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10 marzo 2009

-Lotta anti-nucleare anche la Provincia si schiera con i comitati

Il Consiglio provinciale retto da Gianni Florido ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno proposto da Legambiente, attraverso il quale si dichiara «denuclearizzato» il territorio provinciale.

«E' stato mantenuto l’impegno assunto dal presidente della Provincia, Florido, in occasione di un’iniziativa pubblica, promossa dalla Pro Loco, che si tenne ad Avetrana il 9 gennaio scorso sul rischio di un ritorno alla costruzione di centrali nucleari» sostiene il consigliere provinciale Luigi Conte. «Il Consiglio provinciale, oltre che dichiarare il “territorio provinciale denuclearizzato”, ha deliberato di vietare su tutto il territorio jonico l’installazione di centrali che sfruttino l’energia atomica e di garantire la massima trasparenza e partecipazione nel processo di individuazione di siti di stoccaggio per i rifiuti radioattivi, derivanti anche dal decommissioning delle centrali dismesse dopo il referendum del 1987. Lo spettro di un ritorno all’energia nucleare non è frutto dell’immaginazione di pochi visionari ma è supportato da scelte già in corso sia del Governo sia della maggioranza di destra. Quello che preoccupa è l’assenza assoluta di trasparenza e informazione su temi di grande importanza per i cittadini. Le centrali nucleari che si vogliono realizzare comportano investimenti economici ingenti e tempi di realizzazione lunghissimi. Si tratta di centrali di “terza generazione”, ossia nascono vecchie ed obsolete rispetto alla nuova tecnologia (le centrali di “quarta generazione” non esistono), e producono scorie il cui smaltimento è un problema ancora irrisolto. L’energia che producono è molto costosa poiché l’ammortamento degli investimenti è molto elevato. Pertanto a chi conviene la costruzione di centrali inutili, vecchie ed obsolete? Potrà mai lo sviluppo del nostro territorio conciliarsi con la costruzione di una centrale nucleare? Noi riteniamo di no ed è per questo necessario che, al pari di quanto già fatto dalla Provincia di Taranto, tutti i Comuni interessati e le altre province pugliesi approvino l’ordine del giorno di Legambiente, al fine di manifestare uniti come territorio un netto dissenso rispetto a scelte calate dall’alto e pericolose per i cittadini».

[N.Per.]