27 febbraio 2009
Pd, Franceschini lancia il programma per i primi 100 giorni
Dario Franceschini ha nominato i responsabili dei dipartimenti che sostituiscono il governo ombra, e tra essi ci sono tutti i big, da Pierluigi Bersani a Piero Fassino, passando per Beppe Fioroni e Enrico Letta. C’è anche la foggiana Colomba Mongiello all’Agricoltura. E nella prima riunione della nuova segreteria è stato messo in cantiere una sorta di «programma dei 100 giorni», quelli che separano dalle elezioni europee.
Alla riunione convocata alla presenza di una settantina di persone , tra senatori e deputati che hanno affermato la «lealtà e il sostengo» al nuovo segretario, e che si sono impegnati a creare una rete per tenere vive le idee di Veltroni, a cominciare dalla vocazione maggioritaria.
«Dall’esperienza della segreteria di Veltroni – ha detto Sergio Chiamparino – abbiamo imparato dove abbiamo sbagliato: abbiamo prolungato la sindrome del governo Prodi, e su ogni questione ci sono state sempre posizioni divergenti, mentre ora dobbiamo avere una posizione netta e chiara».
«Il problema – ha osservato Filippo Penati – non era Veltroni ma le continue divisioni di chi ha paura di oltrepassare la boa delle acque protette della cultura di riferimento del secolo scorso. Bisogna compiere un salto generazionale».
All’insegna dell’unità è arrivata la nomina da parte di Franceschini dei capi dei nuovi 12 dipartimenti del Pd, che sostituiscono i 25 ministri ombra.
«Ora – ha detto Franceschini annunciando le nomine – lavoriamo uniti a testa bassa come una squadra in vista delle elezioni europee e di quelle amministrative».
Il neo segretario ha poi riunita per la prima volta la nuova segreteria composta da esponenti che esprimono il territorio (il sindaco Sergio Chiamparino, il presidente di Regione Vasco Errani, il presidente di Provincia Fabio Melilli). Ad essi Franceschini ha chiesto di identificare alcune «idee forza per i prossimi 100 giorni», cioè quelli che ci separano dalle elezioni europee e amministrative. Il tema che unanimemente è stato indicato è quello della crisi e del lavoro, su cui la segreteria si riunirà nuovamente la prossima settimana insieme ai 20 segretari regionali per elaborare un vero «programma dei 100 giorni», con specifiche iniziative e mobilitazioni, a partire da quella di tutti i responsabili dei Circoli del Pd, in calendario il 21 marzo.
L'idea è arrivare alle europee con una proposta attendibile del partito sui temi . Sarà affiancata da una «opposizione durissima in Parlamento», come ha annunciato Antonello Soro, sui provvedimenti del governo più contestati, come quelli sulle intercettazioni o sugli immigrati. La rinata fiducia verso il risultato delle europee la si legge nelle parole di Fassino: «Non ci sarà un tracollo, anche se i voti si contano dopo. Avremo risultati buoni, perchè vedo che ci sono le condizioni per averli».
26 febbraio 2009
Sabato Dario Franceschini a Bari
Care/i Democratiche/i,
sabato 28 febbraio, alle ore 10,30, presso il Teatro Piccinni di Bari , il PD di Puglia incontrerà il neo eletto Segretario Nazionale, on. Dario Franceschini.
Il nostro Segretario Nazionale, ha inteso cominciare il suo viaggio attraverso l'Italia partendo dalla nostra Regione e questo riteniamo sia un riconoscimento importante al lavoro svolto sui temi legati allo sviluppo del Mezzogiorno.
La scelta di venire subito in Puglia, ci conferma che il percorso avviato anche con le altre parti politiche, nella costruzione di un nuovo meridionalismo che si fa carico delle opportunità piuttosto che delle rivendicazioni provenienti dalla nostra Terra, sia patrimonio condiviso anche dagli Organismi dirigenti nazionali del PD.
Pertanto, Vi chiediamo di non far mancare il vostro apporto per la migliore riuscita dell'iniziativa, nella convinzione che questo sarà solo il primo incontro con la neo eletta segreteria nazionale e che riguarderà anche le altre province pugliesi.
MICHELE EMILIANO
Segretario Regionale
EVASIONE FISCALE IN RIPRESA PER COLPA DEL GOVERNO
Lo ha detto Massimo D'Alema, intervenendo a 'Otto e mezzo'. Per il presidente della Fondazione Italianieuropei, "se riprende l'evasione fiscale e le tasse aumentano, i cittadini onesti ne pagano di piu'"
23 febbraio 2009
Napolitano: «No a tagli indiscriminati sull'università»
«Mi auguro che maturino le condizioni per un ripensamento delle decisioni di bilancio ispirate ad una logica dei tagli». Una strigliata al governo e alla sua riduzione di fondi per gli atenei italiani pronunciata da Giorgio Napolitano nel suo intervento alla celebrazione per i 700 anni dell'Università di Perugia.
Il Capo dello Stato ha ascoltato con grande attenzione la relazione del rettore, il quale ha sottolineato i livelli di eccellenza ancora presenti negli atenei italiani nonostante il costo terribile - in termini anche monetari - della fuga dei cervelli all'estero.
Questa costa all'erario statale ogni anno 1 miliardo e mezzo di euro. Napolitano ha colto queste osservazioni per una riflessione sull'Università, la crisi economica e i problemi del bilancio statale. È partito ricordando come siano state le Università, nel Medioevo, a costituire il momento iniziale della nascita dell'Europa. E allora bisogna «coltivare il senso delle nostre radici». Bisogna «guardare con coraggio a quel che oggi è in Italia il mondo della ricerca, e quello che all'estero, nel mondo, ci si aspetta da noi».
Infatti, ha aggiunto Napolitano, «La ricerca e la formazione sono la leva fondamentale per la crescita dell'economia. Questa è una verità difficilmente contestabile, e apparentemente non contestata nel nostro Paese». Parola chiave, che Napolitano sottolinea leggermente con il tono della voce, è «apparentemente». E questo è «un tema cruciale», data la «situazione del Paese che è di straordinaria difficoltà per via della crisi economica e finanziaria e dei pesi che l'Italia si porta» da molto tempo. Tra questi «l'ingente debito pubblico».
«Ma proprio per questo, a maggior ragione tutte le forze responsabili del Paese devono salvaguardare il nostro capitale umano, evitando la dispersione di talenti e dei risultati» del nostro sistema scolastico e universitario. Questi troppo spesso «non sono tradotti in occasioni di lavoro e di sviluppo». La leva di tutto deve essere una accurata politica che sappia tenersi saggiamente in equilibrio tra il rigore della spesa e la necessità dell'investimento lungimirante. Per questo il Capo dello Stato si augura che non ci si ispiri solamente ai tagli quando si parla di università. Vorrebbe dire che si è sbilanciati.
22 febbraio 2009
FINIS PER LE POLEMICHE SUI “RESTAURI” ALLE CHIESE RUPESTRI
Il dott. Tamburrano, Sindaco di Massafra, refrattario come tutti i giovani ad ascoltare i consigli dei più vecchi, non ha voluto tener conto dei miei suggerime nti di lasciar perdere le polemiche sugli sciagurati interventi di “restauro” ai danni dell’antica chiesa di Santa Lucia e di alcune chiese rupestri, ed è tornato sull’argomento usando le pagine di un quotidiano del 10 febbraio e chiamandomi in campo con ironia degna di miglior causa, anche senza fare il mio nome ma con trasparenti allusioni.
