Doppia sconfitta del Governo sul decreto legge sicurezza. L’esecutivo, al termine di un lungo braccio di ferro con l’opposizione, ha infatti accettato di eliminare la norma sulle ronde e poco dopo è stato battuto alla Camera sull’articolo che riguarda i centri di identificazione e di espulsione degli immigrati.
L'Assemblea di Montecitorio, a voto segreto, ha approvato l'emendamento soppressivo del provvedimento che prolungava a 180 giorni il termine entro il quale gli immigrati potevano essere trattenuti nei Centri di identificazione ed espulsione (Cie).
A determinare la sconfitta sono stati 17 i 'franchi tiratori': l'emendamento è infatti passato con 232 sì e 225 no, mentre le astensioni, che sono comunque palesi, sono state 12. Alla proclamazione del risultato della votazione l'opposizione ha esultato.
"Chi è stato a Lampedusa, come il sottoscritto, può capire che danno avrebbe creato", ha osservato il segretario del Pd Dario Franceschini.
“Furibondo", il ministro dell'interno Roberto Maroni , la bocciatura "mette in discussione tutto l'impianto delle politiche di contrasto all'immigrazione" e pone una questione politica all'interno della maggioranza, ha detto il titolare del Viminale, annunciando che " prima del Consiglio dei ministri chiederò a Berlusconi un impegno personale per chiarire se quella del governo è ancora una politica di rigore sull'immigrazione”.
In mancanza di risposte ha concluso il ministro "sarò costretto a trarre le mie conseguenze".
Soddisfatta il PD che interromperà il suo ostruzionismo. "E' una vittoria del partito democratico nell'interesse di tutti gli italiani grazie anche alla condotta intelligente del gruppo parlamentare", ha detto Dario Franceschini. "Tolta la demagogia delle ronde -aggiunge il segretario del Pd- ora ci si puo' concentrare sulla sicurezza dei cittadini, cioè avere più forze dell'ordine sulle strade e trovare le risorse necessarie. Su questo noi del Pd siamo pronti a collaborare".