ho telefonato per rendergli atto che ha avuto una crescita indiscutibile». A spese del Pd? «I voti usciti dal Pd restano nel nostro campo, tra i radicali e l’Idv», dice Franceschini. Che conclude con un ultima stilettata al Pdl: «La crescita della Lega comporterà un condizionamento ancora maggiore sull’azione del governo».