Non mi dilungherò a spiegare perché non rispondo sullo stesso giornale; lo faccio per due ordini di motivi: primo, perché il problema dei beni culturali di Massafra riguarda essenzialmente Massafra; secondo, perché io – a differenza di altri - non ho ambizioni politiche per le prossime elezioni provinciali e non dovendo farmi campagna elettorale in provincia, mi basta, per rispondere, la libera Voce di Massafra.
Non perderò tempo per controbattere al Sindaco, per sottolineare che in quanto scrive vi sono date che non tornano e affermazioni contraddette da atti dei tecnici del Comune, perché è manifesto che il dott. Tamburrano vuol portare la polemica sul terreno della rissa politica, ed io non ci sto. Che voglia farlo a viva forza, e rivelando un suo nervo scoperto, basta la sua affermazione che io polemizzerei perché ho (scoperta dell’acqua calda) la tessera del Partito Democratico. No, signor Sindaco. Io polemizzo (insieme con le benemerite e attive Associazioni culturali) perché rozzi incompetenti han messo mano su un patrimonio unico e delicatissimo e non hanno neanche pensato ad opere provvisionali per impedire che le piogge dilavassero i preziosi affreschi della Buona Nuova. E polemizzo perché ho le carte in regola, dal punto di vista professionale, per poter sostenere il confronto con chiunque.
Il dott. Tamburrano ironizza su quelli che scrivono libri e non fanno.
Ma se avesse avuto il tempo - fra una delibera e l’altra per dotare Massafra-pattumiera di ulteriori discariche, magari di raffinati rifiuti speciali - di leggere il curriculum di Roberto Caprara, non avrebbe commesso questa (e molte altre) gaffe. Perché Roberto Caprara nel corso della sua non breve vita (e conta di farlo ancora per molti anni) non si è limitato a scrivere libri, ma ha anche agito molto, nel campo dell’archeologia e del restauro.
Il Sindaco di Massafra aveva forse ancora i calzoni corti quando, negli anni 1972-74, Roberto Caprara con i suoi scavi a Mottola inventava l’archeologia dei siti rupestri e negli anni 1977-80 scavava ad Olbia una grande villa romana distrutta da un incendio, recuperando seimila frammenti di intonaco affrescati. E poiché in Sardegna Caprara ha lavorato già per trentadue anni (e continua ancora) è lì che si sono svolte le sue attività più importanti, anche perché lì la gran parte delle amministrazioni non si preoccupa di scegliere i consulenti e gli operatori sulla base della tessera di partito che – eventualmente – hanno in tasca o della fedeltà al Sindaco, ma si preoccupa della professionalità. Gli “amici degli amici” assai spesso restano al palo, perché si pretende che i lavori vengano eseguiti alla perfezione, come sa fare – ad esempio – qualcuno che ha la tessera del Partito Democratico ma è impeccabile anche quando lavora per Amministrazioni di destra.
Il Sindaco di Massafra ignora che cosa è stato lo scavo intorno al Santuario di San Sebastiano a Teti (Nuoro) che ha portato alla scoperta di un villaggio altomedievale di cui si ignorava l’esistenza e la tomba venerata di un martire locale, o quello sotto la Parrocchiale secentesca dell’Arcangelo a Sàgama (Oristano) dove Caprara ha scoperto due chiese precedenti, una del XIV secolo ed una dell’XI o XII. Ma il dott. Tamburrano puo’, quando vuole, andare a visitarle: sono musealizzate.
E quando vuol vedere come si restaurano gli affreschi, vada – con i suoi consul enti – a visitare la chiesa rupestre di Sant’Andrea Priu a Bonorva (Sassari), con dipinti dal V al XII secolo, dove consulente è stato Caprara. Che consulente è stato ancora quando la Soprintendenza ai Beni Architettonici, Artistici e Storici doveva procedere, in anni recentissimi, all’anastilosi del rudere della chiesa di Santa Maria di Curos, a Monteleone Rocca Doria.
Ma basta con questa che sembra – e non vuol esserlo - un’autocelebrazione, anche se non posso non ricordare fra le cose fatte musei come quello Civico di Chiusi (Siena) o quello Comprensoriale del Medioevo e del Rinascimento di Sorano (Grosseto).
Detto questo - il minimo indispensabile per far conoscere rispettosamente al signor Sindaco quello che lui ignora - lo invito a riflettere su alcune cose. Poiché non amo fare il maramaldo, lo prego vivamente di non continuare nella polemica, che non è il suo mestiere, mentre è il mio. Non ci sarebbe partita: sarebbe come mandare sul ring contro un pugile un bambino. Il pugile non dovrebbe neanche sferrare un pugno: basterebbe un buffetto sulla guancia per mandare al tappeto il bambino.
E poiché non è male sgonfiare il proprio ego e non è mai troppo tardi per imparare ad avere rispetto della cultura, rifletta su un’altra cosa: quando, fra non molti decenni o anche solo anni, non dico negli Stati Uniti o in Germania, ma anche solo a Palagianello, nessuno più ricorderà i nomi dei Sindaci di Massafra tra la fine del XX e gl’inizi del XXI secolo, i libri di Roberto Caprara, molti dei quali parlano di Massafra e delle sue preziose chiese rupestri, saranno ancora letti nelle biblioteche di Boston e Monaco di Baviera e perfino (incredibile dictu, ma chiedere all’Editore Delli Santi) del Cairo e di Abu Dabi.
Roberto Caprara
Assemblea provinciale Giovani Democratici.
Il 20 Febbraio 2009 si è svolta a Taranto la Prima Assemblea provinciale Giovani Democratici.
All' assemblea sono interventi , oltre a ai giovani della provincia Jonica , Gianni Florido , Presidente della Provincia di Taranto, Angelo Petrolsillo segretario regionale dei Giovani Democratici e Luciano Mineo vicepresidente del Consiglio regionale .
All' unanimità è stato eletto segretario provinciale Giuseppe Fontana (26 anni, ricercatore di Mottola).
Al quale vanno i più sinceri auguri di buon lavoro dal parte del Coordinamento dei Giovani Democratici di Massafra.
21 febbraio 2009
Franceschini , nuovo segretario del PD
Azzeramento del governo ombra e del coordinamento nazionale. “Silenzio stampa” per i dirigenti del Pd, ovvero mai più interviste per esprimere dissenso sulle decisioni del partito. E una nuova stagione di alleanze, dall’Udc ai partiti della sinistra. Dario Franceschini è il nuovo segretario del Partito democratico e nel suo discorso riparte da questi tre punti forti.
A consegnarli la segreteria ci sono i numeri dell’assemblea nazionale del Partito democratico chiamata a sciogliere la crisi aperta dalle dimissioni irrevocabili di Walter Veltroni. Gli stessi numeri che hanno scelto nettamente lui contro l’unico candidato alternativo Arturo Parisi. Gli stessi numeri che in mattinata avevano respinto il tentativo di un gruppo di delegati di chiedere subito le primarie, di rinnovare il partito a partire dal popolo dei suoi elettori. E così, al momento della conta sono 207, circa il 16% dei votanti, quelli che vorrebbero sciogliere l’assemblea e andare al voto nei circoli e tra i gazebo.
Con Franceschini ha vinto “la responsabilità”.
La palla passa ora a Dario Franceschini, secondo segretario del giovane Partito Democratico. In pochi mesi dovrà fare quello che non è riuscito a fare Veltroni. Radicare il partito creando e rendendo attivi migliaia di circoli in tutta Italia. Rinnovare gli organismi dirigenti puntando sul merito, sui giovani, sugli amministratori e sui dirigenti locali. Riuscire a “sopravvivere” al turno elettorale di giugno e portare il Pd verso il congresso di ottobre.
