Il problema fu sollevato dai residenti un anno fa quando ben due antenne vennero notate nei pressi dell’istituto scolastico.
Cosa è successo allora?
Lo chiediamo al dott. Luigi Mastronuzzi, dirigente dell’unità operativa dell’Asl.
“Immediatamente sono partiti i controlli. Tramite l’Arpa abbiamo fatto eseguire i rilievi e per ben tre volte i dati sono stati superiori ai limiti previsti dalla legge”.
E’ allora che è scattato l’allarme?
“Già dopo la prima rilevazione irregolare abbiamo inviato la società di telefonia ad adeguarsi alla normativa vigente e quindi a tenere il campo magentico entro i limiti previsti”.
Cosa è successo poi?
“Nulla, perchè ai successivi controlli l’Arpa ha continuato a rilevare il superamento del paramentro consentito e quindi abbiamo inoltrato al Comune una richiesta per l’emissione di un’ordinanza di rimozione dell’antenna”.
Ma l’impianto è ancora lì...
“E’ vero, perchè il Comune ha, invece, deciso di emettere un’ordinanza diversa ovvero di adeguamento”.
Ma esiste un reale pericolo in quella zona?
“Sì, soprattutto perchè stiamo parlando di un’area sensibile, frequentata cioè dai bambini”.
Cosa può fare ancora l’Asl?
“Nulla perchè a noi non compete emettere ordinanze”.
La gente ha paura ed ora si organizza in comitato.
“Malgrado i ripetuti solleciti - scrivono in una nota - dobbiamo constatare l’assoluta assenza di una proposta tecnica ed amministrativa in grado di tutelare preventivamente la salute dei cittadini. Chiediamo che l’attuale regolamento del Comune venga cambiato vietando l’installazione di antenne in aree sensibili ad alte densità abitativa”.
Tarantosera
Noi ne avevamo parlato gia qui -->