30 aprile 2009
• La scuola al 1° Maggio
Il PD propone una scuola pubblica di qualità più autonoma e radicata sul territorio che valorizzi il merito e non lasci indietro nessuno, capace di educare al rispetto e alla responsabilità e al rendere effettivo il diritto all’istruzione previsto e garantito dalla Costituzione, con una scuola più sicura, qualificata per gli allievi, insegnanti, dirigenti e personale ATA e con adeguate risorse finanziarie e di personale.
Noi del PD pensiamo che sia necessario un sistema dove si promuova l’aggiornamento dei docenti e dove si valuti i risultati dell’insegnamento in base al successo degli alunni, che è l’unica cosa importante in un sistema di istruzione.
Per questi motivi chiediamo l’immediata cancellazione dei tagli di 8 miliardi di euro e quindi del conseguente licenziamento di 132000 lavoratori della scuola, che sono per la maggior parte meridionali.
Perciò invitiamo tutti i cittadini massafresi a sottoscrivere la petizione presso il banchetto allestito in Piazza Vittorio Emanuele.
29 aprile 2009
• Vanamonde
Sono i Vanamonde gli ospiti musicali del 1° Maggio targato PD a Massafra.Il concerto seguirà ad un interessante dibattito sul tema :“Il lavoro oltre la crisi”.
Parteciperanno al dibattito il Segretario Generale della CISL di Taranto Daniela Fumarola, il Segretario Funzione Pubblica CGIL di Taranto Filomena Principale, il Segretario Generale UIL di Taranto Francesco Sorrentino, coordinati dal Segretario cittadino del PD Vito Miccolis e dal Vicesegretario Regionale del PD Michele Mazzarano, e concluderà l’On.le Giovanni Battafarano Consulta Welfare del PD.
VANAMONDA
Provenienti da esperienze musicali diverse (e da tanti anni di gavetta in varie formazioni), nel 2001 i Vanamonde si riuniscono, sulla base di un'amicizia già consolidata, per creare un gruppo che celebri i fasti di due fra le più grandi formazioni della storia del rock: i Led Zeppelin ed i Deep Purple. L'intento è quello di suonare musica che, nella sua freschezza ed originalità, non è stata scalfita dal tempo: Black Dog, Stairway to Heaven, Highway Star o Smoke on the Water sono esempi di pura creatività, ancora insuperata a trent'anni di distanza.
Le leggende vanno celebrate, ed i Vanamonde lo fanno.
• Festa del 1° Maggio
Il PD di Massafra non poteva mancare a questo appuntamento importante con un’iniziativa di rilievo perché da sempre nella nostra azione politica c’è la difesa dei lavoratori, soprattutto quelli più deboli quali i giovani e i precari. Per noi il lavoro non è una merce. Sembra che oramai questo principio sia stato dimenticato. Negli ultimi 20 anni la nostra legislazione sembra aver ignorato del tutto il fatto che il lavoro, in ogni momento e in ogni situazione, coinvolge inseparabilmente lo stesso essere della persona che lo presta. Il sottovalutare tutto ciò è stato causa di questa stessa crisi.
Si deve dunque puntare sul lavoro e sui lavoratori per andare avanti e trovare una via d’uscita anche perché siamo sempre lasciati più soli da un governo nazionale a cui ciò non interessa.
Noi del PD abbiamo proposto un assegno mensile per chi perde il lavoro perché è uno strumento di sostegno alle famiglie e di rilancio dei consumi, utile non solo a chi lo riceve ma all’intera economia italiana. Imprenditori e sindacati lo sostengono ma il governo continua a negarlo.
Ci dicono che non hanno risorse, ma hanno sprecato miliardi per eliminare l’ICI ai più ricchi, per pagare i debiti Alitalia, per cancellare le misure anti evasione e per far fallire un referendum scomodo alla Lega Nord e a Bossi, scegliendo di piazzarlo in un altro giorno diverso da quello delle elezioni europee e amministrative.
Agire in modo diverso per aiutare i cittadini ci sembra prioritario, perciò fare una discussione approfondita su questo tema è sicuramente d’obbligo alla quale, però, non poteva mancare l’On.le Giovanni Battafarano che è stato anche uno dei protagonisti con il Presidente Florido della stabilizzazione di 1568 lavoratori di Taranto e provincia, operatori call center di Teleperformance passati da un contratto a progetto a quello a tempo indeterminato.
La serata si concluderà con uno spettacolo musicale dei Vanamonde, che si terrà subito dopo l’assemblea.
28 aprile 2009
• “Il lavoro oltre la crisi”
«Concordo con l’idea dei sindacati metalmeccanici e del presidente della Provincia Florido. E’ il momento di una grande mobilitazione cittadina in favore del lavoro e dello sviluppo. Del resto il mio sindacato persegue, da diversi mesi, questo obiettivo». Daniela Fumarola, segretario generale provinciale della Cisl, mostra «grande preoccupazione» per la crisi all’Ilva: l’aumento della cassa integrazione (6mila 700 lavoratori in esubero dal primo giugno) e la riduzione della produzione (il taglio è del 70 per cento). «I miei timori nascono da quello che l’Ilva rappresenta: un pezzo importante del tessuto produttivo della provincia. intorno al quale ruotano altri settori. Ora è il momento deitagli e degli esuberi, ma come pensa il Gruppo Riva di affrontare il dopo-crisi. Per questo ritengo necessario gettare le basi per un patto che unisca istituzioni, sindacati e mondo produttivo. Un patto per il lavoro».
«Dallo scorso dicembre il segretario generale Raffaele Bonanni – spiega Fumarola – parla di contratti di solidarietà. L’idea del presidente della Provincia di utilizzarli in situazioni di crisi come quella della Natuzzi o in alcune aree produttive dell’Ilva è pienamente condivisibile ed appare in linea con la nostra azione. I contratti di solidarietà permettono di raggiungere l’obiettivo di mantenere i lavoratori nelle fabbriche. Un obiettivo che riteniamo prioritario non solo come rappresentanti sindacali, ma come protagonisti di una nuova stagione in cui viene rilanciato il concetto di sindacato della persona. La Cisl, l’ho detto al momento della mia elezione, è il sindacato delle persone: dei lavoratori, dei pensionati, delle donne, dei giovani. Ecco, quindi, la necessità di un’idea condivisa di sviluppo che va travasata nelle iniziative che dobbiamo organizzare al più presto insieme a Cgil e Uil. Siamo il sindacato della persona, dicevo, ma anche della coesione e della condivisione. In questo senso va recuperato un altro pezzo dell’ini - ziativa in favore dei cittadini e della società ionica. L’idea di una manifestazione per il lavoro deve procedere di pari passo con le iniziative di sviluppo. Occorre dare risposte condivise e di unità sui grandi temi della crisi che riguardano l’intero apparato produttivo ionico: Ilva, certo; ma anche Arsenale, Eni, Miroglio, Natuzzi, porto e altre aree di crisi ».Riprendere il pallino dell’iniziativa sociale significa, in un momento così delicato, tornare a parlare alla gente in modo diretto senza la mediazione di tavoli istituzionali che pure perseguono obiettivi importanti. «Il confronto – spiega il segretario della Cisl Fumarola – non deve mai venir meno in tutte le sedi. Certo, dobbiamo essere vicini ai lavoratori. Lo possiamo e lo dobbiamo fare ancor più di quanto lo stiamo facendo ora. Bene, quindi, pensare ad un’iniziativa che coinvolga la città e la provincia nel segno di quei principi cui facevo cenno. Ma siamo tutti chiamati in causa perché la crisi è difficile da superare se non si resta uniti: appunto coesione e condivisione».
Nei prossimi giorni capiremo se questi appelli alla mobilitiazione troveranno seguito rapidamente e se la città, finalmente, avrà la forza di alzare la testa e guardarsi allo specchio per riflettere, trovando le forze necessarie a trasformare l’ondata recessiva in opportunità di rilancio. «Non bisogna scoraggiarsi – conclude Fumarola –ma la fiducia va costruita coinvolgendo tutta la comunità. Occorre uno scatto di responsabilità da parte di tutti». [f.col.]
