Quello che ha giurato è un governo «lombardo-veneto» . Sono dieci, infatti, i componenti (tra premier e ministri) che provengono dalle due regioni settentrionali: sette dalla Lombardia, tre dal Veneto. I sette lombardi sono Silvio Berlusconi , Roberto Maroni , Giulio Tremonti , Umberto Bossi , Roberto Calderoli , Mariastella Gelmini e Ignazio La Russa , che è nato in provincia di Catania, ma è decisamente milanese d'adozione. Altri tre ministri vengono dal confinante Veneto: Maurizio Sacconi ,Luca Zaia e Renato Brunetta . Subito dietro il ''lombardo-venetO", le regioni che esprimono più ministri sono il Lazio, con tre romani: Franco Frattini , Andrea Ronchi e Giorgia Meloni ; e la Campania con Elio Vito , Mara Carfagna e Gianfranco Rotondi . Seguono, con due ministri, la Sicilia : Angelino Alfano e Stefania Prestigiacomo e la Toscana :Altero Matteoli e Sandro Bondi . Un ministro è ligure, Claudio Scajola ; e uno pugliese, Raffaele Fitto (Ministero degli Affari regionali ,senza portafoglio).
Restano a bocca asciutta dodici regioni: Val D'Aosta, Piemonte, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Calabria, Sardegna, Molise, Basilicata, Sardegna.
Guardando le nomine si deduce che nel nuovo esecutivo non è data molta rilevanza al Sud ,dato che i ministeri importanti sono tutti ad appannaggio di esponenti delle regioni settentrionali.
Ricapitolando, la composizione del governo sarà questa: 12 ministri provengono dalle fila di Forza Italia, quattro dalla Lega Nord, quattro da Alleanza Nazionale e uno dalla Democrazia cristiana per le autonomie .Con ciò si ritorno ai partiti e partitini , dopo la «semplificazione» del 13 aprile .
Di questo e di alto relativo a Massafra si parlerà oggi al Circolo del pd Massafra , in via C.Poerio , dalle ore 19,30 , siete tutti invitati .