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05 aprile 2009

- Cgil, il sindacato in piazza con oltre 2 milioni di lavoratori

La grande manifestazione della Cgil riunisce per un giorno tutto il centrosinistra, assieme a Guglielmo Epifani hanno sfilato infatti gli esponenti di tutte le sigle della sinistra radicale, il Pd, e Idv.
Il segretario del Pd, Dario Franceschini, ha lanciato un appello all’unità sindacale, seguito da Pierluigi Bersani.
Ieri mattina in piazza dei Partigiani, al corteo guidato da Guglielmo Epifani, si sono presentati tutti gli esponenti della sinistra radicale, che hanno dimenticato per un giorno le loro contrapposizioni. Ed ecco sfilare a pochi metri di distanza il segretario del Prc, Paolo Ferrero e il suo antagonista Nichi Vendola .
Ma soprattutto è al completo il Pd, con il segretario Dario Franceschini che stringe la
mano ad Epifani e riceve calorose pacche sulle spalle da dirigenti e militanti Cgil .
Franceschini lancia un appello all’unità sindacale. «Voglio dire alla Cgil che è importante stare in piazza ma mai contro gli altri sindacati. Adesso serve una stagione di unità, serve mettersi tutti insieme per difendere i diritti delle persone».
E anche Bersani ritiene che ora l’unità sia più facile, specie alla luce del discorso tutto propositivo di Epifani, che chiede al governo di aprire un confronto «vero» sulla crisi. Di
scorso che Franceschini, leggendo le agenzie, ha molto apprezzato.
Bersani sottolinea piuttosto il suo senso di responsabilità, la capacità di «incanalare il disagio sociale in espressioni democratiche, altrimenti sarebbero guai, viste anche le provocazioni di Brunetta».
Ha chiuso la manifestazione Epifani, dicendo ai i manifestanti. «Il governo fa molto meno di quello che serve ma non va bene aspettare che passi la nottata, è da quella che dipende il nuovo giorno. Perché l'esecutivo non ha voluto, non vuole fare di più? Stanziando solo 4 miliardi per fronteggiare la crisi, non percependo l'urgenza di serie politiche industriali, per l'edilizia, per i servizi pubblici, per le piccole e medie imprese ha mostrato disinteresse e sottovalutazione». Quindi, conseguente, la richiesta. «Bisogna aprire un tavolo vero di confronto per affrontare in modo serio, ordinato, coerente, la crisi».