Daniela Fumarola, segretario generale provinciale della Cisl , insieme al Segretario Funzione Pubblica CGIL di Taranto Filomena Principale, il Segretario Generale UIL di Taranto Francesco Sorrentino, al Vicesegretario Regionale del PD Michele Mazzarano, e all' l’On.le Giovanni Battafarano Consulta Welfare parteciperanno al dibattito organizzato dal PD Massafra , sul tema “Il lavoro oltre la crisi”,coordina il Segretario cittadino del PD Vito Miccolis in occasione del 1 maggio , Festa del Lavoro
«Non venire in Abruzzo. Ci stai rovinando»
Era tornato come suo solito per mettere cappello sul termovalorizzatore di Acerra. Ma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è riuscito a pronunciare solo pochissime parole alla sua uscita dalla sede della Prefettura di Napoli.
Il premier è subito stato interrotto dalle urla di proteste di alcuni cittadini abruzzesi: «Non devi venire in Abruzzo. Ci stai rovinando».Appena udite le proteste, il premier ha subito deciso di scappae via. Due di loro sono stati identificati e non hanno precedenti.
Il Tg2 e Tg5 hanno volutamente nascostola contestazione subìta oggi dal premier a Napoli. Per quale motivo? Possono bastare due cittadini a rompere l’idillio tra il Cavaliere e gli italiani, rafforzato dal suo indubbio attivismo all’indomani del terremoto? Può bastare una piccola protesta a indurre due professionisti stimati a una censura ?
27 aprile 2009
• E' LA BUONA POLITICA L'ALLEATO ANTICRISI
Ci parli della sua proposta per reperire le risorse da destinare alle Caritas locali, abbattendo i costi e gli sprechi della politica.
La proposta sta nel revocare l’aumento del 30% (deliberato nel 2008 dal centro destra di Massafra) degli stipendi del Sindaco, degli assessori e dei consiglieri comunali. Aumento che, accompagnato dall’ esplosione delle riunioni delle commissioni consiliari, dà adito a una spesa esorbitante e inutile di circa seicentomila euro annui. Un esempio può essere dato dall’indennità di presenza dei 29 consiglieri comunali e l’indennità di funzione per il Presidente del Consiglio, che a gennaio del 2008 era di euro 10.894,44 , triplicatasi a partire da maggio dello stesso anno. Secondo un preciso calcolo matematico, da maggio a dicembre sono stati spesi ogni mese euro 27.310,53, con un massimo ad ottobre di euro 28.619.40 e un minimo ad agosto con euro 24.933,92.
A tutto questo vanno aggiunte 21.525,04 mensili comprensive delle indennità di funzione per il Sindaco, il Presidente del Consiglio e gli assessori. In termini individuali significa che ogni cittadino massafrese e non ha speso euro 13 per gli stipendi dei politici. L’indennità dei
consiglieri comunali massafresi ammonta mensilmente a euro 1038,08, punta massima prevista
dalle leggi nazionali.
Chiediamo che la maggioranza e l’opposizione facciano fronte al più presto alle urgenti problematiche di chi non ha un lavoro o lo ha perso da poco e di coloro che, pur avendo uno stipendio, non arrivano alla “fatidica terza settimana del mese”.
E in questo periodo di forte crisi economica i cittadini meno abbienti si rivolgono spesso e volentieri al Palazzo di Città, sperando in un “aiuto”, che quasi sempre resta “lettera morta” in quanto le stesse autorità di maggioranza spingono gli stessi richiederti a rivolgersi alle associazioni di volontariato parrocchiali per mancanza di fondi nelle casse comunali. Più volte il Partito Democratico ha sollecitato l’Amministrazione a un rapido intervento, ma il nostro
appello è rimasto inascoltato…
Altre proposte per la risoluzione dei problemi dei cittadini meno abbienti?
Tra le tante proposte va ricordato il provvedimento per le famiglie numerose con la legge regionale 19/2006, di cui si può apprendere il contenuto nel comunicato del 15 aprile ’09 pubblicato sul sito della “Regione Puglia” e che voglio rendere noto nei suoi tratti salienti. In Puglia le famiglie numerose, pur se in numero ridotto rispetto a qualche decennio fa, sono ancora una realtà importante. Infatti i nuclei con quattro figli e più sono circa 22 mila, il 2% di tutte le famiglie.
I nuclei familiari con quattro e più figli tutti minori sono poco più di 5 mila (lo 0,5% di tutte le famiglie); di questi ultimi 232 sono monogenitoriali (per la maggior parte con genitore la sola madre).
Sono questi i dati da cui la Regione Puglia è partita per approntare il programma regionale di interventi per le famiglie numerose, per la sperimentazione di iniziative di abbattimento dei costi e delle tariffe per la fornitura di beni e la fruizione di servizi, nonché di agevolazioni e riduzioni di particolari imposte e tasse locali per le famiglie numerose con quattro e più figli. Il programma prevede una serie di sperimentazioni, alcune gestite dai comuni associati in ambiti territoriali, attraverso l’adozione di programmi locali di intervento per le famiglie numerose, altre gestite direttamente dall’assessorato alla solidarietà sociale, finalizzate a sviluppare intese con soggetti ed enti fornitori di servizi su scala regionale.
L’obiettivo quindi è quello di contribuire al sostegno delle famiglie pugliesi maggiormente esposte alle difficoltà legate al periodo di crisi.
L’articolato programma prevede, infatti due direttrici di intervento. Da un lato, iniziative a carattere locale, gestite dai Comuni associati in Ambiti territoriali, così come indicati dalla legge regionale 19/2006, attraverso l’adozione di Programmi locali di intervento a favore delle famiglie numerose.
Dall’altro, iniziative a carattere regionale, gestite direttamente dall’Assessorato alla Solidarietà - Settore Sistema Integrato di Interventi e Servizi Sociali, finalizzate a sviluppare intese con soggetti ed enti fornitori di servizi su scala regionale, anche attraverso lo sviluppo di iniziative di comunicazione e sviluppo della qualità dei servizi. I Programmi locali di Intervento Nella prima linea di intervento, i Comuni pugliesi saranno tenuti, entro e non oltre 60 giorni dalla pubblicazione sul bollettino ufficiale della proposta appena approvata, a sviluppare un programma locale di interventi. Tra le iniziative dei programmi locali, potrebbero prevedersi,
ad esempio, riduzioni di tariffe o rette di competenza comunale, agevolazioni o riduzioni delle imposte e dei tributi comunali, agevolazioni per l’uso dei trasporti pubblici, riduzioni per servizi
culturali e ricreativi in favore di ragazzi, sconti presso attività commerciali.
Disponibili per questa prima misura 5 milioni e mezzo di euro di cui oltre un milione sarà destinato a quegli ambiti che decideranno di cofinanziare le iniziative con fondi propri. Potranno essere ammessi ai benefici previsti dai Programmi locali solo i nuclei familiari che attestino una situazione economica il cui ISEE (riferito all’ultima dichiarazione dei redditi disponibile) non sia superiore ai 20.000,00 euro. Il Marchio Famiglie al Futuro Per l’iniziativa messa in cantiere dalla Regione, si prevede invece la realizzazione del marchio “Famiglie al futuro” con attività di sensibilizzazione delle organizzazioni sociali, commerciali culturali e turistiche, bancarie al fine di promuovere un elenco delle attività che adotteranno il catalogo dei benefici per le
famiglie numerose e si doteranno del marchio. Il “Marchio Famiglie al futuro di Puglia”, si propone quale riconoscimento, attestato e certificato, per gli enti ed i soggetti, pubblici e privati, che si impegnano a realizzare politiche, interventi ed iniziative di sostegno alle famiglie, con particolare riferimento alle famiglie numerose, nell’ottica del principio della Responsabilità Sociale di Impresa.
Quali sono gli enti coinvolti nel progetto “Marchio Famiglie al futuro di Puglia”?