“Adesso è il momento dell’unità, di guardare al futuro” ha detto subito dopo l’elezione Franceschini. Che domani andrà a giurare sulla Costituzione a Ferrara. “Di fronte al castello Estense dove furono trucidati nel 1943 tredici cittadini innocenti farò quello che un segretario di partito non ha mai fatto. Chiederò a mio padre che ha 87 anni ed è un partigiano di portare la Costituzione e le giurerò fedeltà”. E proprio la Carta assieme all’unità sindacale saranno i valori fondanti del Pd.
Draghi: «Allarme occupazione, attenzione alle fasce deboli».
Intervento del governatore della Banca d'Italia al Forex: «Anni difficili il 2009 e 2010», occorre «ristabilire la fiducia per tornare a crescere». Alle banche Draghi ha chiesto «chiarezza e prudenza», senza far mancare il credito ai clienti meritevoli
«È necessario ricostruire la fiducia nel sistema finanziario, nella solidità delle banche, dei mercati». Dopo aver messo in guardia dal rischio di una crescente disoccupazione, soprattutto per le fasce più deboli, è questo il messaggio in positivo del governatore della Banca d'Italia Mario Draghi nel suo intervento al congresso Forex, . Alle banche Draghi ha chiesto «chiarezza, prudenza; ma anche la lungimiranza necessaria per non far mancare il credito ai clienti meritevoli». Le autorità monetarie, per quanto di loro competenza, «hanno la responsabilità di assicurare la creazione di liquidità adeguata». Rivolgendosi ai governi, il Governatore ha sollecitato una forte azione di sostegno all'economia, aggiungendo: «È l'occasione per riforme di struttura che consentano al nostro Paese di crescere di più e meglio. I margini per una politica anticiclica di bilancio vanno creati intervenendo con decisione sui meccanismi di fondo della spesa». In sintesi, Draghi ha ribadito che non c'è motivo di farsi vincere dalla sfiducia: «Tutti noi, possiamo dar prova della capacità di proteggere i più deboli, di aprire nuove strade per il futuro».
Economia in forte peggioramento
Il 2009 e il 2010 saranno anni difficili .
«Il tasso di crescita è modesto soprattutto per le piccole imprese, l'industria manifatturiera; le costruzioni hanno avuto un rallentamento particolarmente marcato. Il calo della produzione e le prospettive congiunturali incerte hanno depresso la domanda di fondi per investimenti fissi e circolante». E il peggio, per Bankitalia, deve ancora arrivare: «Le ripercussioni sull'occupazione non si sono ancora pienamente manifestate; gli indicatori disponibili per i mesi più recenti prefigurano un netto deterioramento. Al calo della produzione si associa un repentino aumento del ricorso alla Cassa integrazione guadagni. (...) La caduta della domanda può colpire con particolare intensità le fasce deboli e meno protette, i lavoratori precari, i giovani, le famiglie a basso reddito».
19 febbraio 2009
Costo della benzina ridotto per i cittadini del Nord, e il Sud Paga!
Costo della benzina ridotto per i cittadini del Nord
Vico: “produciamo, subiamo gli effetti dell’inquinamento,
ma veniamo trattati da bancomat”
Prima la politica settentrionalista di questo Governo rasentava l’assurda derisione, ora la farsa si fa drammaticamente grottesca.
Il parlamentare Ludovico Vico, eletto in Puglia tra le liste del PD, da tempo denuncia lo sperpero di risorse che verrebbero sottratte dal Sud in favore del Nord, ma ora di fronte all’ennesimo smacco nei confronti dei cittadini meridionali, insorge.
Il Mezzogiorno d’Italia è l’area dove si concentra la maggiore produzione di energia, - dice Vico - eppure questo Governo, con il Decreto Legge n. 154 prima e con il Mille Proroghe adottato in queste ore, compie l’insulto peggiore che si possa ordire ai danni di un meridione che produce, lavora e subisce anche gli effetti inquinanti, di Raffinerie e aziende di produzione e lavorazione petrolifera.
A ottobre scorso infatti questa maggioranza ha approvato, una misura in favore di alcune regioni del nord, per la precisione – sottolinea Vico - Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige.
Non c’è merito o politica in questo provvedimento – commenta – vi è solo una ragione di opportunità geografica: la vicinanza con la Svizzera. Così 20milioni di euro l’anno con decorrenza dal 2009, al posto di essere investiti per le grandi opere infrastrutturali che limitano lo sviluppo del Sud, finiscono direttamente nelle tasche dei cittadini del Nord, che grazie a questo provvedimento hanno ottenuto “ la riduzione alla pompa del prezzo del gasolio e delle benzine per autotrazione per i consumi personali”.
Insomma i cittadini di queste regioni del nord pagano la benzina e il gasolio al prezzo della Svizzera.
Ma la rapina non è finita – dichiara ancora l’on. Vico - In queste ore il Governo con il provvedimento cosiddetto “mille proroghe” (decreto legge n.208 al quale ha chiesto il voto di fiducia) ha esteso lo stesso beneficio alla Regione Veneto ( art. 41 comma sexidecies e septiesdecies) in quanto confinante con l’Austria, impegnando 3milioni di euro l’anno per la riduzione del prezzo della benzina e del gasolio per i privati cittadini veneti. Soldi ancora una volta prelevati dalle risorse FAS (fondi per le aree sottoutilizzate) che dovevano finanziare prevalentemente lo sviluppo del mezzogiorno.
I liguri, i toscani, i cittadini dell’Emilia Romagna con confini “meno nobili” rimangono esclusi.
Quelli del Sud – dice infine Vico – si accontentino di essere il miglior bancomat vivente di questo Governo.18 febbraio 2009
Pd: Veltroni, non ce l'ho fatta e chiedo scusa
Già, i dirigenti. Veltroni non fa i nomi di chi gli ha messo i bastoni tra le ruote. Però ringrazia solo alcuni: Franceschini su tutti, per la sua «lealtà, una virtù rara in un uomo politico». Ringrazia Fassino, Soro e Finocchiaro. Ringrazia i presidenti Napolitano, Scalfaro e Ciampi. E anche Fini, Schifani e Gianni Letta per «la loro correttezza». Non D'Alema, non Rutelli, che non sono presenti all'addio del leader. «Non ho corrisposto alla spinta di innovazione che veniva dal popolo delle primarie- spiega- perché volevo tenere tutti uniti. Ma per farlo c'era bisogno di solidarietà, di sentirsi una squadra». Cosa che non si è verificata. Per questo Veltroni chiede che il suo successore riceva un trattamento diverso: «Non fategli quello che è stato fatto a me, non giudicatelo con l'orologio in mano. Per far vincere in Italia un progetto riformista c'è bisogno di tempo, perché Berlusconi ha realizzato una egemonia, ha cambiatola scala dei valori, ha portato disvalori».
E per cambiare la società nel profondo «ci vuole tempo: non è un caso che leader come Lula e Mitterand abbiano vinto dopo diversi tentativi a vuoto». Veltroni rivendica tutte le sue scelte di fondo, a partire dalla vocazione maggioritaria, dalla semplificazione del sistema politico, la nuova forma-partito, le novità programmatiche all'insegna del riformismo. «Il Pd non deve essere come il Vinavil che tiene incollati vari pezzi per affrontare la sfida elettorale: i rapporti di forza si cambiano nel Paese, come hanno fatto i democratici americani dopo otto anni di maggioranze repubblicane». Il messaggio a quanti vorrebbero nuove riedizioni di un centrosinistra dall'Udc a Rifondazione è molto chiaro.
