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19 maggio 2008

GLI ESPONENTI DEL PD DEL VERSANTE OCCIDENTALE INTERVENGONO DOPO LA SENTENZA SUL CASO-CISA


La consulta dei segretari,dei consiglieri comunali e dei capigruppo consiliari del Partito Democratico, dei Comuni dell’ex collegio elettorale n.18, chiede un incontro urgente con gli assessori provinciale e regionale all’Ambiente, per analizzare insieme la questione rifiuti nel Bacino Ta/1, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato, che ha fissato il prezzo del conferimento dei rifiuti nell’impianto di produzione di cdr di Massafra, gestito dalla Cisa Spa, a 83,73 euro. L'obiettivo dell’incontro con Provincia e Regione è quello di individuare un piano strategico, per tentare di trovare una soluzione comune, affinché che gli effetti della sentenza possano ripercuotersi fortemente sui cittadini. È quanto deciso dagli
uomini del Pd, nel corso della riunione tenutasi nei giorni scorsi a Castellaneta, al termine di un’accurata analisi politica. Tutti d’accordo di fronte all’ipotesi di fallimento della strategia fin qui seguita dagli uomini del centrodestra.
«Siamo del parere - afferma Vito Miccolis, il segretario della sezione massafrese
del Pd - che il centrodestra ha fallito. La maggioranza degli uomini presenti all’interno dell’ Ato Ta/1 sono espressione del centrodestra. Con il loro modo di agire hanno prodotto un danno non indifferente ai dodici Comuni che compongono l’ Ato Ta/1 (Martina Franca, Taranto, Statte, Massafra, Castellaneta, Crispiano, Montemesola, Palagiano, Ginosa, Palagianello, Laterza e Mottola). Una sentenza, quella Consiglio di Stato, evitabilissima, se solo avessero avuto maggiore considerazione di fronte all’istanza relativa alla rideterminazione della tariffa per il conferimento dei rifiuti in discarica, presentata all’ Autorità di Bacino, dalla Cisa Spa. L’ Ato Ta/1, presieduto dal sindaco di Massafra Martino Tamburrano, pur essendosi costituito davanti al Tar affianco del Comune di Ginosa, non ha ritenuto opportuno continuarela sua battaglia, nel grado successivo, al Consiglio di Stato. L’Ato Ta/1 -ricorda Miccolis - nel periodo compreso tra luglio 2004 e settembre 2005, non è mai riuscita a riunirsi. Non è possibile inserire per nove volte nell’ordine del giorno il punto riguardante la determinazione di congruità della richiesta avanzata dalla Cisa Spa, senza poter discuterne a causa della costante mancanza del numero legale in aula. Per il bene della collettività - conclude Miccolis - sarebbe bastato un maggior senso di responsabilità da parte dei componenti dell’Ato
[[Gazzetta del Mezzogiorno , A.Piccolo 17/05/08]]