Gli enti ed i soggetti coinvolti nel progetto sono gli Enti, gli Istituti e gli altri Soggetti del Sistema
Bancario e Finanziario Regionale; i Soggetti del Sistema Produttivo e Distributivo Regionale; le
Organizzazioni Sindacali, nella loro rappresentanza regionale; le Imprese Pugliesi del Terzo Settore; gli ordini professionali. La procedura prevede la pubblicazione di un Avviso Pubblico per l’acquisizione di Manifestazioni di Interesse da parte degli enti e dei soggetti pubblici e privati con i quali verrà successivamente avviata una specifica iniziativa di concertazione tesa alla definizione
degli interventi specifici a sostegno delle famiglie. Il programma regionale si articola in fasi che prevedono la realizzazione di un concorso di idee destinato ai Licei, Istituti e Accademie d’Arte
pugliesi per la realizzazione del marchio, la realizzazione di iniziative di sensibilizzazione degli attori e delle organizzazioni sociali, commerciali, culturali e turistiche, produttive, bancarie, finanziarie, agro-alimentari, la pubblicazione dell’Avviso di Manifestazione di Interesse per la raccolta di adesioni, funzionale all’individuazione dell’elenco degli enti e dei soggetti ammessi all’iniziativa e del catalogo dei benefici destinati alle famiglie numerose. Ulteriori fasi prevedono la definizione del regolamento per l’assegnazione del Marchio Famiglie al futuro di Puglia, destinato ai soggetti pubblici o privati che dichiarano di essere in possesso dei requisiti richiesti e la realizzazione di attività di promozione e diffusione dell’iniziativa sul territorio regionale. Agli Enti e Soggetti che aderiranno all’iniziativa sarà consentito di esporre il Marchio “Famiglie al Futuro di Puglia” e le loro attività saranno oggetto dell’apposita campagna di comunicazione che la Regione Puglia avvierà per il sostegno dell’iniziativa. Gli interventi previsti dal programma, come già espressamente previsto nella legge regionale sui servizi sociali, non si configurano come intervento monetario autonomo rispetto alla organizzazione della rete dei servizi…”
Cambiamo registro. Appuntamenti in agenda del PD?
Nell’ambito della Festa del 1° maggio in P.zza Vittorio Emanuele, a Massafra, avremo, oltre alle varie manifestazioni di carattere culturale, un importante dibattito dal tema “Il Lavoro oltre la Crisi” in cui interverranno diversi sindacalisti della provincia tarantina e che vedrà la partecipazione straordinaria dell’On Giovanni Battafarano della Consulta Welfare, che relazionerà in chiusura. Altro importante appuntamento sarà l’apertura della campagna
elettorale (6 maggio) presso il Cineteatro Spadaro, con la presentazioni dei due candidati alle Provinciali per i due collegi di Massafra e Massafra Nord-Palagiano: io e Carmine Montemurro. Presenzieranno Michele Mazzarano, vicesegretario regionale del PD e Gianni Florido, Presidente della Provincia di Taranto.
di Angela DeFlorio - Extra Magazine
25 aprile 2009
• W il 25 aprile
Nel sessantaquattresimo anniversario della Liberazione d'Italia, il segretario Dario Franceschini sarà ad Onna in provincia de L'Aquila per commemorare il 25 aprile. Poi si recherà a Milano,dalle ore 14.30 in piazza Duomo per partecipare alla manifestazione nazionale. E in previsione delle manifestazioni rivolge un invito al premier: "E' importante che Silvio Berlusconi abbia deciso, anche se dopo 14 anni, di andare in piazza per celebrare il 25 aprile. Gli chiedo di non limitarsi alla presenza, di non limitarsi alla parte cerimoniale ma di dire quello che per 50 anni hanno detto tutti quelli che hanno ricordato questa ricorrenza, dai democristiani ai socialisti, dai comunisti ai liberali e ai repubblicani: dica viva la Resistenza e viva la Costituzione". Il segretario del PD ha sottolineato l'importanza della ricorrenza definendola "la festa piu' sentita dagli italiani" e ha detto di non essersi pentito di avere invitato il presidente del Consiglio a celebrare questa ricorrenza. "Qualcuno mi ha detto: 'bell'affare che hai fatto invitando Berlusconi ad andare in piazza'. Secondo qualcuno -ha proseguito il segretario del Pd- si trasformera' in un boomerang perche' il presidente del Consiglio avra' su di se' tutti i riflettori. Ma cosa volete che importi, il 25 aprile e' la festa di tutti gli italiani ed e' una festa che deve unire tutti sotto il segno della Liberazione e della Costituzione".
A Massafra le celebrazioni per la festa della Liberazione dal nazifascismo ,prevedono solo un corte che parte alle ore 18,45 in Piazza Garibaldi, per giungere al Monumento ai Caduti, in Piazza Vittorio Emanuele.
Il Partito Democratico invita TUTTI a partecipare a questa importantissima ricorrenza dell' ITALIA REPUBBLICANA , per ricordare quanti, rischiando la propria vita, hanno contribuito a far nscere un paese libero, indipendente e democratico.
21 aprile 2009
• Il debito pubblico italiano salirà nel 2010 al 121%
Il debito pubblico italiano salirà nel 2010 al 121% con un incremento di +15 punti percentuali dal 2008. Il Fondo Monetario Internazionale precisa che i costi per la stabilizzazione finanziaria sono risultati pari allo 0,9% del pil. I dati sul debito - spiega il Fmi illustrando una tabella del capitolo uno del Rapporto - sono tratti dal World Economic Outlook dell’aprile 2008, mentre le stime sui costi provengono dal dipartimento degli Affari fiscali del Fmi.
C'è crisi , ed il governo è latitante!
• Allarme Fmi: "La crisi costerà 4mila miliardi
Per le banche europee (Eurozona e Gran Bretagna) le svalutazioni su prestiti e titoli dovute alla crisi finanziaria ammonteranno nel periodo tra il 2007 e il 2010 a 737 miliardi di dollari.
Nel suo rapporto sulla stabilità finanziaria globale, diffuso in vista delli riunione del Fmi e della Banca mondiale in programma nel fine settimana, si afferma che «senza una totale ripulitura dei bilanci bancari, in termini di asset tossici», accompagnata da riorganizzazione e, se necessario, ricapitalizzazione degli istituti, i problemi delle banche potrebbero portare a nuove pressioni sull'economia reale.
Il sistema finanziario globale «resta sottoposto a pesanti tensioni - sottolinea il Fondo nelle sue conclusioni dice il Fondo nel rapporto - a fronte di una crisi ormai diffusa alle famiglie, alle società e al settore bancario nei Paesi avanzati e nei mercati emergenti». Con la continua flessione dell'attività economica aumentano le pressioni sui bilanci bancari a fronte del peggioramento della qualità degli asset e questo minaccia i ratio patrimoniali e scoraggia l'attività di impiego. I tassi di crescita del credito rallentano, o diventano addirittura negativi, esercitando ulteriori pressioni sull'attività produttiva.
• Il debito pubblico in record negativo, 1.708,060 miliardi
Nuovo record per il debito dell’amministrazione pubblica italiana, nel mese di febbraio ha superato la soglia dei 1.699,171 miliardi (il precedente record di gennaio scorso) attestandosi a 1.708,060 miliardi di euro, lo rende noto la Banca d’Italia attraverso il “Supplemento al Bollettino Statistico dedicato alla ‘Finanza pubblica”.
L’incremento dall’inizio dell’anno è del 2,7% calcolato in base ai dati del dicembre 2008 che presentavano il debito pubblico a quota 1.626,091 miliardi, inoltre la Banca d’Italia rende noto i dati riguardanti le entrate tributarie pubbliche dei primi due mesi del 2009 riscontrando una riduzione del 7,2% rispetto allo stesso periodo del 2008.
Se si continuerà su questa strada quali saranno le conseguenze sull’intera collettività?20 aprile 2009
• Montemurro è il candidato del Pd per il collegio Massafra Nord - Palagiano
Carmine Montemurro è il candidato del PD per il collegio Massafra Nord - Palagiano .
Una candidatura forte.
L’aggettivo è riecheggiato più volte ieri, nella sede del Pd, per la presentazione di Carmine Montemurro, il professore di lettere con la passione del volontariato, candidato al consiglio provinciale.
Il candidato è nato a Taranto il 1966 è laureato in Pedagogia presso l’Università di Bari.
Sposato, con due figlie, è insegnante di Lettere di ruolo nella scuola media “Papa Giovanni XXIII”, è iscritto al l’Associazione Nazionale Pedagogisti (ANPE), si è formato attraverso l’impegno in realtà associative e di volontariato del mondo ecclesiale e laico, è stato tra i promotori del “Progetto di Vita” per soggetti diversamenteabili fuori dall’obbligo scolastico.
Da diversi anni si occupa di percorsi formativi per gli operatori impegnati sul fronte dell’inclusione sociale in genere.
All’incontro, introdotto dalla segretaria del Pd, Elisabetta Di Sarno, erano presenti il sindaco
Rocco Ressa, il segretario provinciale del partito Donato Pentassuglia, quello dei giovani Giuseppe Fontana, il candidato del collegio di Massafra Vito Miccolis, il capogruppo in Consiglio Comunale Maria Grazia Mellone ed esponenti del sociale.