E Veltroni è chiaro anche sulle prospettive future del partito: spiega che «darà una mano con discrezione». Ma sull'immediato la sua opzione è netta: reggenza a Franceschini e poi il congresso dopo le europee. «Serve una discussione vera, ampia, non imbrigliata». «Ho chiesto a Dario di assumere le responsabilità di questo momento nella speranza che si possa dare rapidamente certezza. Prima bisogna vincere le amministrative e le europee, poi ci sarà un congresso vero, dove costruire l'identità e il senso comune del Pd».
Veltroni parla anche di sé: ricorda tra i momenti chiave della sua vita politica «aver contribuito all'elezione di Ciampi al Quirinale», la direzione de l'Unità, palazzo Chigi nel 1996, il Campidoglio. «Ora avrò più tempo libero, e girando per la mia città vedrò la galleria Borghese, villa Torlonia, gli asili, le case per le famiglie dei bambini malati, Dimostrano che ho passato la vita non a fare discorsi e interviste, ma a fare cose per gli altri». Poi confessa: «Sono stato un uomo del governo e delle istituzioni, ma non sono un uomo di partito». «Per tanto tempo mi sono immaginato come sarebbe stata la mia vita dopo la politica, ora si apre una pagina nuova, scoprirò la vertigine del tempo. Quando ero sindaco pensavo all'Africa, e su questo si è molto ironizzato: ma quello è il luogo dove si materializza tutto quello in cui ho sempre creduto, il luogo di chi ha una coscienza civile. Ora ho la possibilità di scoprirlo e verificarlo». Prima di chiudere ricorda di aver chiesto al prefetto di togliergli la scorta: «Ne vedo troppi di ex potenti con queste scorte, mi dispiace solo per i ragazzi con cui vivo da 10 anni e che non vedrò più». Qualcuno dalla sala gli urla «Devi restare», ma lui tira dritto, anche se ammette «un po' di commozione». Finiscono le parole, restano gli abbracci. Tra i primi c'è Franceschini. Che dice: «Walter è un fratello, sono sicuro che ci ritroveremo».
Da domani sarà proprio Franceschini, insieme agli altri vertici del partito a consultarsi con i segretari regionali e provinciali, in vista dell'assemblea costituente convocata per sabato. L'ipotesi di andare a congresso subito sembra ormai tramontata. Più probabile che Franceschini traghetti il partito fino ad ottobre, passato lo scoglio delle europee.
Unità di Andrea Carugati
17 febbraio 2009
Primo "viaggio della memoria" per 45 giovani della provincia di Taranto
Tale opportunità consentirà di fornire una occasione per riflettere e comprendere il valore del ricordo collettivo dai fattori unificanti delle Repubblica Italiana e dell’Europa libera, nate dalla lotta contro il nazismo, dal rifiuto di ogni discriminazione di tipo razziale o etnico.
Questo viaggio prevede non solo la visita ai campi di Auschwitz Birkenau ma anche una sosta a Cracovia, con escursioni al quartiere ebraico ed ai luoghi di Schindler, ed a Praga per un omaggio al monumento di Jan Palach, lo studente immolatosi per protestare contro l’occupazione sovietica nel gennaio 1969.
Per poter partecipare al viaggio completamente gratuito, i giovani della provincia ionica dovranno presentare una istanza corredata da una produzione personale – testo in prosa o poesia o elaborato grafico/pittorico - sul tema “L’orrore delle guerre e di ogni tipo di discriminazione ieri e oggi”.
Tali elaborati saranno valutati da una Commissione composta da docenti e dirigenti di istituti scolastici superiori per la formulazione di una eventuale graduatoria e resteranno nella disponibilità della Provincia che intende utilizzarli per iniziative future ed in particolare per allestire e dedicare permanentemente nel Palazzo di Governo la “ sala della memoria”.
per saperne di più consulta questi link
Nel 2009 si pagheranno più tasse.
Nel 2009 si pagheranno più tasse.
Nel 2008 il governo taglia l'ICI anche per i contribuenti più agiati, senza compensare i comuni. Ciò costringe i comuni di tutta Italia a limitare alcuni servizi resi alla comunità o ad aumentare altre imposte comunali a scapito dei lavoratori.
Nonostante la promessa di una riduzione, nel 2009 le tasse aumenteranno in particolare per i lavoratori dipendenti.
Aumentano i reati e criminalità.
Aumentano i reati e criminalità.
Negli ultimi mesi in Italia non si parla più di sicurezza ma solo di insicurezza. Gli atti di criminalità nel nostro paese sembrano aumentare di giorno in giorno. Vittime predestinate le donne. L'ISTAT rivela che ben 7.000.000 di donne tra i 16 e i 70 anni hanno subito nel corso della loro vita violenza sessuale o fisica. Berlusconi aveva promesso sicurezza e invece fa ironia sulla pelle delle donne.
Raddoppiati gli sbarchi degli immigrati.
Il governo fallisce sul fronte dell'immigrazione clandestina: nel 2008 si registra un drammatico peggioramento dei flussi, con quasi 37.000 irregolari dall'Africa, la cifra più alta negli ultimi dieci anni; a Lampedusa, dove c'è una vera e propria emergenza umanitaria, gli sbarchi sono quintuplicati rispetto al primo semestre dello scorso anno. Gli spot su sicurezza e immigrazione cavalcati dal centrodestra in campagna elettorale, si sono rivelati un puro bluff.
15 febbraio 2009
Assemblea Pubblica PD DAY
Conti pubblici, le stime del governopressione fiscale record nel 2009
Il Pil che si contrae dell'1,7% (ma non è escluso che ci spossa essere un ritocco dell'ultima ora per portarlo al -2% come prevede la Commissione Europea), il deficit che sale al 3,7% e il debito pubblico che aumenta di quasi cinque punti balzando al 111,2%. Sono queste le nuove stime 2009 del governo inserite in una bozza dell'aggiornamento del Programma di stabilità italiano. Il documento, secondo quanto si è appreso, sarà portato dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti all'esame del Consiglio dei Ministri prima dell'invio alla Commissione Europea di Bruxelles.
"La debolezza della fase congiunturale - è scritto nella bozza della nota informativa che accompagna il nuovo Programma di stabilità - è prevista perdurare nei primi tre trimestri del 2009, con un recupero a partire dall'ultimo trimestre dell'anno. Nel complesso, rispetto alla Relazione Previsionale e Programmatica, le prospettive sono riviste al ribasso per il 2008 e per il 2009, rispettivamente di 0,7 punti e di 2,2 punti percentuali: il pil è atteso registrare una contrazione pari a -0,6% nel 2008 e -1,7% nel 2009. Minore crescita è attesa anche per gli anni seguenti".
14 febbraio 2009
Pil italiano in calo
Pil italiano ancora in calo nel quarto trimestre 2008. Negli ultimi tre mesi dello scorso anno il calo è stato del 2,6% rispetto al 2007 e dell'1,8% rispetto al trimestre precedente. Si tratta delle riduzioni maggiori dal 1980, cioè dall'inizio delle serie storiche dell'Istat comparabili.
Su base annuale il Pil corretto per i giorni lavorativi è diminuito nel 2008 dello 0,9% (rispetto al +1,5% nel 2007). È il peggior calo dal 1993, quando si era registrato un analogo -0,9%. L'aggiornamento del Tesoro, contenuto nel Patto di stabilità e crescita stimava per il 2008 un Pil al -0,6%. Con il terzo trimestre consecutivo di crescita negativa si conferma la recessione per l'Italia. La crescita acquisita per il 2009 è pari a -1,8%.
Il dato italiano è tra i peggiori registrati nell'Unione europea e nell'area euro.
