La sentenza del Consiglio di Stato, che ha fissato il prezzo del conferimento dei rifiuti nell’impianto di produzione di cdr, gestito dalla Cisa Spa, a 83,73 euro, è figlia di alcune negligenze dell’Ato Ta/1.
Il segretario cittadino del Partito democratico, Vito Miccolis, non ci sta e dopo aver preso visione della documentazione che ha portato alla sentenza, punta l’indice contro l’ Ato Ta/1, presieduto dal sindaco di Massafra Martino Tamburrano.
«L' Ato Ta/1 ha forti responsabilità - dichiara Miccolis. Una storia che ha origine nel 2004, esattamente il 18 febbraio, quando la Cisa Spa presentò all’Autorità di Bacino un’istanza relativa alla rideterminazione della tariffa per il conferimento dei rifiuti in discarica. L’Ato, quindi, avrebbe dovuto esprimere il proprio parere rispetto alla richiesta avanzata dalla Cisa. Valutazione di congruità mai effettuata» .
Per quale motivo? «Semplice,basta leggere la documentazione. L’ Ato Ta/1, nel periodo compreso tra luglio 2004 e settembre 2005, non è mai riuscita a riunirsi.
Per nove volte - spiega Miccolis - è stato inserito nell’ordine del giorno, il punto riguardante la determinazione di congruità della richiesta avanzata dalla Cisa Spa, ma è rimasto inevaso,
in quanto l’assemblea dei sindaci non si è potuta svolgere, per la costante mancanza del numero legale in aula. Vista l’inerzia dell’ Ato Ta/1, la Cisa Spa ha fatto richiesta d’inadempimento al Tar, ottenendo, il 10 maggio 2006, la nomina di un commissario ad acta. Il 18 agosto 2006 il commissario ha dichiarato la congruità della tariffa di conferimento nella misura di 76,16 euro a tonnellata, più 7,6 euro a tonnellata per quanto riguarda lo smaltimento». Ma non finisce qui, perché di fronte a questa decisione, il 4 ottobre 2006, il Comune di Ginosa presentava un ricorso al Tar.«Subito il Tar, con provvedimento d’urgenza dell’ 11 ottobre 2006, adeguava la tariffa da 76,16 euro a 65 euro a tonnellata. Una decisione preliminare, secondo la Cisa Spa, ingiusta».
C'è un nuovo ricorso.«A fianco del Comune di Ginosa si costituisce anche l’ Ato Ta/1. Il Tar dispone che la tariffa di congruità venga determinata dal commissario ad acta».
Occorre, quindi, ancora una rideterminazione secondo le prescrizioni del Tar.
«A seguito di ciò - incalza Miccolis - la Cisa ha continuato la sua battaglia ricorrendo al Consiglio di Stato, senza che l’ Ato Ta/1 questa volta si costituisse, lasciando la difesa solo al Comune di Ginosa. Da qui la sentenza del Consiglio di Stato, che ha fissato il prezzo del conferimento dei rifiuti nell’impianto di produzione di cdr, gestito dalla Cisa Spa, a 83,73 euro». Tra le funzioni dell’Ato c'è quella di determinare la tariffa di conferimento dei rifiuti in discarica.«Non presentandosi alle riunioni i sindaci, la cui maggioranza appartiene al centrodestra - evidenzia Miccolis - sono venuti meno a certi obblighi, come quello appunto di determinare la tariffa, individuata da un organo esterno. Ci sono delle responsabilità precise soprattutto da parte del sindaco di Massafra, Tamburrano, il quale sta portando verso il dissesto il Comune. Non essendosi costituito in questo giudizio ha creato un danno, per quanto riguarda il conferimento. E non solo, Tamburrano basti pensare al problema della raccolta dei rifiuti. A tal proposito ci sono una serie di ricorsi presentati dalla Ecologica, dall’esito incerto. C'è un contenzioso, poiché il Comune di Massafra non ha ancora approntato la gara d’appalto, con una richiesta di risarcimento danni da parte dell’Ecologica che chiede l’adeguamento del contratto scaduto nel 2005.Il terzo contenzioso in embrione riguarda il ristoro ambientale.
Il segretario cittadino del Partito democratico, Vito Miccolis, non ci sta e dopo aver preso visione della documentazione che ha portato alla sentenza, punta l’indice contro l’ Ato Ta/1, presieduto dal sindaco di Massafra Martino Tamburrano.