A chi “non ha avuto la fortuna ” di conoscerlo, Montemurro si è presentato come “una svolta nella linea politica del Pd. Dopo anni di assenza, il nostro collegio merita una rappresentanza qualificata in Provincia. Non temo il confronto con gli antagonisti, purché fatto con onestà intellettuale e desiderio del bene comune.
Sarò al servizio della comunità e contribuirò al rinnovamento della politica locale perché diventi strumento di crescita. Dimostrerò che ho competenza, professionalità e una mente pensante. Alla gente dirò quanto ho già fatto.Molti mi conoscono, ecco perché sono forte”.
Interrogato sulla strategia da adottare in campagna elettorale, ha risposto che “andremo
casa per casa, incontrando la gente per strada, dove si affrontano i problemi. Non mi accontento delle cose già fatte, ci metterò originalità. Mi rendo conto della grande responsabilità datami: mi sono sempre messo in gioco e l’ho spuntata quasi sempre”.
Montemurro ha detto di intendere “la paura del nuovo come stimolo” e, sulla necessità di raccogliere voti a Massafra, a causa del doppio collegio che penalizza i candidati palagianesi, ha aggiunto di essere conosciuto anche lì grazie al lavoro svolto presso la Caritas diocesana.
Più volte invitato a candidarsi, ha detto di aver accettato adesso “perché oggi sono padre e insegnante soddisfatto e intendo servire la comunità in carne e ossa, non sulla carta. Voglio socializzare il mio bagaglio culturale. È giunto il momento di scrivere una nuova pagina per me e per quello che vorrei rappresentare”.
Il sindaco, dopo aver parlato di Montemurro come “testimone di un impegno quotidiano gratuito”, ha “chi arito alcuni limiti” del Pd: “Siamo stati sempre leali nei confronti
di altri candidati, ci aspettiamo altrettanto. Ragioniamo in un’ottica di sistema, è importante che il nostro territorio abbia una rappresentanza in Provincia”.
Gli ha risposto Miccolis, parlando di bocciatura dell’attuale sistema elettorale “nel quale le comunità vengono smembrate” e di necessità di revisione dei collegi. Annunciata la presentazione di Montemurro a Massafra il 6 maggio, ha detto che “il partito ha bisogno di queste candidature, non arroccate ma che stanno tra la gente”.
Pentassuglia ha aggiunto che “qui è stato fatto un ottimo lavoro di squadra. Per noi, Carmine è un investimento”.
Ha concluso la signora Anna Russo, “a testimonianza del mondo del volontariato”, per cui “Carmine è abituato a lottare, senza ma arrendersi”.
Lorella Pernilola dal Corriere del Giorno
19 aprile 2009
• 1 anno di PdMassafra on-line
In questi giorni sito ha spento la sua prima candelina!
Siamo lieti di comunicarvi che il sito web del Partito Democratico di Massafra , http://pdmassafra.blogspot.com , compie un anno di vita.
In questo periodo abbiamo avuto grandi soddisfazioni e i risultati del sito sono andati oltre le aspettative. Un successo che sicuramente ci inorgoglisce e ci fa capire che qualcosa di buono è stato fatto.
Il PD di Massafra da subito si è dota di uno strumento comunicativo moderno con l'ambizione di costruire un rapporto dinamico e di collaborazione con cittadini , tesserati,elettori , simpatizzanti del PD, con studenti fuori sede , vicini al PD , con tutti coloro che hanno la volontà di far crescere la nostra comunità.
La rete ci permetterà di accorciare le distanze, i tempi, le abitudini e sfruttare i ritagli di tempo e mettere più persone in comunicazione tra loro.
Il progetto nasce come un punto di riferimento telematico per tutti i cittadini massafresi , con lo scopo di mettere a disposizione on-line , informazioni , articoli , segnalazioni , approfondimenti e comunicati.
Il tutto corredato da immagini , video e files audio , per rendere più efficace e completa la comunicazione del PD Massafra.
Il risultato di un anno di lavoro sono le visite totali del sito hanno superato le15000, con 20305 pagine visitate e circa 40 visite giornaliere, provenienti da tutta Italia , e anche da paesi europei e extraeuropei.
Da questi dati e dall'interesse per i contenuti dimostrato dai visitatori, Pdmassafra andrà quindi avanti a utilizzare Internet come strumento per comunicare sempre di più con i cittadini.
Lo stesso ex-segretario Walter Veltroni , ha visitato ed apprezzato il sito , grazie al quale ha potuto conoscere la realtà democratica di Massafra .
Siamo linkati, da altri siti web e da diversi blog, siamo citati in rassegne stampa online e abbiamo avuto il piacere di scoprire che alcuni articoli presenti nel nostro sito sono stati ripresi da altri siti e giornali.
Con l'avvento dei prossimi difficili passaggi della politica locale e nazionale , siamo convinti che anche il nostro sito porterà un contributo non banale che permetta ai Cittadini di "leggere" la situazione politica e di giudicare con la propria testa quali siano i migliori interessi del paese.
Questa è ancora l’inizio , ma c’è ancora tanta strada da fare e tanto da scrivere e migliorare; ciò pensiamo di farlo ancora con voi che, durante il primo anno di vita, ci avete dato tante soddisfazioni.
Grazie a tutti e buona navigazione su http://pdmassafra.blogspot.com .
Angelo Notaristefano
Responsabile sito
17 aprile 2009
• La Bossi tax, 500 milioni per salvare il governo.
“La Lega avrebbe fatto cadere il governo" ha spiegato oggi il presidente del Consiglio, in visita sui luoghi del terremoto, rivela il retroscena della decisione presa ieri di non accorpare referendum sulla legge elettorale e elezioni europee, indicando la data del 21 giugno per la consultazione referendaria. Ieri tra le prime critiche assieme a quelle del PD e di Dario Franceschini si era distinta quella del presidente della Camera, Gianfranco Fini.
"Mi spiace che altri interpretano come una debolezza del presidente del Consiglio e del Pdl quella di avere ceduto a una precisa richiesta di un partito della maggioranza che, ove non fosse stata accolta, avrebbe fatto cadere il governo in un momento come questo: bisogna sapere scegliere, o una cosa o l'altra", ha detto Berlusconi riferendosi alle parole del presidente della Camera. Così veniamo a sapere che dopo appena 11 mesi il governo sarebbe già potuto cadere pur di non permettere agli italiani di andare votare una e non tre domeniche di fila per abolire il "porcellum".
E oggi anche la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia attacca: "Decidere di non accorpare la data del referendum con quella delle altre elezioni, spendendo 400 milioni dei cittadini, è assolutamente inaccettabile", ha detto Marcegaglia, intervenendo alla 10/a Lezione Angelo Costa alla Luiss.
"Prima hanno detto – fa notare Anna Finocchiaro- che c'erano problemi di incostituzionalità, che gli italiani non avrebbero capito e tante altre stupidaggini. La verità è una sola: che per motivazioni puramente politiche e per mantenere il patto con la Lega, Berlusconi e il suo governo sprecano centinaia di milioni che avrebbero fatto davvero comodo per rispondere all'emergenza del terremoto. Forse è il caso che il premier smetta di fare continue passerelle in Abruzzo: ai cittadini abruzzesi servono di più quei soldi che si potevano risparmiare che la sua presenza".
"Berlusconi ha ammesso che la Bossi-tax è il prezzo che gli italiani dovranno pagare per tenere unita la sua maggioranza". Così la capogruppo del Pd nella commissione Affari costituzionali, Sesa Amici, commenta le dichiarazioni del premier: “E' molto triste - che in un momento di scarsità di risorse come questo un Presidente del Consiglio si sia piegato ai ricatti di un suo alleato, facendo prevalere gli interessi di partito su quelli del Paese".
La delusione degli italiani nel mondo.“Ancora una volta il Governo mette gli interessi di parte davanti alle esigenze del bene comune – dichiara il deputato del Pd e presidente dell’Unaie (Unione nazionale delle associazioni di immigrazione ed emigrazione), Franco Narducci - si è dato spazio alle pretese dei leghisti, dimenticando che questa volta risparmiare circa 400 milioni di euro era un dovere morale vista l’emergenza terremoto, e si preferisce prendere i soldi dal 5 x 1000, togliendolo, in buona parte, alle associazioni benefiche (tra le quali anche quelle più impegnate nella solidarietà con le zone terremotate), piuttosto che usare i soldi risparmiati dall’accorpamento delle elezioni”. Per il deputato “le motivazioni di chi non vuole accorpare il referendum alle prossime elezioni amministrative ed europee sono sinceramente incomprensibili, se non per la paura dell’esito referendario. Queste logiche non verranno accettate dai tanti italiani nel mondo, né dai cittadini italiani che vivono in Italia e che vedrebbero tradito ogni loro sforzo di solidarietà nei confronti dei terremotati”.