Per l'Istituto nazionale di statistica l'effetto di trascinamento nel 2009, vale a dire il risultato che si registrerebbe se non ci fosse alcuna variazione della crescita per tutto l'anno, dovrebbe essere pari a -1,8%. La previsione dell'Istat é meno fosca rispetto a quella elaborata da Confindustria e migliore anche di quella stimata dalla Commissione europea, recepita dal governo nell'aggiornamento al programma di stabilità. Secondo Viale dell'Astronomia, a causa del calo della produzione industriale, l'anno in corso potrebbe chiudersi con una flessione del prodotto interno lordo vicina al 2,5 per cento. Mentre per la Ue, e via XX settembre, nell'anno in corso «il Pil potrebbe mostrare un'ulteriore riduzione pari al 2 per cento».
Le stime aumentano le preoccupazioni degli economisti che ora stimano per il 2009 un calo nell'ordine del 3 per cento. Peserà, dicono gli esperti interpellati da Radiocor, l'effetto trascinamento indotto dal brusco calo del quarto trimestre del 2008 mentre bisognerà aspettare fino alla seconda metà del 2009 per ritornare su livelli, seppur modesti, di crescita.
sole24ore
13 febbraio 2009
LE PROPOSTE DEL PD PER AFFRONTARE LA CRISI
PD DAY
PER USCIRE DALLA CRISI
GIORNATE NAZIONALI DI MOBILITAZIONE DEL PD
13-14-15-16 febbraio 2009
Venerdì 13 febbraio
- Ore 17,30 - Hotel Delfino. PD DAY. Per l’Italia. 6 proposte per uscire dalla crisi. Il Pd di Taranto incontra, ascolta e si confronta con le organizzazioni e le associazioni economiche, sociali e culturali.
Partecipano: Florido, Pelillo, Vico.
Sabato 14 febbraio
- ore 7,30 - “ogni circolo adotta una scuola” presenza davanti alle Scuole Medie Superiori della città capoluogo e dei comuni della provincia.
- Ore 9,30 - volantinaggio davanti ai mercati
- Taranto Tre Carrare - volantinaggio Fadini con Vico, Florido, De Guido, Battista.
- Taranto Tamburi - volantinaggio mercato settimanale Battafarano, Di Todaro.
- Taranto Paolo VI - volantinaggio Ipercoop, Blè, Santoro.
- Taranto Solito - volantinaggio via Cesare Battisti altezza via Zara Pascarella, De Simei, Mellone.
- Ore 14,00 - Massafra volantinaggio Dreher
- Ore 17,30 - volantinaggio davanti ai centri commerciali.
- Taranto Borgo - volantinaggio Coin con Pelillo, Nume, Santoro, Chiatante.
- Ore 18,30 - Taranto Salinella - Assemblea Pubblica con Battafarano
Domenica 15 febbraio
- Ore 9,30 - volantinaggio nelle piazze e luoghi di incontro nei quartieri e nei comuni.
- Taranto Tamburi - volantinaggio via Galeso e via Orsini.
- Castellaneta - gazebo e volantinaggio piazza Municipio, Loreto.
- Grottaglie - volantinaggio piazza Principe di Piemonte, Serio.
- Manduria - gazebo e volantinaggio piazza Garibaldi.
- Crispiano - piazza Madonna della Neve.
- ore 10,30 - Talsano p.zza Della Vittoria dibattito pubblico con europarlamentare Enzo LAVARRA, Capriulo, Florido, Pelillo, Vico, Lucarella.
- Ore 10,30 - Pulsano sala Castello dibattito pubblico con Mineo, Pentassuglia.
- Taranto Città Vecchia - volantinaggio mercato del pesce discesa Vasto con De Guido, Chiatante, Mosca.
- Ore 18,30 - Avetrana comizio in piazza con Vacca, Conte, Vico, Florido.
- Ore 19,00 - San Marzano comizio in piazza Madonna delle Grazie, Mancarelli, Pentassuglia.
Lunedì 16 febbraio
- ore 7,00 - presenza davanti ai luoghi di lavoro:
- Arsenale: volantinaggio, Cotugno.
- Comune: volantinaggio Fabrizio, Lemma, Baio, Bitetti, Di Gregorio, Capriulo.
- ore 14,00 - portineria ILVA incontro con i lavoratori con il Segretario Regionale Michele EMILIANO e Vico, Mazzarano, Florido, Petrosillo.
- Ore14,30 Paolo VI volantinaggio Teleperformance con Blè, Di Todaro, Battafarano.
- Ore 17,00 - Martina Franca incontro con le aziende Martina Franca con il Vice Presidente della Giunta regionale Sandro FRISULLO e Pentassuglia, Florido, Vico.
- Ore 18,00 - Paolo VI Assemblea Pubblica con Battafarano, Mazzarano.
- Ore 18,30 - Taranto Solito (circolo Cannata) Assemblea Pubblica con Mineo, Pascarella.
- Ore 19,00 - Grottaglie incontro con le aziende con il Vice Presidente della Giunta regionale Sandro FRISULLO e Bagnardi, Santoro, Florido, Vico.
- Ore 19,00 – Massafra (Circolo in piazza V. Emanuele) Assemblea Pubblica con Mazzarano, Carrieri.
12 febbraio 2009
«Costituzione comunista? E' una dichiarazione frutto di ignoranza»
«Mi rivolgo al presidente del Consiglio per dirgli: non ci faccia vivere con timori che riguardano la nostra Patria, la libertà e la democrazia». Sta tutto in una frase di Scalfaro il senso dell'affollatissima manifestazione indetta dal Pd a piazza Santi Apostoli a difesa della Costituzione e del Presidente Napolitano contro lo “strappo” istituzionale cercato, voluto, forse meditato con freddezza, da Silvio Berlusconi nei concitati ultimi giorni di vita di Eluana Englaro.
«Abbiamo deciso di fare così, sali solo tu e un gruppo di giovani ti sta dietro», spiega Veltroni accogliendo sotto il palco l'ex capo dello Stato al suo arrivo in piazza. «Ma io non rappresento nessuno», si schermisce Scalfaro e il segretario democratico pronto risponde: «Sicuramente rappresenti me».
«Il presidente del Consiglio in questi giorni ci ha preoccupato – dice sul palco, circondato dai ragazzi, il padre costituente e Presidente emerito della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro – ora mi rivolgo a lui per ricordargli che la Carta unisce e non divide». Nella sua “orazione civile”, in una piazza così piena da far mugugnare qualcuno per non averne scelta una più capiente, l'ex presidente, cattolico e antifascista, ricorda con passione la nascita e le circostanze della nascita della Costituzione e si rivolge a direttamente a Berlusconi: «Chi arriva a dire che la nostra Carta è nata da una filosofia comunista lo fa perché questo è frutto di assenza, di ignoranza e di reazioni varie».
Poi, tra gli applausi, il presidente si rivolge direttamente alla Costituzione, dandole del tu: «Ci sono stati in questi giorni commenti che non servono al tuo onore. Noi ti vogliamo bene, noi ti amiamo. Siamo qui per dirtelo un'altra volta e siamo qui anche per chiederti scusa - aggiunge l'ex capo dello stato- se qualche volta ci siamo serviti male di te». «Infine - dice Scalfaro chiudendo il suo discorso prima che tra gli applausi risuoni l'inno di Mameli - bisogna ricordare l'articolo 1 della Carta. La Costituzione italiana è fondata sul lavoro, ma in questo momento di crisi è una mortificazione, una umiliazione sapere che i sindacati saranno in piazza divisi - sottolinea riferendosi alle manifestazioni dei lavoratori della Cgil di venerdì -. È un momento di sofferenza per tutti perché questo vuol dire dare la vittoria alla controparte in un momento in cui sarebbe un profondo bene se ci fosse una forza, uno spirito unitario».
