Il decreto recante «Misure urgenti per l’attuazione degli obblighi comunitari» è stato approvato dall’ Aula della Camera con 282 sì e 250 no. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato e scade l’8 giugno. Il decreto contiene, tra l’altro, norme in materia televisiva che hanno scatenato un duro scontro tra maggioranza e opposizione, risolto poi con un compromesso politico, e interviene sulle convenzioni autostradali rilasciate dall’Anas, che vengono approvate "per legge", compresa quella di Autostrade per l’Italia. Ieri, intanto, un’intesa sulla vicenda delle norme in materia televisive inserite dal governo nel decreto sugli "Obblighi comunitari" si è trovata. Un ’compromessò con l’opposizione, che ha visto l’esecutivo modificare il suo emendamento, togliendo una parte del comma 3 che si prestava ad un’interpretazione in favore delle reti televisive esistenti, e che aveva portato a ribattezzare la norma "Salva Rete4". In cambio ha ottenuto la fine dell’ostruzionismo, che metteva a rischio la conversione del decreto che scade l’8 giugno e deve ancora andare al Senato, anche se Pd e Idv hanno votato comunque contro il provvedimento. Una decisione che ha portato il leader del Pd, Walter Veltroni, ad affermare che «il governo ha provato una forzatura ed è stato battuto dall’opposizione che ha esercitato le sue prerogative». Durante le dichiarazioni di voto Di Pietro si è rivolto a Berlusconi, assente: «Signor presidente del Consiglio, mi rivolgo a lei anche se è assente. Le dico che "nun se pò fà". Non si può fare che lei utilizzi le istituzioni e il Parlamento per piegare le leggi a suo vantaggio. Lo ha fatto nella scorsa legislatura con le leggi sulla giustizia, che le hanno permesso di svincolare nei processi a suo carico. Lo ha rifatto questa volta con una norma che salva comunque la sua Rete4 e ha introdotto un "pedaggio selvaggio" nel settore autostradale»