• Le grandi promesse di Berlusconi (mai mantenute) dopo il terremoto di San Giuliano
New L'Aquila: una città tutta nuova in 24 mesi, al massimo in 28. La promessa di Silvio Berlusconi nel giorno del dramma abruzzese ha il fascino degli effetti speciali. Il presidente del Consiglio la chiama «new town», termine britannico per indicare gli insediamenti satellite, ma che in italiano ha un grande modello concreto: Milano 2, la prima creatura del Cavaliere, l'inizio della sua epopea. Le frasi pronunciate dal premier a L'Aquila hanno però qualcosa di déjà vu: «Entro due anni gli abitanti riavranno le case». Ricordate? Era lo choc di San Giuliano, il paesino del Molise dove il 31 ottobre 2002 il terremoto si era accanito contro la scuola uccidendo 27 bambini e la loro insegnante. Tre giorni dopo la strage, il premier convocò una conferenza stampa: «Mi sono intrattenuto con degli amici architetti per mettere a punto un'ipotesi di progetto per la costruzione di una nuova San Giuliano».
Anche allora il disegno era quello della new town, la città satellite: «Un quartiere pieno di verde con la separazione completa delle automobili dai percorsi per i pedoni e per le biciclette. Un progetto che potrebbe portare in 24 mesi a consegnare agli abitanti di San Giuliano dei nuovi appartamenti funzionali, innovativi, costruiti secondo le nuove tecniche della domotica».
Non sembrava un'impresa difficile: nel paese colpito gli abitanti erano soltanto 1.163 e gli edifici poche centinaia. «Vorrei in questa occasione dare risposte con dei tempi assolutamente contenuti e certi», ribadì il premier. E tutto il governo mostrava ottimismo, come sottolineò il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu davanti al Parlamento: «Il presidente del Consiglio ha assicurato che entro 24 mesi il comune verrà riconsegnato alla completa e normale fruibilità degli abitanti».
Ma sette anni dopo, la ricostruzione di San Giuliano è ancora lontana dalla fine. E di domotica, ossia di edifici 'intelligenti' ad altissima tecnologia, non se n'è vista proprio. Persino per completare la nuova scuola - questo sì un istituto d'avanguardia, definito 'il più antisismico d'Italia' - di anni ce ne sono voluti quasi sei.
Le prime vere case sono state consegnate cinque anni dopo la scossa, quando 500 persone vivevano ancora nel villaggio provvisorio mentre un altro centinaio si era trasferito nei comuni vicini, meno danneggiati. Adesso si marcia verso il settimo anniversario e molte delle palazzine sono ancora un cantiere, con gli enti locali sul piede di guerra per ottenere altri contributi destinati alla 'ricostruzione pesante' del centro storico. Di soldi in realtà ne sono stati spesi tanti. Il Comune ha preventivato un costo di circa 250 milioni di euro. Nei primi cinque anni poco meno di 100 milioni sono andati per rifare le opere pubbliche e le infrastrutture, altri 70 per le case private. Il resto è oggetto del contendere tra sindaci, regioni e governo Berlusconi che nell'ultima Finanziaria ha decurtato le disponibilità. Ma sono in molti a parlare di sprechi nell'uso delle risorse. La Corte dei conti, per esempio, due anni fa ha aperto una istruttoria sulla Regione Molise che aveva ottenuto stanziamenti pari a 700 milioni.
Finora ne sono stati erogati ben 550, spesso investiti in modo discutibile: reti wifi anche per chi vive nei prefabbricati, finanziamenti per il turismo, la sponsorizzazione di un reality show estivo di Mediaset e delle selezioni di Miss Italia. È importante ricordare le dimensioni della tragedia. A San Giuliano nel 2002 ci furono 30 morti, in tutta l'area colpita tra Puglia e Molise i feriti furono 200, gli sfollati 3 mila in provincia di Campobasso e un migliaio in quella di Foggia. Un bilancio drammatico, ma assolutamente non paragonabile con la devastazione dell'Abruzzo dove i morti sono più di 200 e gli sfollati decine e decine di migliaia. Quanti fondi saranno necessari adesso? Il ministro Altero Matteoli ha detto: «A una prima stima, soltanto per l'edilizia e per le abitazioni private i soldi da stanziare si aggirano intorno a un miliardo e 300 milioni di euro, escludendo quello che servirà all'industria». Ma se San Giuliano con i suoi mille abitanti ha preventivato un costo di 250 milioni, come si può pensare di ricostruire tutto il centro storico dell'Aquila con la somma ipotizzata dal ministro? E ancora, la questione dei tempi. Ha dichiarato sempre Matteoli: «Le case che si dovranno abbattere si possono ricostruire in 24 mesi snellendo tutte le procedure. Con i provvedimenti che siamo intenzionati a prendere si potrà fare in due anni». Sicuri? La lezione di San Giuliano è stata inutile? Prima di promettere, forse sarebbe meglio aspettare e capire. Per non illudere chi ha già sofferto tanto.
di Gianluca Di Feo per L'espresso (07/04/09)
16 aprile 2009
• L'italia ricattata dalla LEGA
(ANSA)- Berlusconi 'ha dichiarato apertamente' che se non fosse stata abbandonata l'idea dell'election day la Lega sarebbe uscita dal governo. 'Dunque ha ammesso di aver accettato il ricatto di una parte politica': lo ha detto Piero Fassino. Per Fassino - a Bruxelles per i lavori del congresso dei giovani del Pse - il premier 'ha sacrificato l'interesse generale per una convenienza politica della maggioranza: 'Un fatto sconcertante'.
14 aprile 2009
•«Vigileremo sulla ricostruzione. Con l'election day risorse per l'Abruzzo»
«Di fronte al dolore e alla sofferenza abbiamo accantonato ogni polemica, offrendo collaborazione. Voglio pensare che a parti rovesciate Berlusconi e gli altri leader avrebbero fatto la stessa cosa, scegliendo la strada della responsabilità». Lo ha detto il segretario del Pd, Dario Franceschini, intervistato dal Tg1. « Siamo pronti a collaborare in Parlamento sulle misure per affrontare la fase della ricostruzione, che sarà lunga e difficile» ha aggiunto il leader del Pd. Il quale ha però precisato che il suo partito non abbasserà la guardia su quanto accadrà nelle zone terremotate nei prossimi mesi: «Andremo in Abruzzo ogni giorno a controllare e vigilare, per verificare che le cose funzionino e che i patti vengano mantenuti. Ci andremo anche quando si saranno spenti i riflettori, paese per paese, tendopoli per tendopoli».
L'ELECTION DAY - Franceschini ha parlato anche dell'utilità di accorpare in un'unica data il voto per le elezioni eropee e quello per i referendum sul premio di maggioranza. Una questione spinosa per il governo che deve fare i conti con la Lega Nord, contraria ad un election day che favorirebbe indubbiamente il raggiungimento del quorum e la vittoria dei sì (prospettiva che il Carroccio vuole invece scongiurare). «E’ da una settimana che diciamo che non ha senso buttare 400 milioni - ha detto il leader democratico -. A maggior ragione di fronte all’urgenza di trovare risorse per le famiglie abruzzesi è assurdo buttare quel denaro».
(Corriere della Sera)
10 aprile 2009
•Doppia sconfitta del Governo sul decreto legge sicurezza.
L'Assemblea di Montecitorio, a voto segreto, ha approvato l'emendamento soppressivo del provvedimento che prolungava a 180 giorni il termine entro il quale gli immigrati potevano essere trattenuti nei Centri di identificazione ed espulsione (Cie).
A determinare la sconfitta sono stati 17 i 'franchi tiratori': l'emendamento è infatti passato con 232 sì e 225 no, mentre le astensioni, che sono comunque palesi, sono state 12. Alla proclamazione del risultato della votazione l'opposizione ha esultato.