Tanti gli esponenti del Pd presenti in piazza, molti di loro mescolati tra la folla. «Questa manifestazione è stata fatta per difendere il valore fondamentale della Costituzione che è nata in un momento drammatico dopo la liberazione dal fascismo e ha ancora uno straordinario valore», dice il segretario del Pd Walter Veltroni a margine della manifestazione.
Massimo D'Alema ascolta Scalfaro da una parte della piazza. I capigruppo Antonello Soro e Anna Finocchiaro sono ai lati, Franco Marini un po' più in là. Bettini è un po' più indietro, vicino ad uno dei ristoranti che si affacciano su Santi Apostoli. Sono divisi e mescolati tra il popolo del Pd, ma è una occasione per sentire “dal vivo” la voce dei militanti. In tanti chiedono unità, chiedono più fermezza nell'opposizione. C'è qualche sostenitore dell'Italia dei Valori che avvicina i “big” democratici per spiegare che "vogliamo lavorare insieme, ma con Berlusconi non si può dialogare”. Da un lato c'è Bersani che annuisce, prende appunti, mentre Scalfaro conclude il suo discorso richiamandosi all'unità e al rispetto per le istituzioni.
Passano pochi minuti da quell'appello e dal centrodestra arriva una risposta degna del richiamo di Scalfaro. Tocca al ministro della Difesa Ignazio La Russa il primato della dichiarazione più aggressiva: «L'unico modo di offendere la Costituzione è quello di pensare che occorra una manifestazione, oltretutto con Scalfaro che è stato il peggior Presidente della storia della Repubblica, per difendere la Carta».
Quanto basta per giustificare l'ultima dichiarazione di Veltroni: «Ora serve una reazione delle forze sindacali e sociali perché la situazione del Paese è drammatica, è il momento più scuro che io ricordi».
M'illumino di meno, torna la giornata europea del risparmio energetico
E' probabile che nel 2005, primo anno di M'illumino di meno, nemmeno Massimo Cirri e Filippo Solibello, conduttori radiofonici e promotori dell'iniziativa, pensassero che nel giro di così pochi anni la loro idea potesse riscuotere una partecipazione e un interesse così alta. Ogni anno, infatti, a febbraio, la trasmissione Caterpillar coinvolge cittadini, istituzioni, scuole, musei e associazioni in una gara ad attingere da quello che definiscono «un enorme, gratuito e sotto utilizzato giacimento di energia pulita: il risparmio». La risposta è notevole: migliaia di persone e associazioni sparse su tutto il territorio nazionale hanno aderito all'appello promettendo particolare attenzione al loro consumo energetico, e diversi comuni d'Italia e d'Europa hanno promesso che non saranno da meno. Lo scorso anno si spensero infatti le luci dei luoghi più rappresentativi di Roma, l'Arena di Verona, la Basilica di Superga, Piazza San Marco a Venezia, Palazzo Vecchio a Firenze, il Maschio Angioino a Napoli, Piazza Maggiore a Bologna, il Duomo e Piazza della Scala a Milano. Da due anni poi, grazie al patrocinio del Parlamento europeo, la giornata di M'illumino di meno è stata dichiarata Giornata europea del risparmio energetico e l'iniziativa ha varcato i confini italiani: l'anno scorso si sono spente le luci nelle piazze di Parigi, Londra, Vienna, Atene, Barcellona, Dublino, Edimburgo e in decine di altre città in tutta Europa. L'iniziativa durerà tutta la giornata e in diversi comuni d'Italia si stanno organizzando mostre, eventi e dibattiti. Alle 18 poi, simbolicamente, tutti gli aderenti alla campagna spegneranno le luci e i dispositivi elettronici non indispensabili.
Basta poco
La giornata di M'illumino di meno è una buona occasione per risparmiare energia e denaro organizzando razionalmente i propri consumi grazie ad alcuni piccoli accorgimenti domestici. Ricordarsi di spegnere le luci quando non servono può essere scontato ma è fondamentale, così come produce un risparmio significativo l'evitare di lasciare in stand by gli apparecchi elettronici. E poi: sbrinare frequentemente il frigorifero, mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola, non eccedere con la temperatura dei termosifoni e ridurre gli spifferi. Per non parlare poi dei trasporti: oltre alla solita raccomandazione riguardo l'utilizzo dei mezzi pubblici, può essere una buona idea condividere la propria automobile con parenti e colleghi, anche a costo di lasciare la macchina a metà strada tra un ufficio e l'altro.
Una goccia nell'oceano?
Un po' per pigrizia, un po' per diffidenza, la prima reazione davanti a questo genere di iniziative a volte è il cinismo di chi si chiede cosa potrà mai fare da solo per le sorti dell'ambiente, di chi dubita che il proprio piccolo contributo possa fare abbastanza e quindi preferisce continuare a fare le cose come le ha sempre fatte, senza cambiare di un briciolo le proprie abitudini e il proprio stile di vita. Non è così. Non bastassero le conferme sull'importanza del risparmio energetico domestico fornite da decine di studi e statistiche, l'anno scorso è arrivato anche il dato di Terna, la società responsabile della trasmissione di energia elettrica in Italia: l'anno scorso durante la manifestazione è stato riscontrato un sensibile calo dei consumi. Quest'anno è attesa una partecipazione addirittura superiore e con ogni probabilità si riuscirà a risparmiare una quantità di energia superiore a quella dell'anno passato. La dimostrazione che non siamo gocce nell'oceano: risparmiare serve e fa bene, a noi e al pianeta.
11 febbraio 2009
"Per governo sconfitta numero 17"
"La sconfitta numero 17 del governo in aula (la seconda nella giornata di oggi) è segnata da alcuni aspetti rilevanti: l’emendamento del Pd, prima firmataria Margherita Miotto insieme a Livia Turco e sottoscritto da altri esponenti del Pd, evita un ulteriore indebolimento della sanità pubblica; vanno registrate, inoltre, assenze ingiustificabili tra le file della maggioranza (Pd e Pdl hanno avuto pressoché lo stesso numero di deputati in aula: 191-192, nonostante la netta differenza fra i due gruppi), segno della scarsa considerazione dell’impegno in Parlamento, persino su temi così delicati e all’attenzione dell’opinione pubblica. L’opposizione, al contrario, è presente e batte in questo caso, con i suoi voti la maggioranza (248 a 242. Sono solo 2 i sì del Pdl)"
«Italia verso il baratro delle leggi razziali»
«L'Italia precipita, unico Paese occidentale, verso il baratro di leggi razziali, con medici invitati a fare la spia e denunciare i clandestini, cittadini che si organizzano in associazioni paramilitari, al pari dei "Bravi" di don Rodrigo, registri per i barboni, prigionieri virtuali solo perché poveri estremi, permesso di soggiorno a punti e costosissimo». È quanto scrive Famiglia Cristiana di questa settimana nell'editoriale dedicato agli ultimi provvedimenti del governo sulla sicurezza.
«Il ricatto della Lega di cui sono succubi maggioranza e presidente del Consiglio, mette a rischio lo Stato di diritto» e «così l'Italia, già abbastanza» cattiva «con i più deboli, lo diventerà ancora di più: si è varcato il limite che distingue il rigore della legge dall'accanimento persecutorio». Le misure del governo, secondo il settimanale dei Paolini, rappresentano «il soffio ringhioso di una politica miope e xenofoba, che spira nelle osterie padane» e che «è stato sdoganato nell'aula del Senato della Repubblica».