«L' Ato Ta/1 ha forti responsabilità - dichiara Miccolis. Una storia che ha origine nel 2004, esattamente il 18 febbraio, quando la Cisa Spa presentò all’Autorità di Bacino un’istanza relativa alla rideterminazione della tariffa per il conferimento dei rifiuti in discarica. L’Ato, quindi, avrebbe dovuto esprimere il proprio parere rispetto alla richiesta avanzata dalla Cisa. Valutazione di congruità mai effettuata» .
Per quale motivo? «Semplice,basta leggere la documentazione. L’ Ato Ta/1, nel periodo compreso tra luglio 2004 e settembre 2005, non è mai riuscita a riunirsi.
Per nove volte - spiega Miccolis - è stato inserito nell’ordine del giorno, il punto riguardante la determinazione di congruità della richiesta avanzata dalla Cisa Spa, ma è rimasto inevaso,
in quanto l’assemblea dei sindaci non si è potuta svolgere, per la costante mancanza del numero legale in aula. Vista l’inerzia dell’ Ato Ta/1, la Cisa Spa ha fatto richiesta d’inadempimento al Tar, ottenendo, il 10 maggio 2006, la nomina di un commissario ad acta. Il 18 agosto 2006 il commissario ha dichiarato la congruità della tariffa di conferimento nella misura di 76,16 euro a tonnellata, più 7,6 euro a tonnellata per quanto riguarda lo smaltimento». Ma non finisce qui, perché di fronte a questa decisione, il 4 ottobre 2006, il Comune di Ginosa presentava un ricorso al Tar.«Subito il Tar, con provvedimento d’urgenza dell’ 11 ottobre 2006, adeguava la tariffa da 76,16 euro a 65 euro a tonnellata. Una decisione preliminare, secondo la Cisa Spa, ingiusta».
C'è un nuovo ricorso.«A fianco del Comune di Ginosa si costituisce anche l’ Ato Ta/1. Il Tar dispone che la tariffa di congruità venga determinata dal commissario ad acta».
Occorre, quindi, ancora una rideterminazione secondo le prescrizioni del Tar.
«A seguito di ciò - incalza Miccolis - la Cisa ha continuato la sua battaglia ricorrendo al Consiglio di Stato, senza che l’ Ato Ta/1 questa volta si costituisse, lasciando la difesa solo al Comune di Ginosa. Da qui la sentenza del Consiglio di Stato, che ha fissato il prezzo del conferimento dei rifiuti nell’impianto di produzione di cdr, gestito dalla Cisa Spa, a 83,73 euro». Tra le funzioni dell’Ato c'è quella di determinare la tariffa di conferimento dei rifiuti in discarica.«Non presentandosi alle riunioni i sindaci, la cui maggioranza appartiene al centrodestra - evidenzia Miccolis - sono venuti meno a certi obblighi, come quello appunto di determinare la tariffa, individuata da un organo esterno. Ci sono delle responsabilità precise soprattutto da parte del sindaco di Massafra, Tamburrano, il quale sta portando verso il dissesto il Comune. Non essendosi costituito in questo giudizio ha creato un danno, per quanto riguarda il conferimento. E non solo, Tamburrano basti pensare al problema della raccolta dei rifiuti. A tal proposito ci sono una serie di ricorsi presentati dalla Ecologica, dall’esito incerto. C'è un contenzioso, poiché il Comune di Massafra non ha ancora approntato la gara d’appalto, con una richiesta di risarcimento danni da parte dell’Ecologica che chiede l’adeguamento del contratto scaduto nel 2005.Il terzo contenzioso in embrione riguarda il ristoro ambientale.
Tre procedimenti che potrebbero mettere in ginocchio il Comune.
In tutti ci sono delle negligenze da parte del Comune». Intanto, per questa settimana è prevista una riunione con tutti segretari ed i consiglieri comunali del versante occidentale,per decidere le iniziative da intraprendere alla luce della sentenza emessa dal Consiglio di Stato.
In tutti ci sono delle negligenze da parte del Comune». Intanto, per questa settimana è prevista una riunione con tutti segretari ed i consiglieri comunali del versante occidentale,per decidere le iniziative da intraprendere alla luce della sentenza emessa dal Consiglio di Stato.