"Chi è stato a Lampedusa, come il sottoscritto, può capire che danno avrebbe creato", ha osservato il segretario del Pd Dario Franceschini.
“Furibondo", il ministro dell'interno Roberto Maroni , la bocciatura "mette in discussione tutto l'impianto delle politiche di contrasto all'immigrazione" e pone una questione politica all'interno della maggioranza, ha detto il titolare del Viminale, annunciando che " prima del Consiglio dei ministri chiederò a Berlusconi un impegno personale per chiarire se quella del governo è ancora una politica di rigore sull'immigrazione”.
In mancanza di risposte ha concluso il ministro "sarò costretto a trarre le mie conseguenze".
Soddisfatta il PD che interromperà il suo ostruzionismo. "E' una vittoria del partito democratico nell'interesse di tutti gli italiani grazie anche alla condotta intelligente del gruppo parlamentare", ha detto Dario Franceschini. "Tolta la demagogia delle ronde -aggiunge il segretario del Pd- ora ci si puo' concentrare sulla sicurezza dei cittadini, cioè avere più forze dell'ordine sulle strade e trovare le risorse necessarie. Su questo noi del Pd siamo pronti a collaborare".
•TERREMOTO, RISORSE E CONTROLLI
Ricordiamo che per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli (1976) lo Stato spese una cifra pari a 10 miliardi di euro, per quella dell’Irpinia (1980) 32 miliardi, per quella in Umbria e Marche (1997) 4 miliardi.
Alla luce di questa catastrofe, in cui edifici recenti sono crollati come castelli di carte, è fondamentale rivedere il “piano casa”: questo riduce i controlli formali ex ante e non rivede affatto il sistema dei controlli sulle opere in costruzione e completate. Alle Regioni il compito, nel recepire il piano, di tenere alta la guardia sul rispetto dei requisiti antisismici, imponendocontrolli sui cantieri e ad opere completate .
09 aprile 2009
•«Con Gianni Florido il centrosinistra gioca la sua sfida»
«In politica ricucire non sempre è facile. Ma più importante è riuscire a scorgere l’ordito complessivo della tela, superando anche le divisioni e le incomprensioni. E qui c’è una nuova Taranto da consolidare e rafforzare. Questo è il disegno che ci interessa cogliere, anche al di là delle momentanee incomprensioni: una Taranto che sia cuore pulsante di un Mezzogiorno che si rimette in piedi e che riprende a camminare, una Taranto capace di giocare al meglio la grande sfida di portata europea che le si para davanti, ovvero la possibilità di conciliare il lavoro e l’ambiente, anche superando il ricatto occupazionale che per anni ha costretto questa città a mandare giù una quantità enorme di veleni».
Scrosciano gli applausi per Nichi Vendola, alla convention del centrosinistra ionico che lancia ufficialmente la campagna elettorale per la rielezione di Gianni Florido alla guida della Provincia. E Vendola è abile nell’infiammare i cuori, nella sua affabulazione che irretisce un’aula magna del «Pacinotti» sovraffollata e surriscaldata all’inverosimile.
Per Vendola la riconferma di Gianni Florido alla Provincia rappresenta un elemento fondamentale per continuare un percorso virtuoso tutto giocato intorno alla grande potenzialità di Taranto: il suo porto. «Il porto di Taranto - ha detto Vendola - ha oggi la stessa importanza strategica che per cinque secoli ha avuto Rotterdam (e i suoi 500mila posti di lavoro) nel Mare del Nord. Taranto oggi gode di un cambiamo geopolitico epocale, col Mediterraneo che diventa il centro degli scambi commerciali mondiali, e il suo porto che è unico per posizione strategica e per disponibilità di territorio al servizio della retroportualità e della logistica».
La convention - che s’era aperta con gli interventi di tutti i segretari provinciali della coalizione di centrosinistra pro-Florido - aveva visto prima di Vendola gli interventi dell’ex ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, e del segretario regionale del Pd, Michele Emiliano. E se Fioroni aveva lanciato un segnale politico preciso all’Udc («ma sapendo - aveva detto - che il centrosinistra non è un albergo a ore dove si entra e si esce a piacimento...»), Emiliano aveva riscaldato la platea portando Florido ad esempio di buongoverno, ricordandone l’impegno in fatto di strade, di scuole, di ambiente; esaltandone l’importante ruolo giocato nella battaglia per l’approvazione della legge sulle diossine; e fotografando complessivamente quello di Florido come un lavoro «serio, meticoloso, silenzioso e responsabile».
La chiusura della serata, d’obbligo, è per Gianni Florido. Che ricorda la figura di suo nonno, socialista e partigiano, e poi snocciola i risultati del suo governare. Mandando a dire ai poli «alternativi» che per essere alternativi al governo uscente della Provincia bisognerebbe essere, paradossalmente, portatori di inefficienza e nemici della trasparenza, visto che proprio efficienza e trasparenza sono state le due bandiere più evidenti del centrosinistra.
07 aprile 2009
•“Sindaco, parliamo dei problemi della gente”
«Leggo con stupore che il Sindaco di Massafra, Martino Tamburrano, anziché rispondere nel merito delle proposte del PD per affrontare la crisi economica e la povertà delle famiglie, inscena una scomposta e penosa polemica in cui vengo, impropriamente, tirato in ballo.
Il Sindaco di Massafra fa mostra di essere seriamente provato dalla catastrofica esperienza amministrativa di cui è protagonista e di essere ossessionato dalla presenza di un Pd locale fortemente ed efficacemente incalzante nell’opera di opposizione». Così, in una nota stampa, il vicesegretario regionale del PD, Michele Mazzarano, scrive sulla replica del primo cittadino alla proposta avanzata da Vito Miccolis, segretario del locale Circolo del PD, che prevede la revoca dell’aumento del 30 per cento del costo della politica a Massafra per arginare la crisi economica in città.
«Le strampalate esternazioni del Sindaco - si legge - evidenziano un tale nervosismo che egli non è più nelle condizioni di cogliere la differenza tra l’obbligo, che gli è proprio, di dover dar conto ai concittadini di Massafra degli esorbitanti costi di funzionamento dell’Amministrazione locale e la scelta di polemizzare rozzamente con il sottoscritto».
«Il PD di Massafra - prosegue la nota - ha posto giustamente l’accento sulla contraddizione tra i guadagni esagerati di Sindaco, Assessori e Consiglieri e la condizione economica sempre più precaria di tanti cittadini e lavoratori; contraddizione che diventa stridente e insostenibile quando chi amministra consegue miseri e deplorevoli risultati, quando chi amministra si preoccupa del bene di pochi a discapito delle attese dei tanti».
«Di fronte alla situazione drammatica che viviamo - sottolinea Mazzarano - è dovere di chi ha responsabilità pubbliche rendicontare ai cittadini i propri guadagni, il proprio stile di vita e denunciare i fenomeni degenerativi degli arricchimenti facili e dei privilegi; tra le tante lezioni che la scuola comunista mi ha impartito c’è il valore dell’austerità come fattore di sviluppo e come stile di vita, come cifra che avvicina i dirigenti ai ceti più deboli e bisognosi. Qualcosa - incalza Mazzarano - evidentemente, molto distante dalla visione cinica e spregiudicata del potere fine a se stesso».
«Mi piacerebbe - conclude Mazzarano - discutere di queste cose con il Sindaco Tamburrano, in pubblica piazza, di fronte ai nostri concittadini. Mi piacerebbe discutere dei problemi delle persone e di come noi riusciamo a dare o meno il buon esempio. E’ un dovere farlo sempre, a maggior ragione è un dovere farlo in questo momento di forte sofferenza sociale».
• i Giovani Democratici Puglia sono vicini alle vittime e alla popolazione tutta dell’Abruzzo.
Apprendiamo la notizia dei tragici eventi che la gente d'Abruzzo ha vissuto e non possiamo nascondevi il profondo rammarico che nutriamo per voi, per i vostri cari, per i vostri bambini. Ancora una volta la vostra amata terra vi rende succubi di una situazione tragica, di fronte alla quale l'uomo non può niente e vi chiama inesorabilmente a piangere le vostre vittime, anzi le nostre vittime; si, perchè da ogni parte d'Italia, da ogni Regione, in queste cruciali ore, partono in vostro soccorso i volontari delle associazioni di protezione civile locali. Dinnanzi a tali eventi non ci sono fazioni politiche che tengano e rivolgo, a tal punto, il mio più ampio buon lavoro al Governo e al Dipartimento della Protezione Civile che sin dalle prime ore ha mobilitato con organizzata efficienza i suoi uomini. Alle famiglie delle vittime rivolgiamo il nostro più sentito coordoglio e a voi sopravvissuti la mia solidarietà anche se immagino che questo non basterà a placare il dolore per la perdita dei cari, dei beni e tutto ciò che ha costituito sino ad ora la vostra vita.