Eppure, continua l'editoriale, non c'è stata «nessuna indignazione da parte dei cattolici della maggioranza, nessun sussulto di dignità in nome del Vangelo: peccano di omissione e continuano a ingoiare rospi padani senza battere ciglio, ignari della dottrina sociale della Chiesa». Mentre, conclude l'editoriale, «la Lega esulta: finalmente, il bastone padano, evocato da Borghezio nel 1999, oggi è strumento d'ordine autorizzato dal Parlamento».
Ad ottobre il settimanale aveva pesantemente attaccato il governo per il provvedimento sulle "classi ponte". «Il primo provvedimento razziale del Parlamento» scriveva Famiglia Cristiana che «fa scivolare pericolosamente la scuola verso la segregazione e la discriminazione» e accoglie un concetto che «in altra lingua si chiama apartheid». Oggi il nuovo affondo.
09 febbraio 2009
ROTTAMAZIONE: CHI CI GUADAGNA?
Il governo vara il piano di aiuti al settore automobilistico: circa 750 milioni. Ma un sussidio comporta uno spreco di risorse perché il prezzo pagato dal consumatore diventa inferiore al costo che la società sostiene per produrre il bene. Inoltre, se aumentano gli acquisti di auto diminuiscono quelli di altri beni. E i settori penalizzati si sentirebbero autorizzati ad avanzare richieste simili. In una rincorsa all'aiuto di Stato i cui effetti si neutralizzerebbero a vicenda e che potrebbe compromettere la sostenibilità del debito pubblico.
Dopo il crollo delle vendite di automobili registrato a gennaio (-32,6 % su base annua), anche il nostro governo, come quelli di Usa, Francia e Germania, sta predisponendo un piano di aiuti al settore. Si tratterebbe di circa 750 milioni di euro, destinati a finanziare un bonus-rottamazione di 1.000 o 2.000 euro per ciascuno acquisto, a seconda delle emissioni inquinanti dell’auto. L’obiettivo: arginare la perdita di posti di lavoro nel settore (300mila posti a rischio, a detta della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia).
COSTI E BENEFICI DELL'AIUTO
Secondo il Centro Studi Promotor (Csp) di Bologna, l’operazione avverrebbe a costo zero: “(…) con l’erogazione di 1.500 euro per ogni acquisto (…) si può stimare che le persone che usufruiranno degli incentivi nel 2009 saranno 500mila di cui 300mila (…) gli acquisti indotti dal sussidio (…). Si può ipotizzare che le vetture acquistate in più abbiano un prezzo medio di 15mila euro e siano di conseguenza gravate di Iva mediamente per 2.500 euro. Ne consegue (…) che il maggior introito per l'Erario sarà pari al numero delle auto acquistate in più (300mila) moltiplicato per l'Iva media (2.500 euro)”. Cioè proprio i 750 milioni dell’esborso previsto.(1)
La teoria microeconomica suggerisce che un sussidio produce alcuni effetti sul settore interessato: 1. riduce il prezzo pagato dai consumatori, accrescendone la domanda; 2. aumenta il prezzo percepito dalle imprese produttrici, la quantità offerta e i profitti; 3. genera un esborso di denaro pubblico pari al sussidio unitario moltiplicato per le vendite. La cosa interessante è che quanto pagato dallo Stato eccede quanto ottenuto da consumatori e imprese. Un sussidio comporta cioè uno spreco di risorse (una "perdita secca”), e questo perché il sussidio fa sì che il prezzo pagato dal consumatore, che misura quanto egli valuti il bene, diventi inferiore al costo che la società sostiene per produrlo: la società utilizza in modo inefficiente le risorse. Dobbiamo poi tener conto anche di altre ripercussioni di carattere generale: 4.il sussidio genera nuovo gettito, dagli extra-profitti e dalle nuove vendite; 5. la domanda di altri beni durevoli cade: si comprano meno tv al plasma o lavatrici, e dunque cadono le entrate tributarie da queste fonti; 6. si riduce la domanda futura di auto perché il sussidio è temporaneo; 7. le lobby di altri settori hanno buone ragioni per battere cassa col governo, dichiarandosi altrettanto meritevoli nonché danneggiate.
SI APRE UN VASO DI PANDORA
Qual è, approssimativamente, l’ordine delle grandezze in gioco? Supponiamo che, a causa di capacità in eccesso, le imprese siano in grado di aumentare la produzione senza incorrere in aumenti di costo, e prendiamo per buone le previsioni, temo ottimistiche, del Csp circa l’aumento delle vendite ottenute da bonus (medio) di 1500 euro, le 300mila unità. Si ottiene che il sussidio comporta un onere diretto di 600 milioni e beneficia gli acquirenti di nuove auto per 420 milioni. (2)
Aggiungiamo poi le entrate addizionali dell’Iva sulle auto acquistate in più, e deduciamo le minori entrate fiscali sul minor consumo degli altri beni, in particolare quelli durevoli. La letteratura suggerisce che per ogni 100 euro di maggior spesa per un’auto di piccola-media cilindrata, se ne spendano tra i 25 e i 90 in meno per tutti gli altri beni, a cominciare da lavatrici, hi-fi e così via. (3)Nel primo caso, poco plausibile a causa della crisi e della restrizione del credito al consumo, gli oneri per il bilancio sarebbero bassi, 15 milioni, e la società ne trarrebbe un “guadagno netto” di 405 milioni (= 420 dei consumatori -15 di oneri per lo Stato). Nel secondo caso, temo molto più verosimile, gli oneri per il bilancio sarebbero ingenti, 522 milioni di euro, e la società avrebbe una perdita secca per 102 milioni di euro (522-420).
Resta poi l’argomento “strategico” che non sussidiare il settore automobilistico quando tutti gli altri paesi lo fanno danneggerebbe la nostra economia. Èlo stesso identico argomento usato per sostenere il protezionismo, e richiederebbe molto spazio. In breve, sprecare le risorse pubbliche non è consigliabile neppure se gli altri paesi lo fanno. Infine, il problema forse più serio del sussidio alla rottamazione (tralascio congestione, inquinamento acustico e dell’aria) è questo: con la misura si apre il vaso di pandora della corsa agli aiuti settoriali di Stato. Aiuti i cui effetti si neutralizzerebbero a vicenda, e che potrebbero compromettere, questi sì, la sostenibilità del debito pubblico.
Paolo Manasse 06.02.2009 © www.lavoce.info
(1) http://www.tgcom.mediaset.it/tgfin/articoli/articolo440073.shtml
(2)Per i dettagli dei conti si veda il mio blog.
(3) Si veda Berry, Levinsohn e Pakes, “Automobile Prices in Market Equilibrium”, Econometrica, 1995, pp. 841-890.
(4) http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/auto_sostegno/cartella_stampa.pdf
07 febbraio 2009
Clandestini, la Puglia toglierà la convenzione ai medici delatori
Il giorno dopo il voto al Senato che cancella il divieto di denunciare gli immigrati irregolari bisognosi di cure, medici, associazioni e politici dell’opposizione annunciano battaglia. Il primo è stato Nichi Vendola, presidente della regione Puglia, dicendo ai medici di famiglia che in caso di delazione la Regione non gli rinnoverà la convenzione.
Dopo di lui, tante le prese di posizione di esponenti politici e mondo medico, che pensano a mozioni per l'obiezione di coscienza o indicazioni precise da dare ai medici. La critica è unanime: «si tratta di un emendamento incostituzionale e illegale».
