20 maggio 2008
La Cisa pronta a chiudere i cancelli
MASSAFRA - “Non sono più nelle condizioni economiche e finanziarie per reggere il servizio. Non è per volontà che domani chiuderemo i cancelli, ma per difficoltà”. Antonio Albanese, gestore della discarica Cisa di Massafra non ha scelta. Non fa dietro front sulla decisione di bloccare il conferimento dei rifiuti provenienti dai dodici Comuni del versante occidentale (Crispiano, Palagiano, Palagianello, Martina Franca, Mottola, Statte, Castellaneta, Ginosa, Laterza, Montemesola, Massafra e Taranto). Il tentativo di mediazione mosso dall’Ato convocando per mercoledì 21 un incontro non smuove la Cisa che da domani non accetterà più i rifiuti solidi urbani. Un provvedimento che Albanese sa di non poter prendere perchè, trattandosi di un servizio pubblico, la legge non glielo consente, ma è pronto ad affrontare il giudizio legale. “Sono scoperto con le banche che mi hanno già chiesto i rientri - spiega - non posso più pagare il personale, l’energia elettrica ed altre spese legate all’attività aziendale. Sono quattro anni che aspetto quei soldi senza dei quali rischio il fallimento”. I soldi di cui parla sono quelli che i Comuni dovranno versare quale differenza tra la tariffa finora applicata (57 euro) e quella stabilita dal commissario ad acta e accolta dal Consiglio di Stato in una recente sentenza (83,73 euro a tonnellata). Quasi il doppio di quello che molti dei Comuni hanno previsto in bilancio. Si pensa ad una rateizzazione, ma quel che interesse Albanese, per ora, è il pagamento di quelle somme che partono dal 2004 (la sentenza è retroattiva). “Non sono stato io a determinare l’emergenza - commenta - bensì chi avrebbe dovuto valutare la proposta di tariffa che presentai il 16 febbraio 2004. Per due anni l’Ato non è riuscita a riunirsi per risolvere questa questione ed oggi paghiamo tutti le conseguenze”. Il blocco dei conferimenti lascia temere il peggio perché la provincia ionica potrebbe trasformarsi in una seconda Napoli, con rifiuti accatastati sui marciapiedi. Difficile pensare che in poche ore la situazione possa cambiare.[[Taranto Sera 19/05/2008 M.D.B. ]]