Giovani Democratici Puglia
05 aprile 2009
• IL COORDINATORE VITO MICCOLISRIVOLGE UN APPELLO ALLE FORZE POLITICHE PRESENTI IN CONSIGLIO
Costi della politica, proposta del Pd
«Tagliamo le indennità per destinare 300mila euro alla Caritas e al sostegno dei poveri»
dai Democratici ogni anno spesi 600mila euro per le indennità
Un fondo da destinare alle Caritas parrocchiali di 300mila euro per l’emergenza povertà. È questa la proposta del Partito democratico per superare la crisi economica in città.
«Per reperire le risorse da destinare alle Caritas locali - dichiara il coordinatore locale del Pd, Vito Miccolis - basterebbe ridurre i costi della politica. Infatti occorrerebbe razionalizzare le riunioni delle dommissioni donsiliari e revocare l’aumen - to del 30% degli stipendi del sindaco, degli assessori e dei consiglieri comunali, deliberato nel 2008 dal centro destra massafrese. Con questo aumento e con l’esplosione delle riunioni delle commissioni consiliari ormai vengono spesi circa seicentomila euro all’an - no. L’indennità di presenza dei 29 consiglieri comunali, per il presidente del Consiglio è prevista una indennità di funzione, a gennaio del 2008 era di euro 10.894,44, mentre da maggio del 2008 è quasi triplicata».
«Da maggio a dicembre - sostiene Miccolis - mediamente sono stati spesi euro 27.310,53 per ogni mese, il massimo ad ottobre con 28.619,40 ed un minimo ad agosto con euro 24.933,92. A queste somme bisogna aggiungere anche euro 21.525,04 mensili per le indennità di funzione per il sindaco, il presidente del consiglio e gli assessori».
Analizzando i numeri presentati da Miccolis emerge che per ognuno dei 32mila residenti massafresi, compresi i 500 comunitari ed extra comunitari presenti in città, la spesa per gli stipendi dei politici comunali da maggio a dicembre ha sfiorato i 13 euro procapire. «A questa somma - specifica il coordinatore del Pd - mancano i dati delle indennità pagate dal Comune ai datori di lavoro dei politici dipendenti. Con queste cifre vi sono quasi i due terzi dei consiglieri comunali che mensilmente ottengono un’indennità di euro 1.038,08, tetto massimo previsto dalle leggi nazionali. I costi della politica in città sono esplosi perché l’amministra - zione di centro destra con delibera di giunta dell’11 aprile 2008 ha aumentato del 30% le indennità e successivamente sono stati anche aggiunti altri componenti nelle commissioni. In pratica in ognuno delle sette commissioni consiliari vi sono dieci consiglieri comunali oltre gli otto capigruppo, che fanno parte di diritto. A tutti spetta 50,76 euro per ogni seduta. Vi sono giorni che si tiene più di una commissione ed ai consiglieri spetta il gettone di presenza per ognuna di esse».
Il Pd, in passato, è gia intervenuto sulla questioni costi della politica locale. «Adesso è doveroso che maggioranza ed opposizione lavorino 24 ore al giorno per risolvere i problemi di chi ha perso il posto di lavoro e di chi con il proprio stipendio non ce la fa. Molti cittadini si rivolgo al Palazzo di Città chiedendo aiuto per superare la crisi economica; purtroppo spesso gli uffici comunali li invitano a rivolgersi presso le associazioni di volontariato delle parrocchie perché nelle casse comunali non vi sono fondi per queste emergenze».
«Per questo motivo - conclude Miccolis - il Pd invita il centrodestra a ridurre i costi della politica e finanziare il fondo da destinare alle Caritas cittadine».
[A.Pic.]
- “Con il 30% delle indennità 300mila euro alla Caritas”
Una proposta nello spirito dei giorni.
Il segretario del Pd, VitoMiccolis dice al Corriere: destiniamo anche noi un fondo alle Caritas parrocchiali di 300.000 euro per l’emergenza povertà, per superare la crisi economica in città.
A livello nazionale il partito ha chiesto l’istituzione di un fondo di sostegno alla povertà di 500 milioni da finanziare con prelievi dagli stipendi dei parlamentari e dai redditi oltre 120.000 euro.
Invece, ecco la proposta di Miccolis, per reperire le risorse da destinare alle Caritas locali basterebbe ridurre i costi della politica. Infatti occorrerebbe razionalizzare le riunioni delle Commissioni Consiliari e revocare l’aumento del 30% degli stipendi del Sindaco, degli assessori e dei consiglieri comunali, deliberato nel 2008 dal centro destra massafrese.
Con questo aumento e con l’esplosione delle riunioni delle commissioni consiliari ormai vengono spesi circa seicentomila euro all’anno. L’indennità di presenza dei 29 consiglieri comunali,
per il presidente del Consiglio è prevista una indennità di funzione, a gennaio del 2008 era di euro 10.894,44, mentre da maggio del 2008 è quasi triplicata.
Infatti da maggio a dicembre mediamente sono stati spesi euro 27.310,53 per ogni mese, il massimo ad ottobre con 28.619,40 ed un minimo ad agosto con euro 24.933,92.
A queste somme, continua Miccolis, bisogna aggiungere anche euro 21.525,04 mensili per le indennità di funzione per il sindaco, il presidente del consiglio e gli assessori.
Per ognuno dei 32.000 residenti massafresi, compresi i 500 comunitari ed extra comunitari presenti in città, la spesa per gli stipendi dei politici comunali da maggio a dicembre ha sfiorato i 13 euro. A questa somma mancano i dati delle indennità pagate dal Comune ai datori di lavoro dei politici dipendenti. Con queste cifre vi sono quasi i due terzi dei consiglieri comunali che mensilmente ottengono un’ indennità di euro 1.038,08, tetto massimo previsto dalle leggi nazionali. I costi della politica in città sono esplosi perché l’amministrazione di centro destra con delibera di giunta dell’11 aprile 2008 ha aumentato del 30 percento le indennità e successivamente sono stati anche aggiunti altri componenti nelle commissioni.
In pratica in ognuno delle sette commissioni consiliari vi sono dieci consiglieri comunali oltre gli otto capigruppo, che fanno parte di diritto.
A tutti spetta 50,76 euro per ogni seduta. Vi sono giorni che si tiene più di una commissione ed ai consiglieri spetta il gettone di presenza per ognuna di esse.
Più volte il Partito Democratico ha denunciato questo spreco di denaro pubblico, ma purtroppo è rimasto inascoltato.
Adesso è doveroso che maggioranza ed opposizione lavorino 24 ore al giorno per risolvere i problem di chi ha perso il posto di lavoro e di chi con il proprio stipendio non ce la fa.Molti cittadini si rivolgo al Palazzo di Città chiedendo aiuto per superare la crisi economica, ma purtroppo spesso gli uffici comunali li invitano a rivolgersi presso le associazioni di volontariato delle parrocchie perché nelle casse comunali non vi sono fondi per queste emergenze.
Per questo motivo il Partito Democratico invita il centro destra a ridurre i costi della politica e finanziare il fondo da destinare alle Caritas cittadine.
La riduzione delle indennità ai politici non creerà alcun disservizio nella macchina amministrativa, ma servirà ad aiutare i cittadini in difficoltà.
In questi giorni il Partito ha fatto affiggere un manifesto dove sono riportate le proposte del PD per il sostegno alla povertà sia a Massafra che in Italia.
- «Obama scusa per Berlusconi» lo striscione esposto a Praga per il presidente Usa
Gli autori materiali si chiamano Antonio Tirri e Giampiero Surato. Sono entrambi campani. Il primo ha 24 anni ed è di Altavilla Irpina in provincia di Avellino. Il secondo di anni ne ha 23 ed è di Torre del Greco. Tutti e due a Praga con l’Erasmus, entrambi con la speranza di diventare ingegneri (in telecomunicazioni il primo, aerospazio il secondo). Quando li sentiamo sono già davanti al computer che leggono divertiti i commenti sul loro gesto che rimbalzano da un forum all’altro.