«È una misura non umana e oltre tutto sbagliata dal punto di vista sanitario: se il provvedimento passasse chiederò ufficialmente ai medici di agire in modo da mantenere la sicurezza sanitaria sul territorio», dice la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso. Anche gli esecutivi di Marche e Lazio si sono schierati contro e stanno lavorando a mozioni sull'obiezione di coscienza, mentre il segretario del Pd, Walter Veltroni avverte che «alla Camera non potrà esserci un clima di dialogo sul federalismo con quelle forze che propongono sulla sicurezza norme barbariche come quelle approvate in Senato».
Come precisa l’associazione Medicina democratica, «l'emendamento della Lega è contro l’art. 32 della Costituzione, il nuovo codice deontologico dei medici Italiani approvato nel 2006 e la dichiarazione dei Diritti dell’uomo. Invitiamo perciò tutti gli operatori della salute al rifiuto della denuncia degli immigrati clandestini e alla esplicita disobbedienza civile». Soprattutto, rileva il Cisp-Sviluppo dei popoli, ong che si occupa di immigrazione, «non si può gestire l'immigrazione solo con la repressione». Compatto il fronte dei medici, da quelli cattolici a quelli che lavorano nei reparti di emergenza e pronto soccorso, ai ginecologi e i pediatri, che fanno sapere che «non denunceranno nessuno».
«Questo provvedimento rischia di render ancor più compromessa la situazione di molte madri e dei loro figli, persone in una condizione di massima vulnerabilità e che devono poter contare su un’ade guata assistenza socio-sanitaria», dicono Giorgio Vittori, presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) e Giovanni Monni, presidente dell’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi). «Se noi non facilitiamo l’accesso, nessuno verrà più a curarsi e si rivolgerà al mercato clandestino - avverte Aldo Morrone, che da anni cura e assiste gli immigrati e i barboni all’ospedale romano S.Gallicano -. O eviterà di curare malattie come la tubercolosi e la sifilide». Nessun dubbio invece dal presidente del Consiglio Berlusconi, secondo cui «il vero scandalo era obbligare i medici al silenzio».
Infine la Conferenza episcopale italiana. Dice monsignor Segalini, vescovo di Palestrina e segretario della commissione Cei per le migrazioni: «Il mio cuore di pastore mi dice di aiutare chi è in difficoltà e non sono obbligato a denunciare nessuno». Così, continua, «le indicazioni che daremo alle realtà di base sono quelle del rispetto delle leggi ma al di sopra di tutto c'è il rispetto della salute». Compito di un medico, aggiunge, «è quello di assistere chi soffre senza guardare ala religione, al colore della pelle o se è un condannato a morte».
Gazzetta del Mezzogiorno
“Una politica diversa deve puntare sull’autonomia”
Sono intervenuti il coordinatore cittadino del PD Vito Miccolis, il neosegretario regionale dei Giovani Democratici Angelo Petrosillo e il vicesegretario regionale del PD Michele Mazzarano, coordinati da Daniela Tondo dei Giovani Democratici di Massafra.
Il sostegno dei Giovani Democratici di Massafra al Presidente Florido per la sua candidatura alla presidenza della provincia di Taranto nasce da questa analisi. Un’analisi in cui abbiamo valutato anche ciò che era prima di Florido la gestione della Provincia, quando l’unica attività era Provincia Estate.
I fatti ci dicono che il Presidente Florido ha posato la prima pietra dei lavori del Liceo Scientifico “De Ruggieri”, i fatti ci dicono che ha realizzato per Massafra quello che altri non sono riusciti a compiere negli anni precedenti, nonostante le cariche di vicepresidenti, assessori e consiglieri provinciali.
Gli altri fanno campagna elettorale, il Presidente Florido costruisce le nuove scuole.
Lui con affianco il nostro segretario Vito Miccolis saranno la svolta qualitativa e quantitativa per Massafra.”
Ricca è stata la discussione, molti gli spunti di approfondimento per i giovani, in particolare si è sottolineato l’interconnessione tra i tre argomenti e di come siano problema e soluzione per superare la crisi e guardare oltre.
Puntando, in particolar modo, sull’ambiente, dalla raccolta differenziata all’energie rinnovabili, nasceranno sempre più professioni legate ad un territorio che ha grosse potenzialità da cogliere e che sempre più diventano realtà grazie alla posizione strategica di Taranto nel Mediterraneo e all’asse economico mondiale sempre più spostato sull’Estremo Oriente.
I Giovani Democratici, infine, hanno parlato anche di politica come missione, come servizio civile e sociale, non come perseguimento di interessi personali, di parte, di ceto o di “casta”.
Giovani Democratici – Massafra
06 febbraio 2009
la costituzione
A proposito di cose di cui vergognarsi...
vi ricordate cosa dice la nostra Costituzione in merito alla salute degli individui?
La Repubblica garantisce la salute a tutti gli individui.
Tutti.
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La Costituzione Italiana - Art. 32
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Preoccupazione nelle cliniche:«Eviteranno le cure sarà peggio per tutti»
Questa prescrizione legislativa smentisce nei fatti il lavoro svolto negli ultimi anni dal servizio pubblico e finanziato sia dal ministero della Salute sia dall’Isti - tuto Superiore di Sanità: la creazione di ambulatori «Patologie infettive dell’immigrato», cioé centri di eccellenza per la prevenzione e la cura di persone immigrate e spesso clandestine, appunto. Un progetto mirato, che si è basato molto sull’impegno volontaristico ma che è stato finanziato finora per 30mila euro, è operativo a Bari - presso la Clinica di malattie infettive e tropicali del policlinico - con un asse sperimentale di collaborazione con gli «Ospedali Riuniti» di Foggia, dove la clinica «infettivi» in questi anni ha censito e curato migliaia di immigrati (clandestini compresi) alloggiati a Borgo Mezzanone.
Che succederà, adesso? La reazione dei medici non ammette riserve: tra i camici bianchi non si mimetizzano né delatori né sceriffi. «Non credo - osserva la prof. Laura Monno, che dirige l’ambulatorio del policlinico di Bari - che nessuno possa denunciare nessuno per motivi di salute. Mi sembra ridicola come norma. Peraltro c’è la legge sulla privacy che pure i medici devono rispettare. Il risultato sarà che questa gente si eclisserà, scomparirà, sarà sempre più invisibile, ai margini della società».
E se questa gente fosse affetta da malattie infettive, aumenterebbero i rischi per tutti? «Evidentemente sì», replica, ma avverte: «In genere gli immigrati non sono untori. E’ gente sana: se si ammala, è perché contrae qui la malattia».
Il prof. Gioacchino Angarano, direttore della clinica «infettivi» di Foggia, lo dice chiaro: «Da noi vengono anche i clandestini, e quando vengono il nostro compito è curarli, anche in funzione della difesa della salute dei nostri concittadini». A sottolineare più di tutti il rischio di una sanità gestita dai trafficanti è proprio Angarano: «Per paura della denuncia, i clandestini non verranno da noi ma si rivolgeranno a circuiti paralleli, come già avviene per i cinesi. Poi però, i casi più gravi arriveranno comunque da noi, quando sarà tardi e più difficile, e perciò anche più costoso, curarli. Dunque sul piano pratico, la norma sortirà un effetto contrario a quello previsto, ma sul piano dell’immagine il ministro Maroni potrà mostrare la faccia cattiva come ha elettoralmente promesso».
Norma «razzista e criminale» la definisce Nicola Laforgia, direttore di Neonatologia al policlinico (nonché assessore alle Culture al Comune di Bari), il quale ricorda la vicenda del bambino morto proprio a Bari «per un’incauta circoncisione eseguita “artigianalmente». Il provvedimento, insomma, potrebbe restare di fatto inapplicato.