Come vi è venuta l’idea?
“Per caso. Non l’avevamo neanche programmata. Sapevamo che Obama sarebbe giunto a Praga e saremmo comunque andati a vederlo. Poi viste le ultime gaffe del nostro presidente del Consiglio abbiamo detto “facciamoci sentire”.
Lo striscione dove l’avete trovato?
“E’ un semplice lenzuolo che abbiamo colorato in una notte con pennarelli e vernice”. E come siete riusciti a issarlo?
E’ stato semplice, siamo stati aiutati dai nostri amici. Ci hanno caricati sulle spalle.
Italiani?
No, europei. Anche loro conoscono Berlusconi. Si sono molto divertiti.
E i vostri genitori che cosa vi hanno detto?
Ci hanno chiamato subito quando hanno saputo. La notizia ha fatto il giro dell’Italia. Stiamo ricevendo un sacco di telefonate. Amici, parenti.
Perché volevate “farvi sentire”?
Perché, contrariamente a quanto dice il premier, non tutta l’Italia vota Berlusconi. Tutti devono sapere quello che sta combinando. Ci sono cose che non ci vanno giù.
Tipo?
Il modo in cui sta svuotando il Parlamento, come ha ridotto l’Università dopo i tagli della Gelmini, e per finire l’obbligo di denuncia degli immigrati da parte dei medici.
A luglio l’Erasmus finirà. Antonio e Giampiero torneranno a casa, con lo striscione in valigia.
di roberto rossi, L'UNITA'
- Cgil, il sindacato in piazza con oltre 2 milioni di lavoratori
Il segretario del Pd, Dario Franceschini, ha lanciato un appello all’unità sindacale, seguito da Pierluigi Bersani.
Ieri mattina in piazza dei Partigiani, al corteo guidato da Guglielmo Epifani, si sono presentati tutti gli esponenti della sinistra radicale, che hanno dimenticato per un giorno le loro contrapposizioni. Ed ecco sfilare a pochi metri di distanza il segretario del Prc, Paolo Ferrero e il suo antagonista Nichi Vendola .
Ma soprattutto è al completo il Pd, con il segretario Dario Franceschini che stringe la mano ad Epifani e riceve calorose pacche sulle spalle da dirigenti e militanti Cgil .
Franceschini lancia un appello all’unità sindacale. «Voglio dire alla Cgil che è importante stare in piazza ma mai contro gli altri sindacati. Adesso serve una stagione di unità, serve mettersi tutti insieme per difendere i diritti delle persone».
E anche Bersani ritiene che ora l’unità sia più facile, specie alla luce del discorso tutto propositivo di Epifani, che chiede al governo di aprire un confronto «vero» sulla crisi. Discorso che Franceschini, leggendo le agenzie, ha molto apprezzato.
Bersani sottolinea piuttosto il suo senso di responsabilità, la capacità di «incanalare il disagio sociale in espressioni democratiche, altrimenti sarebbero guai, viste anche le provocazioni di Brunetta».
Ha chiuso la manifestazione Epifani, dicendo ai i manifestanti. «Il governo fa molto meno di quello che serve ma non va bene aspettare che passi la nottata, è da quella che dipende il nuovo giorno. Perché l'esecutivo non ha voluto, non vuole fare di più? Stanziando solo 4 miliardi per fronteggiare la crisi, non percependo l'urgenza di serie politiche industriali, per l'edilizia, per i servizi pubblici, per le piccole e medie imprese ha mostrato disinteresse e sottovalutazione». Quindi, conseguente, la richiesta. «Bisogna aprire un tavolo vero di confronto per affrontare in modo serio, ordinato, coerente, la crisi».
04 aprile 2009
03 aprile 2009
- Cgil, tutto pronto per la manifestazione
Quaranta treni speciali, due navi e 4.800 pulmann per far arrivare a Roma sabato 4 i lavoratori e i pensionati che parteciperanno alla manifestazione nazionale indetta dalla Cgil per chiedere "un modo più maturo, più democratico e più civile" di affrontare la crisi, come ha detto il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani.
Alla manifestazione parteciperà anche Dario Franceschini. L'annuncio è stato dato dallo stesso Franceschini durante una conferenza stampa nella sede del Pd. «Vorrei usare le parole di Gordon Brown : laddove c'è un lavoratore, un povero o un disoccupato lì ci deve essere un progressista: e quindi domani sarò in piazza».
«Domani torna in piazza l'Italia che non crede agli spot di Berlusconi, l' Italia che più sta pagando questa crisi e chiede interventi veri per chi il lavoro lo ha perso o lo sta perdendo, per i precari, per chi ha una pensione misera, per chi lotta contro le vecchie e nuove povertà» ha detto Marina Sereni, vicepresidente dei deputati PD. «La manifestazione della Cgil al Circo Massimo di Roma è un richiamo all'esecutivo perchè smetta di giocare con le parole e trovi le risorse vere per gli ammortizzatori sociali, gli affitti, gli aiuti alle aziende che investono in innovazione e sviluppo e hanno difficoltà nell'ottenere finanziamenti.
Questo governo non ha ancora capito la gravità della crisi, continua ad affrontarla con interventi rabberciati o di puro illusionismo. Ha appena ottenuto la fiducia sul cosiddetto 'decreto incentivì, insufficiente e tardivo con il quale ha regalato tempo e soldi agli agricoltori che hanno violato la legge superando le quote latte». «Mi auguro che Berlusconi sappia ascoltare e non giochi ancora una volta a dividere le forze del lavoro - conclude - Da parte del PD un impegno continuo perchè le organizzazioni sindacali affrontino insieme il grave momento economico superando le pur legittime diversità di approccio su singoli temi».
Da Massafra partiranno ben 5 pullman per partecipare alla Grande Manifestazione di Roma .
- Spazio ai disoccupati come scrutatori
Siamo alla vigilia della campagna elettorale per le Elezioni Europee e Provinciali che si terranno il 6 e 7 giugno p.v., e tra qualche giorno gli organi comunali preposti dovranno procedere alla individuazione del criterio attraverso il quale nominare gli scrutatori che andranno a comporre i seggi elettorali nel nostro Comune.
A Massafra, negli ultimi anni, a seguito dell’entrata in vigore nel 2006 dell’attuale legge elettorale, gli scrutatori sono stati nominati da una commissione composta dal Sindaco e da tre consiglieri comunali dando vita, come era facile prevedere, ad un piccolo esercito “clientelare” di amici e “parenti”, pronti ad “obbedire” a chi li ha nominati.
Ebbene, i Giovani Democratici di Massafra, volendo favorire la massima trasparenza nella gestione della cosa pubblica, visto anche il momento particolare che sta vivendo la città, propongono al Sindaco e al Consiglio Comunale di utilizzare un metodo diverso, più idoneo ed imparziale, per la selezione degli scrutatori, cioè quello del sorteggio pubblico tra i nominativi inseriti negli appositi elenchi aggiornati.
Inoltre i Giovani Democratici pensano che sia necessario sceglierli tra tutti quei giovani disoccupati, cassintegrati o precari che hanno perso il lavoro a causa della crisi economica che stiamo attraversando, perché quei 140 euro, che spettano a chi avrà questo incarico, farebbero più comodo a loro che ad altri. Questo criterio ha l’unico fine di scongiurare la stucchevole procedura della nomina riservata alla discrezionalità di pochissimi soggetti, i quali finirebbero inevitabilmente per garantire gli interessi di cittadini a loro affini, non consentendo ad altri concittadini di poter aspirare all’importante ruolo che lo scrutatore è chiamato ad assolvere, ovvero quello di garante della correttezza delle operazioni di voto.
La selezione degli scrutatori deve diventare un momento di ulteriore partecipazione e di condivisione della volontà di cambiare davvero il rapporto tra i cittadini, la politica e le istituzioni. Le elezioni rappresentano il momento più alto e significativo della democrazia e nessuno di noi ha il diritto di smorzare entusiasmi e voglia di partecipazione, interferendo con i suoi delicati meccanismi.
Infine, i Giovani Democratici di Massafra auspicano che amministratori e consiglieri comunali, in un sussulto di dignità, accolgano la proposta e che soprattutto le giovani generazioni della nostra città, primi tra tutti , le organizzazioni giovanili politici, portino avanti questa battaglia, per usufruire del loro diritto-dovere di partecipare.
Il coordinamento dei Giovani Democratici di Massafra